Vedi anche: http://linealibera.it/ma-se-e-il-comune-stesso-a-creare-crisi-come-puo-farcene-uscire/
PISTOIA. “Da almeno tre anni – spiega il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli – la gravità del debito pubblico del nostro Paese, che si è impegnato con l’Unione Europea in un’azione accelerata di risanamento economico e finanziario, si sta scaricando sull’intera pubblica amministrazione, ma in particolare sugli enti locali.
Il Comune di Pistoia, che ha avuto in tre anni una riduzione di trasferimenti pari a 10 milioni di euro su un bilancio di circa 90 milioni, intende continuare a tenere, come ha fatto fin qui, un atteggiamento equilibrato e responsabile, consapevole del fatto che dalla profonda crisi economica, già precipitata da tempo in una evidente recessione, si esce tutti insieme, facendo ognuno la propria parte.
E il Comune di Pistoia la sua parte l’ha fatta e la sta facendo. Grazie all’introduzione dei nuovi principi di contabilità – a cui Pistoia ha aderito insieme ad altri 450 Comuni in Italia – abbiamo messo a nudo il nostro bilancio, che nel 2013 ha evidenziato il suo squilibrio strutturale di circa 2 milioni di euro. Il suo pieno recupero è un obiettivo di mandato.
E infatti abbiamo da subito iniziato tagliando più di due milioni di euro nel 2012, 4 milioni nel 2013 e 3 milioni nel 2014 tra costi della politica, spese di gestione interna, utenze e personale; mantenendo a livelli sostenibili la pressione fiscale, distribuita secondo criteri di equità e progressività, a partire dalla scelta di tenere l’aliquota più bassa sull’Imu per la prima casa nel 2012 e nel 2013, e differenziando l’Imu sulle categorie produttive, nella consapevolezza piena della difficilissima congiuntura economica.
Tutto questo, da una parte aumentando le risorse destinate ai servizi per sostenere il reddito delle famiglie, aiutarle nella cura delle persone in difficoltà, garantire a tutti il nido, la scuola dell’infanzia, la mensa, il trasporto scolastico, con tariffe distribuite sulla base delle fasce Isee; dall’altra riducendo l’indebitamento, passato da 116 a 99 milioni di euro grazie alla scelta di non contrarre nuovi mutui e di estinguerne anticipatamente altri quando è stato possibile.
Ma la crisi si fa sentire pesantemente anche sulla finanza pubblica, come è evidente dalle minori entrate che stiamo verificando su tutto, dai tributi alle tariffe. In particolare la Tari, la tassa sui rifiuti, che abbiamo articolato con l’esenzione per le fasce Isee sotto i 6000 euro, con le agevolazioni per le categorie economiche che sarebbero le più colpite dall’iniquo meccanismo di quella imposizione fiscale, e con le riduzioni per la raccolta differenziata, registra un minore introito soprattutto dovuto ai ritardi nei pagamenti delle imprese.
L’Amministrazione Comunale ribadisce la volontà di favorire chi è in maggiore difficoltà, siano le famiglie o le imprese, ma al tempo stesso richiama tutti a riflettere sul fatto che chi non paga scarica sul bilancio del Comune, e quindi sulla fiscalità generale, un problema di cui invece ciascuno deve farsi carico pro quota. In momenti difficili come questi, i diritti e i doveri dei cittadini devono essere sostenuti prima di tutto da una misura di rispetto per gli altri e per le regole condivise dalla comunità cui si appartiene.
Nonostante tutti questi sforzi compiuti, purtroppo abbiamo dovuto constatare come i Governi nazionali che si sono avvicendati in questi ultimi anni la loro parte non l’abbiano fatta, o almeno non l’abbiano fatta in un corretto rapporto istituzionale con gli enti territoriali. Purtroppo, almeno fino a qui, nemmeno l’attuale Governo ha invertito la rotta su questo delicatissimo e importantissimo fronte.
Voglio riepilogare brevemente quanto deciso fin ad ora dall’attuale Governo in materia di finanza locale. 625 milioni di euro stanziati per il mancato gettito Imu sono stati distribuiti soltanto tra i Comuni che avevano alzato l’aliquota base dell’Imu prima casa: al Comune di Pistoia, che come altri Comuni “virtuosi” aveva deciso di non alzare l’aliquota ai proprietari della propria abitazione, in gran parte componenti di quel ceto medio più colpito dalla crisi, sono arrivati 0 euro.
Il Decreto degli 80 euro, che da maggio ha migliorato la vita a 6 milioni di italiani, ha determinato un taglio generalizzato al Fondo di Solidarietà Comunale: per il Comune di Pistoia, meno 560.000 euro. Il mancato incasso Imu dello Stato dai fabbricati D nel 2013 è stato recuperato con un altro taglio al Fondo di solidarietà comunale: per il Comune di Pistoia, un altro taglio di 257.000 euro. Il Fondo di 300 milioni di euro per il mancato gettito Imu terreni agricoli, che nel 2012 avevano portato a Pistoia 900.000 euro, ha riversato sul nostro bilancio solo 650.000 euro.
La gran parte di queste manovre sono state compiute tra agosto e settembre, mettendo tutti i Comuni, e quindi anche il nostro, in situazioni quasi impossibili a dieci giorni dal riequilibrio del 30 settembre.
In condizioni straordinarie, si prendono decisioni straordinarie. Abbiamo preso l’impegno con i cittadini pistoiesi di non aumentare la pressione fiscale, e non lo faremo neppure ora per recuperare il disavanzo. Perché i numeri della crisi ci dicono che le entrate non aumenteranno alzando le tasse. E anche se i dati del 2013 parlano di un’economia in leggera ripresa nel Comune di Pistoia (+0,2%) – non così nel resto della Provincia, che registra invece un -0,6% – , con la pressione fiscale più bassa di due punti rispetto alla media nazionale, pensiamo di dover incoraggiare questo timido segnale di ripresa, e non subito deprimerlo con maggiori imposizioni.
Abbiamo fin qui utilizzato tutte le entrate straordinarie per rilanciare gli investimenti.
Nel 2012 2.200.000 euro e nel 2013 831.000 euro di oneri di urbanizzazione sono stati tutti destinati agli investimenti, per un totale di 14 milioni spesi nel 2013 in opere pubbliche. Anche per il 2014 abbiamo riconfermato un ambizioso piano di investimenti, che già ora ha impegnato oltre 800.000 euro sulle strade, un altro milione sull’edilizia scolastica, e ha già speso 500.000 euro nel rischio idraulico. Oltre ai progetti per la riqualificazione dei parchi, il restauro di edifici di pregio per il nostro patrimonio e le manutenzioni straordinarie sui principali impianti sportivi.
Nel 2015 raddoppieremo i progetti sulle infrastrutture fondamentali del territorio: le strade, l’acquedotto, le fognature, la metanizzazione, la difesa del suolo. Perché tutti i cittadini pistoiesi hanno il diritto a servizi essenziali di qualità e a un ambiente di vita sicuro e dignitoso.
Gli oneri di urbanizzazione previsti nel 2014 sono 1.600.000 euro. Il trend è positivo e probabilmente riusciremo alla fine dell’anno anche ad andare oltre le previsioni. È con questo sforzo imponente per il risanamento del bilancio, garantendo un livello alto di servizi senza alzare la pressione fiscale, e rilevanti investimenti previsti sul territorio con risorse proprie e contributi esterni già acquisiti, che scegliamo in un momento del tutto eccezionale per il Paese, di salvaguardare gli equilibri di bilancio utilizzando la leva straordinaria di una parte degli oneri di urbanizzazione.
Lo faremo esclusivamente per coprire il taglio straordinario di 820.000 euro che ci ha riservato in queste ultime settimane il Governo nazionale, mentre l’altra metà degli oneri andrà a finanziare nuovi progetti per la riqualificazione della città.
È una scelta che – avessimo potuto – avremmo evitato. Ma è, tra le scelte possibili, l’unica che può consentirci di continuare a sviluppare i nostri servizi alla persona, di non inasprire la pressione fiscale – come anche per quest’anno ci eravamo impegnati a fare – di proseguire l’opera di risanamento strutturale del bilancio, senza deprimere ma anzi rilanciando gli investimenti.
E mentre prosegue l’azione di controllo rigoroso della spesa interna, stiamo rafforzando il lavoro di accertamento e lotta contro l’evasione fiscale e contro le violazioni delle norme fondamentali del vivere civile, come quelle legate al degrado ambientale, al danneggiamento del decoro urbano, al mancato rispetto delle ordinanze sulla ripulitura di cigli e fossi da parte dei privati.
Le risorse che vengono dalla collettività devono tornare alla collettività, in modo tale che ciascuno contribuisca secondo le sue possibilità e ciascuno riceva secondo i suoi bisogni: questo è l’impegno dell’Amministrazione comunale di Pistoia”.
[puggelli – comune pt]
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