PISTOIA. Domenica 14 settembre avrebbe dovuto svolgersi, nel chiostro di San Lorenzo, la Fierucola del Contadino, un appuntamento che da aprile vede riuniti, una domenica al mese, alcuni produttori biologici nella logica della filiera corta e del km zero, cioè produttori della provincia o al massimo di quelle vicine.
I volantini per la Fierucola di domenica erano già stati distribuiti e molti avventori si sono presentati al chiostro di San Lorenzo, non trovando i banchi ortofrutticoli ma l’allestimento della mostra fotografica sul settantesimo anniversario della Liberazione di Pistoia e della Resistenza.
A causa di alcune non-comunicazioni da parte dei soggetti preposti e pagati per la gestione di eventi, spazi attività cittadine, l’evento è saltato, proprio a ridosso del suo svolgimento. Gli organizzatori della Fierucola ci scrivono:
I FATTI
Premesso che, su indicazione del Comune di Pistoia, alla nostra richiesta di uso del chiostro di S. Lorenzo, il Comune ci ha indirizzato ad un signore a cui il Comune ha affidato la gestione di questo spazio. Richiesto l’uso di questo spazio per il 14/09/2014 fin da luglio, questo gestore ci ha più volte assicurato la disponibilità.
Sabato 13 mattina mi sono recata in piazza S. Lorenzo, dove, passando, avevo visto il cancello del chiostro aperto, per verificare come disporre i banchi per il mercato del giorno dopo.
Il chiostro era aperto perché stavano scaricando i pannelli della mostra sulla resistenza che avrebbe occupato una parte del chiostro.
Sono entrata e mi sono accorta che gli organizzatori della mostra sulla resistenza stavano discutendo e telefonando perché avevano appena letto il volantino della fierucola che doveva svolgersi la mattina dopo contemporaneamente alla loro inaugurazione.
Quindi ho subito telefonato al gestore del chiostro per informarlo dei fatti, lui mi ha detto che avrebbe sentito qualcuno del Comune e ci saremo risentiti.
Nel frattempo ho parlato con il presidente dell’organizzazione che allestiva la mostra per spiegargli che comunque noi avremmo occupato due lati e avremmo potuto entrarci entrambi, loro hanno risposto che se c’erano due eventi se ne sarebbero andati.
Con l’aiuto di un’altra persona abbiamo parlato con la Vicesindaco che ha autorizzato lo spostamento della fierucola in piazza San Bartolomeo, luogo tra l’altro delle altre edizioni, e per il quale era rimasta in sospeso la richiesta dell’evento di luglio, annullato perché il Comune aveva inserito nella stessa data il mercato del blues.
Dopo poco mi hanno chiamato dal Comune per avvisarmi che mi avrebbe contattato qualcuno della polizia municipale per parlare della disposizione del mercato.
Ho ricevuto la chiamata del vigile che mi ha detto che il mercato non potevamo farlo perché non avevamo i permessi e che il vicesindaco non aveva nessun potere per darli, io gli ho detto che avevamo 15 agricoltori che sarebbero venuti il giorno dopo a vendere e gli ho chiesto di mettersi d’accordo con la Vicesindaco.
Mi ha richiamato poco dopo dicendomi che non avevamo l’autorizzazione e ovunque ci fossimo messi ci avrebbero multati specificando che erano 5.000 euro di multa a espositore (il giorno 14, infatti, sono passati alle ore 9:30 i vigili da piazza S. Bartolomeo scrutando accuratamente la piazza). A questo punto ho comunicato a tutti quelli che potevo l’annullamento della Fierucola.
Gianna Beneforti
COMMENTO
COME SEMPRE chi ci rimette sono i coltivatori; molti avevano già colto le verdure, preparato il pane e altre cose che avrebbero portato al mercato il giorno dopo, quindi per loro non bastano le variazioni climatiche, le leggi, le tasse; c’è pure qualcuno pronto a multarli.
Eppure i coltivatori che sarebbero venuti a questo mercato si impegnano tutti i giorni a produrre senza l’uso di pesticidi e sostanze chimiche di sintesi, sono rispettosi e difendono la natura, portano al mercato prodotti sani e nutrienti, presidiano e curano il territorio.
Ma ci rimettono pure i cittadini che avevano prenotato la loro spesa, con la consapevolezza di acquistare cose genuine che difendono la loro salute, e aiutare quei coltivatori che difendono l’ambiente.
Ci rimettono coloro che si erano impegnati a organizzare questa Fierucola.
Spero che qualcuno non mandi ipocrite scuse, o peggio ancora non cerchi vigliaccamente un capro espiatorio, un colpevole su cui scaricare la responsabilità dell’accaduto; bastava una delega a fare il mercato per 4 ore.
Giovanni Giolitti diceva: “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”.
Mi sento nemico delle istituzioni!
Luciano Michelacci
Per tutti gli amici dell’Alleanza Beni Comuni, voglio dire che questa sarebbe stata un’azione concreta per ridurre l’uso dei pesticidi, si potevano incoraggiare i produttori agricoli a passare a metodi biologici, e quindi portare i loro prodotti a questo mercato, ci hanno fermato!
Che ognuno tragga le proprie conclusioni. Sono sempre a disposizione per qualsiasi incontro.
Luciano Michelacci
Ho piacere che questo articolo sia uscito anche su “Linee Future”. Questa è senz’altro una garanzia di maggiore visibilità rispetto all’invio alla lista e-mail personale fatto ieri da Rosanna Crocini. Stando così le cose, allora, manca un tassello decisivo e indispensabile allo scopo di chiarire al cittadino l’ordine degli eventi e, sopratutto, le responsabilità.
Manca ( e non può non esserci, tra Comune, Polizia Municipale, eventuali altri), chi risponda alle seguenti domande:
1) Perché la Fierucola doveva per forza essere incompatibile con la mostra sulla Resistenza, considerato che lo spazio fisico sembra che fosse più che sufficiente per tutti? Io, con la mia modesta intelligenza, non lo comprendo.
2) Perché il vigile chiamato in causa è stato così rigoroso da contraddire palesemente quanto affermato dal vicesindaco in merito alla concessione del permesso? Per molto meno (o per molto di più) si assiste, in certi casi, a piroette di elasticità degne di un acrobata; e qui, invece, niente.
3) Viceversa: se proprio il vicesindaco non ha, e non può avere, in materia, alcun potere, perché si è “allargata” a concedere autorizzazioni che non poteva concedere?
4) Quali mai potevano essere i permessi mancanti agli organizzatori della Fierucola per renderli passibili di multe così salate come quelle minacciate?
5) Siamo sicuri che, a Pistoia come in altri luoghi d’ Italia, leggi e regolamenti vengano sempre applicati con questa sospetta solerzia?
Grazie se qualcuno vorrà rispondere, possibilmente non in maniera curiale o politichese.
Piero.
P.S: mi piacerebbe se anche Edoardo Bianchini, con la sua eloquenza sempre pungente e ben argomentata, scendesse in campo per questa questione.
Dalla ricostruzione dei fatti compiuta dalla signora Gianna Beneforti emerge una assortita umanità costituita da ebeti, incapaci e diversamente umani che rattrista ma non sorprende.
Con certuni la natura è stata assai matrigna .Visto che il dialogo con certi soggetti assomiglia per molti versi all’accanimento terapeutico,consiglio gli amici della Fierucola, come ho già fatto privatamente più volte, di valutare altre possibilità organizzative a scanso di futuri nuovi “equivoci “.
Massimo Michelacci