DI SOLITO non riesco a partecipare a certe manifestazioni. Non lo facevo prima, forse, per pigrizia. Non lo faccio oggi, forse, per età.
Ieri sera però una rabbia viscerale, che mi aveva roso per tutta la settimana, mi ha spinto a presentarmi alla memoria di Sacco e Vanzetti nella caffetteria Marini. La rabbia interiore di dovermi trovare dinanzi – come regolarmente mi è successo – a qualcosa di molto simile a ciò che non si fa o non si deve fare.
Per farla breve, signori presenti e signori pistoiesi, non si parla di Sacco e Vanzetti, martiri della libertà, in un clima di salottiero consesso fra caffè, sorbetti e gelati.
La libertà è una cosa così seria – anzi tragica – che merita le luci soffuse della camera ardente e non il convegno da spirito liberal che gode di queste dotte dispute – direbbe il Manzoni – ma continua, come Azzeccagarbugli in casa di don Rodrigo, a pappare disinvoltamente fra letture poetiche e immagini e rievocazioni che – scusate l’impertinenza – non interessano in concreto a nessuno, data l’atmosfera.
Il dottor Barontini ha generosamente promesso che l’anno prossimo l’incontro si rifarà.
Da anarchico radical-scontento di tutto e di tutti, gli suggerirei di fare una prova: quella di far pagare 20 euro a testa a chi ha intenzione di seguire la storia di questi due eroi dell’umanità. I 20 euro saranno poi utilizzati per la stampa di informazione radical-anarchica.
Allora si vedrà in concreto chi sente e chi non sente da quella parte: e chi non sbaglia certi valori come merce di salotto cultural-letterario. Ciò che anche accade con il «giorno della memoria», per esempio.
Permettetemi di dire che a Pistoia di autentici anarchici radicali ce ne sono davvero pochi. Io ne conosco appena non più di tre.
Probabilmente se il mio anarchico-sgradito suggerimento venisse accolto, non si raccoglierebbero più di 100 euro per l’intera serata. E sarebbe un vero insuccesso, ma, al tempo stesso, la dimostrazione, storica, provata, che… quanto piace al mondo è solo chiacchiera.
Scusate se mi permetto, ma – forse – posso anche permettermelo visto che a Pistoia mi sono sempre trovato dalla parte della minoranza dei perdenti. E fra i più perseguitati.
Dunque, Sacco e Vanzetti, per favore, lasciateli riposare.
Anche senza essere presente alla caffetteria Marini e senza mai avere approfondito molto della figura di Sacco e Vanzetti, una cosa mi sento di affermarla: ” Bravo Edoardo”. Anch’io sono completamente contrario a questi ambienti che definirei salottieri radical-chic, spesso affollati (magari adesso meno di un tempo) da persone a cui piace solo darsi un certo tono in società, ma con il cavolo che se si presentasse la necessità saprebbero mostrare anche solo un minimo della coerenza, coraggio, tanto meno eroismo a suo tempo mostrato dai personaggi di cui si parlava.
E, nel clima dominato da un certo conformismo paraculturale modaiolo assai duro a morire, non è poco se hai trovato il coraggio e la lucidità di scrivere quello che hai scritto.
Piero Giovannelli.