LEGNO ROSSO, “DANNI A PIÙ NON POSSO”?

Legno Rosso... conti in rosso
Legno Rosso… conti in rosso

PISTOIA. Domani – dice Alessio Bartolomei sul suo Facebook (quell’affare su cui girano tutte le notizie sganghere prima ancora di essere quagliate per bene) i giornali pistoiesi usciranno dicendo che le indagini su Legno Rosso (così vicino al Pittarosso della Simona Ventura) sono concluse con 1 milione e 700 mila € di danno erariale e la richiesta di rinvio a giudizio per un dirigente del Legno Rosso (Luca Fontana – n.d.r.) e per tutta la Giunta comunale che adottò la delibera di assegnazione dell’impianto sportivo. L’indagine è andata avanti sotto la direzione del Pm dott. Luigi Boccia.

Alla luce di queste ultime notizie circa il deposito in Procura dei documenti riguardanti l’inchiesta, sono ineludibili le domande che seguono:

  • Viste le evidenti responsabilità a livello comunale descritte nell’indagine, come sarebbe possibile che la giunta del sindaco Scarpetti, la prima e vera artefice della vicenda, non sia stata toccata dall’attenzione politica e, di conseguenza e più che mai, da quella giudiziaria?
    In quel mandato fu liquidata in malo modo la Fago Promotion convenzionata per la gestione, che, detto tra parentesi, era fin troppo vantaggiosa per il Comune, per aprire di fatto la strada alla gestione della apposita costituita associazione Polisportiva Legno Rosso.
    Al rinnovo di amministrazione e giunti i due mandati dell’amministrazione Berti, la voragine dello sperpero di soldi pubblici sembra aver preso campo, migliorando ulteriormente le condizioni economiche di gestione dell’impianto a favore della Polisportiva e violando – come sembra – le leggi dello Stato sostanzialmente col trarre in inganno il mandato degli elettori sul versante della trasparenza.
    Oggi abbiamo l’ennesima amministrazione, la quarta, che tratta la questione Legno Rosso.
    Come è possibile che nemmeno la Giunta attuale sembri essere a conoscenza o comunque non abbia voluto finora tener conto di tutto ciò che è stato detto? Di solito a Pistoia si sanno anche i pensieri che la gente fa durante i sonni notturni.
  • Com’è possibile che siano trascorsi tre anni da quell’intervento e che nessuno si sia chiesto se quelle accuse fossero fondate? Ora sembra che lo fossero, se l’indagine è davvero chiusa.
  • Com’è possibile che un Sindaco e i suoi più diretti collaboratori non intervengano a tutela degli interessi comuni della città?
  • Com’è possibile che un Assessore allo Sport, giunta Scarpetti, non si pronunci assolutamente sui fatti sottoposti a indagine?
  • Avrà verificato l’Assessore dell’epoca se la Polisportiva avesse o mano i requisiti per prendere in gestione l’impianto sportivo del Legno Rosso?
  • Com’è possibile che per il Legno Rosso si sia trascinato da un Sindaco ad un altro quello che sembra essere uno sperpero gigantesco e un danno per l’intera collettività?

Contrariamente a ciò che sembra sostenere Bartolomei – che cioè a Pistoia si arriva, pur se tardi – noi siamo molto meno persuasi di lui che, alla fine, si riesca a giungere a un risultato soddisfacente sotto il profilo della giustizia.

Crediamo, se mai, che sia la Corte dei Conti a fare più le bucce a situazioni di questo genere. Ci viene da pensarlo – perdonateci – dietro alla famosa questione Gualtierotti-Giandonati: così ben scarnificata dalla polizia giudiziaria, quanto lasciata in sospeso sotto il profilo penale.

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