PISTOIA. Anche gli agronomi bacchettano il Comune e puntano il dito contro le inadempienze dell’amministrazione.
Ecco la lettera che il dottor Bartolini ha spedito a Sindaco, Assessore al verde pubblico, stampa locale e iscritti all’albo:
In merito a quanto apparso in questi giorni sulla stampa relativamente al Verde Urbano, in qualità di presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Pistoia mi preme fare alcune considerazioni.
Parto dal presupposto che gli alberi sono uno dei beni principali della nostra città. Un patrimonio che, come ampiamente dimostrato anche da studi scientifici, vale moltissimo e soprattutto porta benefici sia diretti in termini economici che indiretti in termini sociali.
Il verde urbano rappresenta un fattore imprescindibile di crescita della vivibilità della città. La qualificazione, la valorizzazione e l’innovazione del verde dovrebbe essere un punto cardine nella pianificazione territoriale. Il verde urbano non può essere considerato esclusivamente come elemento estetico ed ecologico delle nostre città, ma come un vero e proprio servizio al cittadino.
Una buona gestione della città non può trascurare questo patrimonio e soprattutto non può prescindere dalla sua natura di ecosistema, cioè di entità vivente, costituita di parti interdipendenti, di cui la città ha bisogno per assicurare ai suoi abitanti uno standard di vita salubre.
Detto questo, spesso ci soffermiamo a parlare di verde solo quando succedono delle tragedie o per quantificarne i costi ed i problemi della loro gestione.
La potenziale caduta di alberi o di parti di albero costituisce una non indifferente fonte di rischio per le persone e le cose. Per tale motivo, uno dei fattori più rilevanti nella gestione delle alberate e dei parchi è la sicurezza del cittadino. Il monitoraggio dei fattori di rischio e la prevenzione del danno divengono, in tale contesto, attività essenziali per il custode dell’albero.
Il Comune, custode dei suoi alberi, dovrebbe porre in atto le misure necessarie per prevenire il danno, facendo ricorso a professionisti qualificati in grado di guidare gli interventi ed abbassare le soglie di rischio. Non sempre la soluzione migliore è l’abbattimento anche se seguito da sostituzioni.
Detto questo è risaputo che il verde urbano è costituito da alberi che, come tutti gli esseri viventi, hanno un loro ciclo vitale: nascono, crescono e generalmente dopo una fase di decadimento vanno incontro alla morte. A volte, quindi, possono essere necessari interventi anche drastici come quello che il Comune di Pistoia ha attuato in questi ultimi tempi.
Detto questo, però mi permetto di far notare come a Pistoia manchi del tutto una vera pianificazione del verde. Gli interventi sono solo dettati da situazioni evidenti o da reali emergenze senza un vero progetto di fondo. Pistoia “Città del Verde” non ha ancora un proprio Regolamento del Verde né un vero Censimento del Verde (consistenza e qualità del patrimonio arboreo, distribuzione sul territorio, stato fitosanitario e pianificazione del monitoraggio e degli interventi).
L’art. 6 della L.R. 41/12 stabilisce che “I comuni sono tenuti a censire il proprio patrimonio verde aggiornandolo periodicamente, avendo cura di dedicare apposita sezione al censimento del popolamento arboreo cittadino ed a redigere appositi piani di gestione nei quali inserire una programmazione economica finanziaria”.
Faccio inoltre notare che tutti gli interventi eseguiti in questi ultimi mesi sono stati compiuti senza l’ausilio di un tecnico specializzato nel settore: all’interno dell’organico del Comune di Pistoia non esiste la figura di un Agronomo o di un Dottore Forestale e non mi risulta siano stati assegnati incarichi professionali specifici.
Lo studio del verde urbano è materia molto complessa che nei suoi diversi aspetti interessa diverse discipline scientifiche che comprendono, solo per quanto riguarda l’ambito delle scienze agrarie e forestali, la botanica, l’arboricoltura e la selvicoltura urbana, l’entomologia, la patologia vegetale, la tecnologia del legno, l’economia e l’estimo.
Alla luce di quanto sopra esposto rimaniamo a disposizione per ogni forma di collaborazione al fine di riuscire a trasformare Pistoia in una vera e propria “Città del verde”.
Il Presidente
Dott. For. Francesco Bartolini
Una domanda, più che un commento. Quelli abbattuti sono perlopiù pini marittimi, questo potrebbe far pensare ad una fragilità intrinseca di alberi di questo tipo, specie in assenza totale di “manutenzione” come avviene a Pistoia.
Ma allora, anche se più giovani, possono avere lo stesso problema anche i pini del giardino di Villa Puccini ? Non sarà il caso di pensarci prima che succeda qualche altro guaio ? E tanto per dirla tutta, cosa c’entrano i pini con un giardino romantico ?