FIRENZE. Cittadini toscani? No: solo becchi e bastonati. E grazie all’assessore Marroni. Leggete cosa scrivono dalla Regione:
Piccoli ospedali, in Toscana non chiuderanno. La rete dei piccoli ospedali, e la loro riorganizzazione, sancita dai patti territoriali siglati nel 2013, e realizzata o in corso di realizzazione, pone le nostre strutture già in linea con i contenuti del Patto per la salute attualmente in discussione tra Regioni e Ministero.
In Toscana, il regolamento di riorganizzazione proposto dal Ministero della salute, qualora confermato, non si tradurrà nella chiusura di alcune strutture ospedaliere, in quanto la Regione, con vari atti, a partire dalla delibera 1235 del dicembre 2012, ha emanato disposizioni per individuare le caratteristiche delle tipologie di ospedale a cui le strutture ospedaliere dovranno aggiornare la propria organizzazione, per assicurare la presa in carico delle persone assistite, secondo livelli di gravità e di bisogno differenziati.
Tutto questo è contenuto nei Patti territoriali e nel Piano Sanitario in discussione in Consiglio Regionale. L’attenzione verso le comunità di riferimento – sottolinea l’assessore al diritto alla salute – è dimostrata dalla sottoscrizione a livello locale dei Patti territoriali, che nei mesi passati ha impegnato l’assessorato, l’Uncem, gli enti locali. In coerenza con gli atti regionali, i Patti territoriali garantiscono lo sviluppo dei piccoli ospedali, che con pari dignità andranno a costituire parti essenziali, strutturalmente e professionalmente integrate nella più vasta rete regionale degli ospedali toscani.
Il protocollo d’intesa tra Regione e Comuni toscani, in cui è presente l’ospedale di prossimità, ha costituito la base per le sottoscrizioni dei Patti territoriali. E sono già stati siglati, o sono in fase di sottoscrizione, gli accordi per rivedere funzioni e compiti degli ospedali di piccole dimensioni all’interno della rete ospedaliera toscana.
[scritto da lucia zambelli, lunedì 19 maggio 2014 alle 16:16]
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