PISTOIA. Nella provincia di Pistoia, dal 15 agosto prende il via una nuova forma di caccia agli ungulati (in particolare al capriolo), ancora peggiore della già disprezzabile “caccia di selezione” che si tiene ogni estate in molte province.
In questo caso sono state individuate delle aree dove si può uccidere un numero molto maggiore di animali e con meno regolamentazioni, rispetto alle normali aree: una strage ancora peggiore, insomma.
Ne parla questo articolo (e molti altri): Caccia: al via il prelievo non conservativo del capriolo, http://www.gonews.it/2014/07/28/caccia-al-via-il-prelievo-non-conservativo-del-capriolo/.
Scriviamo alla Provincia di Pistoia per esprimere la nostra condanna per queste stragi sempre peggiori di animali innocenti:
oppure, col “;” come separatore: urp@provincia.pistoia.it; f.fratoni@provincia.pistoia.it; consiglio@provincia.pistoia.it.
Messaggio-tipo da inviare (copiare solo la parte colorata e mettere il proprio nome e cognome in fondo):
Alla Provincia di Pistoia
Buongiorno,
scrivo per esprimere il mio sdegno per la decisione della Provincia di Pistoia di ordinare l’uccisione di numerosi animali nel suo territorio.
In particolare, per i caprioli la situazione è ancora peggiore per il cosiddetto “prelievo non conservativo” nella aree “non vocate”, che causerà la morte di un altissimo numero di animali.
Non di “prelievo” si tratta, dunque, ma di una vergognosa strage di animali innocenti, per il divertimento dei cacciatori, individui che provano piacere nell’uccidere esseri senzienti.
Chiedo che sia bloccata la mattanza di caprioli e altri animali: la città di Pistoia, tutta la provincia e le sue istituzioni non stanno facendo una bella figura nel permettere tutte queste morti violente.
In attesa di riscontro, porgo distinti saluti.
Nome Cognome
___________
Fra l’altro – ci dicono – la stessa mattanza è stata resa possibile, sempre dalla Provincia, anche per il cinghiale perfino nelle zone del Wwf. Si uccide di tutto di più, anche nei periodi di riproduzione degli animali.
Caprioli, daini, cervi e cinghiali, stanno rovinando i nostri boschi, scortecciando le piante e distruggendo i terrazzamenti. Costringono gli agricoltori a smettere di coltivare, dato che i danni vengono rimborsati con delle elemosine. Si sono avvicinati ai centri abitati e attraversano le strade, provocando numerosi incidenti.
Non sopporto i discorsi ipocriti sui Bamby innocenti! Purtroppo si tratta di un’emergenza.
Provate a parlare con i contadini della montagna, che la mattina non vanno in un ufficio riscaldato o con l’aria condizionata e non hanno mai visto tredicesime, quattordicesime e ferie.
La caccia agli ungulati purtroppo non ha alternative serie.Le chiacchiere non fanno farina.
Riccardo
Ce l’hanno fatta nel Medioevo e non ce la fanno oggi se non ammazzano tutto! Le specie africane sono sull’orlo dell’estinzione. In Asia i cinesi hanno mangiato anche i calli dei piedi delle donne. In India tra poco mangiano anche i marò. Gli oceani, per via dei giapponesi che mangiano anche il culo delle balene e dei delfini, sta morendo. Meno male che poi ri-mangiano anche il piombo delle palle scaricate addosso ai cinghiali e ai bamby innocenti e buttate in mare. E anche quello delle guerre del Medioriente e dell’Africa.
È vero: le chiacchiere non fanno farina. Come gli uomini. Fanno solo morti.
E speriamo che tra 50 anni, quando saranno 10 miliardi, schiantino tutti di fame com’è prevedibile, dopo che il petrolio e i fitofarmaci saranno finiti. Allora i topi inizieranno a evolversi e per almeno 40 milioni di anni la terra smetterà di essere trattata come una discarica della terra dei fuochi.
Buona carneficina inutile a tutti. E buona pastasciutta sull’anatra e sui caprioli, umanità destinata a morte!
Purtroppo oggi, per questo problema come per altri, ci siamo dimenticati di un concetto fondamentale, anche in natura: quello dell’equilibrio (ecologico in senso lato, in questo caso). Evidentemente qualcuno lo ha turbato questo equilibrio, se accade quanto denuncia Riccardo e che non accadeva certamente quaranta o cinquanta anni fa. Chi? I cacciatori con lanci indiscriminati che poi sfuggono al loro stesso controllo? Altri? Il fatto che la montagna si è nel frattempo spopolata? Forse tutte queste cose insieme..non sono così bravo da saperlo con certezza..Quando la natura fosse in equilibrio come lo era un tempo, nessuno sarebbe certamente tentato dal pensare alle carneficine e ad altri scenari apocalittici.
Piero Giovannelli
Concordo con Piero sul fatto che gli equilibri ecologici e gli eco-sistemi siano alterati ma la responsabilità di tutto questo, a mio modesto parere, è da imputare solo alle azioni umane. Per quanto la vita, sin dai suoi albori, sia sia differenziata in varie forme; la specie umana ha superato di gran lunga tutte le altre in senso numerico e “l’antropocentrismo” ne è stata la conseguenza inevitabile. Purtroppo, il desiderio di dominio da parte dell’uomo è dimostrata dalla storia del suo percorso sul pianeta terra. La cosa ancora più triste è che la stragrande maggioranza degli individui è convinta che gli animali ci siano o siano stati creati ( secondo coloro che credono in un entità superiore), per servire l’uomo e non certo per condividere o rendere migliore il suo viaggio terreno e allora, seguendo il principio di supremazia, si legittima ogni azione: dagli aberranti allevamenti intensivi per incrementare la produzione di carne, a quelli degli animali da pelliccia, senza tralasciare la vivisezione o le varie mattanze legalizzate. Quindi, ben vengano gli appelli agli uomini di buona volontà che, voglio sperare, siano molti di più rispetto a quelli che propongono soluzioni ambientali difficilmente realizzabili.
Betty.G