1° MAGGIO: UNA NUOVA ECONOMIA PER UN’EMANCIPAZIONE AUTENTICA, NELLA VITA E NEL LAVORO

Ginevra Lombardi

PISTOIA. Il primo maggio 1947, a Portella della Ginestra, nei pressi di Palermo, gli spari della mafia si abbatterono su un corteo di duemila lavoratori, provocando una strage. Poco più di un anno dopo, pur in circostanze diverse, anche Pistoia, con il sacrificio di Ugo Schiano, conoscerà il sangue nelle vertenze di lavoro.

Settant’anni di distanza ci parlano di un’Italia e di un mondo del lavoro profondamente cambiati. Non è possibile, però, specie se ci si presenta ai cittadini con un progetto di cambiamento e di governo partecipativo, non dare il giusto spazio alla memoria, per comprendere al meglio il presente e cimentarci a progettare e costruire il futuro.

L’asimmetria nel rapporto di lavoro non si è sufficientemente ridotta: le leggi non bastano a regolare e “contenere” le nuove realtà del mercato del lavoro, i lavoratori atipici e indipendenti, ma anche quelli che rimangono nelle fabbriche o nel terziario avanzato, si confrontano quotidianamente, anche a Pistoia, con gli impetuosi processi di digitalizzazione e globalizzazione non sempre accompagnati con responsabilità nelle imprese.

La sfida di oggi è quella di applicare i diritti e i principi fondamentali delle tutele del lavoro in un contesto molto diversificato e complesso. La fine del lavoro garantito, retribuito, per la vita, ha coinciso con la globalizzazione economica che ha spazzato via i confini e le regole dell’economia, ad ogni livello. Le tutele e la politica si devono fare carico non solo di difendere il lavoro, ma anche di promuoverlo.

In questi ultimi anni un drammatico problema, purtroppo molto diffuso a Pistoia, è stato il mancato pagamento delle retribuzioni. Le insolvenze delle imprese si trascinano in maniera irrisolvibile per mesi e mesi, i lavoratori sono abbandonati e, rimanendo formalmente assunti, hanno gravi difficoltà nell’accesso agli ammortizzatori sociali.

In questo contesto è importante rendere più agevole l’avvio di un’attività lavorativa, aiutando coloro che un lavoro lo hanno perduto o che lo cercano per la prima volta, incentivando e dando credito a coloro che hanno idee innovative e utili per loro stessi e per la comunità.

Per uscire dalla crisi occorre ribaltare i paradigmi economici che l’hanno creata. Occorre meno finanza e più solidarietà, meno mercato e più dono, meno competizione e più cooperazione. Anche le comunità e le amministrazioni locali possono fare molto, pur nel perimetro delle loro competenze e possibilità.

Il logo

Occorre, a Pistoia, promuovere un protocollo municipale partecipato per un lavoro sostenibile, premiando le imprese innovative e la creazione del lavoro per i giovani, attraverso autoimprenditorialità e innovazione tecnologica. Al tempo stesso è necessario investire risorse nel favorire un lavoro inclusivo e sostenibile per mezzo della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del territorio pistoiese.

Il Comune, come utilizzatore di fondi Europei e privati per la promozione di politiche locali di investimento (microcredito per l’autoimprenditorialità giovanile e non; defiscalizzazione per le imprese, in particolare nelle aree collinari e montane, che investano secondo i principi di un protocollo per un lavoro sano, pulito e sostenibile) può essere un motore di uno sviluppo concreto che ponga la sostenibilità sociale e ambientale come paradigma di riferimento.

Sulla base delle indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio, la definizione di una strategia di sviluppo territoriale e di riqualificazione paesaggistica potrebbe offrire nuove occasioni di lavoro in relazione alla manutenzione dei territori fragili, delle aree boschive e montane, alla rivitalizzazione delle economie tradizionali, alla promozione dell’ecomuseo diffuso, dei parchi territoriali, dell’ospitalità condivisa.

L’economia locale deve essere sempre più distribuita e circolare, prevedendo la possibilità, incentivata e regolata dall’ente municipale, di integrazione dei redditi familiari attraverso modelli di economia condivisa (sharing economy).

Lavoro e cittadinanza possono essere i tasselli di una rinnovata riscoperta di soggettività ed emancipazione, non solo individuale, ma soprattutto collettiva.

Come ha rilevato Leonardo Becchetti: “una percezione dei cittadini della società globale è quella di essere sempre meno capaci di incidere sui processi che decidano i destini dei popoli”.

È necessario, nel difendere e promuovere il lavoro, sapersi rimettersi in discussione e rafforzare dinamiche associative e cooperative in grado di ricomporre la frantumazione sociale, di ridare speranza a un tempo che sembra averla persa, mettendo in crisi il pensiero unico dominante e muovendo verso orizzonti di futuro sostenibile e di benessere sociale condiviso.

Anche a Pistoia occorre imboccare, su questi temi, la strada giusta per ritrovare “il tempo”, partendo dai bisogni, ma anche dai desideri e dalle aspirazioni delle persone e del territorio, in sintesi: memoria, presente e progetto.

Buon primo maggio!

Ginevra Lombardi
Candidata Sindaco lista Pistoia Cambia

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