2015, PISTOIA SENZA GIOSTRA

La Nazione, 23 settembre 2014
La Nazione, 23 settembre 2014

PISTOIA. Molto intenso e partecipato il consiglio comunale del 22 settembre, con cui si è riaperta la stagione politico amministrativa della città.

Argomento clou è stata la mozione presentata dai Presidenti di commissione Billero e Giovannelli, relativa alla sospensione della giostra dell’orso per l’anno 2015: eravamo stati gli unici a parlarne e a darne addirittura il testo in anteprima, nel silenzio generale dell’informazione pistoiese (andate a vedere) che ora ne esce con titoli sparati. In effetti questo argomento ha assorbito lunghe ore del dibattito fino al voto finale alle 21.

In apertura di seduta tuttavia si è avuto il lancio della lista “civica” per la nuova Provincia (anche per questo vedete qui, notizia data ieri, 22 settembre, in tempo reale).

Alessio Bartolomei ha annunciato all’aula l’ufficializzazione della lista denominata PistoiaCivicaDemocratica. Per il suo annuncio il consigliere ha sfoggiato un tono invero epico, per l’indignazione di trovarsi di fronte a un “inciucio”, a un accordicchio operato dal Pd con Fi in una «conventio ad excludendum», ingiustificata e antidemocratica.

Bartolomei ha sottolineato la scorrettezza di un percorso falsamente costituente: in realtà, secondo lui e la sua lista, si è trattato di un operare prono a interessi di bottega.

Il Tirreno, 23 settembre 2014
Il Tirreno, 23 settembre 2014

Alle affermazioni del Consigliere civico ha reagito decisamente la Consigliera Anna Maria Celesti, che è invece nella lista concordata in precedenza per Fi, rivendicando il diritto a partecipare in un percorso istituzionale condiviso, alla migliore organizzazione dell’ente nuovo, per quanto, potremmo dire, già con un piede nella fossa dopo aver superato la prima lettura nel procedimento di revisione costituzionale.

Ed eccoci alla Giostra.

Il problema sottostante, per parte dell’opposizione, era quello di non poter discutere con i cittadini e gli altri soggetti interessati sulla sorte della manifestazione: si lamentava l’imposizione di questa mozione che stabilisce di sospendere sicuramente la manifestazione per il 2015 e intanto elaborare criteri da applicare per migliorare la sicurezza e cercare di superare tutte le possibili controindicazioni all’eventuale svolgersi della giostra per gli anni successivi.

Capecchi, Tomasi, Bartolomei con argomentazioni complementari hanno rilevato l’assurdità di sospendere la giostra soprattutto senza nessun interlocutorio con i rioni; e

Margherita Semplici è stata la più risoluta a dichiararsi avversa alla giostra in qualsiasi versione.

Anna Maria Celesti ha chiesto nuove regole senza dover mettere i cavalli in gara ma per esempio in una ricostruzione storica, in cui figuranti e cavalli compaiono insieme senza mettere a repentaglio la propria incolumità.

Il Sindaco ha infine spiegato di dover tener presenti due livelli: uno formale e giuridico circa le responsabilità – “L’amministrazione ha fatto tutto quello che poteva o doveva fare” – poi quello di fatto: “Nonostante tutto quello che abbiamo introdotto a presidio della sicurezza, c’è un’evidenza tragica e un numero di incidenti che non hanno prodotto fortunatamente conseguenze per i cavalieri. Si è prodotta, perciò, una situazione intollerabile per i cittadini. Dobbiamo constatare laicamente che all’evidenza dei fatti i presìdi che abbiamo introdotto non sono bastati per evitare questo insieme incidente di casi che hanno prodotto la soppressione di animali”.

La mozione
La mozione

Il Sindaco ha poi continuato ricordando che il consigliere Bartolomei aveva ribadito la sua posizione di appassionato di giostra, cavalli e rioni, sostenendo in modo convinto che se c’è un problema si affronta e non si rimuove: “Infatti noi lo affrontiamo  –  ha detto Bartinelli  –  non ce lo nascondiamo”.

Nel prosieguo della discussione sugli emendamenti alla mozione si sono sviluppati davvero tanti ragionamenti interessanti su un tema complesso che riguarda molteplici interessi ma anche tante passioni, affettività, sensibilità come specchio della città.

Non è facile la soluzione che possa accontentare tutti, si capisce dai toni di tutti gli interpreti alla ribalta.

Il consiglio finisce con l’approvazione della mozione cui pare abbia contribuito il patto del Nazareno: 17 favorevoli 4 voti contrari e un astenuto.

Noi vorremmo che quei poveri cavalli fossero ancora liberi di sgambare nei loro prati, che la città avesse un’altra tradizione che preveda chicchi, saltimbanchi, mimi, pittori estemporanei e violinisti onirici, ma comprendiamo che si richiede un ragionamento che coinvolga più ampiamente la città.

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