2023 ad agliana. CERCHIAMO DI RISTABILIRE LA VERITÀ STORICA DEI FATTI DI AGLIANA FALSATI DAL “PROCESSO POLITICO” IMPANCATO DAL SOSTITUTO CURRELI

Rileggetevi cosa scriveva a dicembre 2019 il sindaco Benesperi-Bibò al signor mai-comandante Nesti; e ricordate che il Nesti, per contratto, era già fuori dai ruoli del personale di Agliana al primo pronunciamenti del Tar della Toscana: ma evidentemente le aderenze politiche lo hanno protetto dal 2000 in poi e fino ad oggi


Con questa lettera, compilata nello studio di Alessandro Romiti, con la presenza e il beneplacito del falso testimone Maurizio Ciottoli, che disse al giudice Gaspari di non ricordare niente, il calunnioso epigastràlgico Benesperi-Bibò mise in mora il dottor Andrea Alessandro Nesti, di fatto e di diritto non più dipendente del Comune di Agliana fino dalla prima sentenza del Tar che annullava la sua graduatoria di vincitore al posto di comandante-vigili


È UN DOVERE INIZIAR BENE QUEST’ANNO

MOSTRANDO A TUTTI CHI GLI FA DEL DANNO


 

Se questa è la giustizia italiana, io preferisco vivere nella Terra del Fuoco o sul Lago Titicaca

Domani mattina, 2 gennaio 2023, mancheranno due giorni alla discussione (peraltro rapidissima) della sfiducia contro la giunta Benesperi, il primo fallimento storico della destra a Pistoia.

Il secondo è la giunta serravallina, scompisciata e traballina; e il terzo esperimento in «s-fieri» è il pentolone di Tomasi a Pistoia: un sindaco giovane invecchiato quasi di colpo dalla stagionatura di anzianità posta in essere dal senatore La Pietra, un tarpa-ali alle forze capaci di poter dare una svolta, ma subito ingessate dalla democristianità di ritorno di Patrizio.

Con questa ripresa della storia di Agliana, innescata e tenuta sul barbecue dalla signora Paola Aveta, e su due separate griglie (quella del mai-comandante Nesti e quella dei due accoltellatori alle spalle, Ciottoli e Benesperi), cerchiamo di far capire, alla refrattaria procura di Pistoia, protezionistica nei confronti delle due griglie medesime per il ben preciso fine di non dover intervenire a riportare ordine nel disordine e legalità nella corruzione, che:

  1. il Ciottoli è stato un falso testimone in aula dinanzi al giudice Luca Gaspari in tutto ciò che ha detto, specie nella storia ripudiata, senza logici motivi, dal giudice stesso che – a nostro modesto avviso – non avendo nemmen letto gli atti a fascicolo (o avendoli letti e ignorati) ha falsato le proprie decisioni;

  2. il Benesperi è stato, invece, un calunniatore Doc con le sue false epigastralgìe assolutamente non verificate, né dall’accusa né dal giudice, ma prese per buone a prescindere (signori magistrati non si fa così!) perché funzionali a disintegrare Linea Libera;

  3. il mai-comandante Nesti, patrocinato e sospinto in poppa anche dalla moglie letterata, dal muro parentale e dei pubblici ministeri (suoi ex colleghi, ancorché togati, mentre lui no) ha potuto godere – grazie alla posizione colpevolista di Curreli – di una sorta di scudo penale come quello dei medici che hanno vaccinato anche i grilli delle Cascine e che sono stati assolti dalla Corte Costituzionale (roba che solo l’Italia), bendisposta verso Speranza e Draghi;

  4. l’Aveta, infine, ha imperversato in lungo e in largo perché, pur essendo a piena e completa conoscenza di come stavano le cose sghembe i e problemi in corso (se Curreli vuole gliene diamo le prove: anche se lui, delle prove, il più della volte se ne frega!), ha preferito disinvoltamente non obbedire al suo dovere di riferirne alla procura di Pistoia: prima quella di Canessa; poi quella di Coletta che voleva lavorare per la «gente comune» (o piuttosto del Comune?).

La dottoressa Aveta, vista da vicino, più che fare da pompiere sembra avere agito da piròmane…

Rileggetevi cosa scriveva a dicembre il sindaco Benesperi-Bibò al signor mai-comandante Nesti; e ricordate che il Nesti, per contratto, era già fuori dai ruoli del personale di Agliana al primo pronunciamenti del Tar della Toscana: ma evidentemente le aderenze politiche lo hanno protetto dal 2000 in poi e fino ad oggi con l’accordo Benesperi-Aveta-Ciottoli/Nesti.

Poi chiedetevi: ma come si sono permessi un sostituto (Curreli), un suo sostenitore (Grieco) e un giudice (Gaspari) di saltare di palo in frasca con disinvolta propensione alla illegalità, perseguitando Linea libera che ha sempre parlato con carte incontestabili alla mano?

Il Tribunale di Pistoia è democratico: ma dobbiamo scrivere alla Crusca fiorentina che l’etimologia più adatta ad esso non è quella di «tribunale ligio al rispetto delle volontà popolari», ma di «tribunale propenso a scaricare la propria forza contro il popolo» stesso che paga giudici e magistrati.

Sempre con tutto il rispetto possibile e immaginabile – e in virtù del libero pensiero e della libera espressione delle proprie opinioni, vero…?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


 

MISTERO DELLA FEDE

 

Non si riesce a capire come mai la dottoressa Paola Aveta non abbia mai querelato Linea Libera, il suo direttore e Alessandro Romiti, neppure se è in qualche modo una parte civile o lesa per i sognati-presunti reati caricati in groppa alla libera informazione.

Non sarà che abbia, proprio lei o anche lei, qualche pesante responsabilità per omissioni varie o altre cause che non devono essere portate alla luce del sole onde non opacizzare la lucentezza adamantina delle «autorità costituite»?


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