22.A GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

Il pieghevole delle celebrazioni
Il pieghevole delle celebrazioni

PISTOIA. Un politico ha scritto: “Dato che i programmi televisivi sono fatti con i piedi, gli schermi televisivi dovrebbero essere misurati non in pollici, ma in alluci!”. Chiedo scusa di non ricordare l’autore di questa battuta.
La cito soltanto come pretesto per annunciare che in occasione della 22.a Giornata Mondiale del Malato – che si celebra il prossimo 11 febbraio 2014 [domani – n.d.r.], festa liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes – la Cappellanìa dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia ha pubblicato un pieghevole che verrà consegnato ai Degenti, ai Familiari ed al Personale del nosocomio nel quale sono riportati gli orari dei programmi di preghiera, riflessione e cultura cristiana presenti nei più importanti palinsesti televisivi e radiofonici.

L’iniziativa nasce dal desiderio dei Cappellani e dei loro Collaboratori di permettere a chi non può lasciare le stanze di degenza per recarsi nella Cappellina dell’Ospedale, di seguire comunque in televisione (di cui sono dotate tutte le camere del San Jacopo) ed alla radio la preghiera liturgica della Chiesa Universale e darsi una informazione locale e nazionale di ispirazione cristiana. Quindi trasmissioni misurate in pollici, perché tutt’altro che fatte con i piedi.

Occorre ricordare quello che scrivono i Vescovi Italiani a proposito di questo tipo di programmi:

«Chi per seri motivi è impedito, non è tenuto al precetto. Tuttavia è evidente che una Messa alla televisione o alla radio, che in nessun modo sostituisce la partecipazione diretta e personale all’assemblea eucaristica, ha i suoi aspetti positivi: la Parola di Dio viene proclamata e commentata «in diretta», e può suscitare la preghiera; il malato e l’anziano possono unirsi spiritualmente alla comunità che in quello stesso momento celebra il rito eucaristico; la preghiera universale può essere condivisa e partecipata. Manca certamente la presenza fisica, ma l’impossibilità di portare un’offerta all’altare non esclude quella di fare della propria vita (malattia, debolezza, memorie, speranze, timori) un’offerta da unire a quella di Cristo. E l’impossibilità di accostarsi al banchetto eucaristico può essere oggi superata, in molti casi, dal puntuale servizio dei ministri straordinari della Comunione».

(Cei 1984 – Il Giorno del Signore n. 35)

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E sul ruolo che giocano i media nell’evangelizzazione del mondo del nostro tempo è tornato recentemente anche Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della 48.a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali:

Il pieghevole delle celebrazioni
Il pieghevole delle celebrazioni

«Oggi viviamo in un mondo che sta diventando sempre più “piccolo” e dove, quindi, sembrerebbe essere facile farsi prossimi gli uni agli altri. Gli sviluppi dei trasporti e delle tecnologie di comunicazione ci stanno avvicinando, connettendoci sempre di più, e la globalizzazione ci fa interdipendenti. Tuttavia all’interno dell’umanità permangono divisioni, a volte molto marcate. A livello globale vediamo la scandalosa distanza tra il lusso dei più ricchi e la miseria dei più poveri. Spesso basta andare in giro per le strade di una città per vedere il contrasto tra la gente che vive sui marciapiedi e le luci sfavillanti dei negozi. Ci siamo talmente abituati a tutto ciò che non ci colpisce più. Il mondo soffre di molteplici forme di esclusione, emarginazione e povertà; come pure di conflitti in cui si mescolano cause economiche, politiche, ideologiche e, purtroppo, anche religiose.

In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa. Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini e a conoscerci meglio tra di noi, ad essere più uniti. I muri che ci dividono possono essere superati solamente se siamo pronti ad ascoltarci e ad imparare gli uni dagli altri. Abbiamo bisogno di comporre le differenze attraverso forme di dialogo che ci permettano di crescere nella comprensione e nel rispetto. La cultura dell’incontro richiede che siamo disposti non soltanto a dare, ma anche a ricevere dagli altri. I media possono aiutarci in questo, particolarmente oggi, quando le reti della comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi. In particolare internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio […].

Abbiamo bisogno di amare ed essere amati. Abbiamo bisogno di tenerezza. Non sono le strategie comunicative a garantire la bellezza, la bontà e la verità della comunicazione. Anche il mondo dei media non può essere alieno dalla cura per l’umanità, ed è chiamato ad esprimere tenerezza. La neutralità dei media è solo apparente: solo chi comunica mettendo in gioco se stesso può rappresentare un punto di riferimento. Il coinvolgimento personale è la radice stessa dell’affidabilità di un comunicatore. Proprio per questo la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali […].

Anche grazie alla rete [e ai media] il messaggio cristiano può viaggiare «fino ai confini della terra» (At 1,8). Aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale, sia perché la gente entri, in qualunque condizione di vita essa si trovi, sia perché il Vangelo possa varcare le soglie del tempio e uscire incontro a tutti. Siamo chiamati a testimoniare una Chiesa che sia casa di tutti. Siamo capaci di comunicare il volto di una Chiesa così? La comunicazione concorre a dare forma alla vocazione missionaria di tutta la Chiesa, e le reti sociali sono oggi uno dei luoghi in cui vivere questa vocazione a riscoprire la bellezza della fede, la bellezza dell’incontro con Cristo. Anche nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore».

A Pistoia gli eventi in occasione della Giornata Mondiale del Malato avranno il loro culmine nella Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo, Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Mansueto Bianchi, domenica prossima, 16 febbraio 2014, alle ore 16:00 nella Basilica Cattedrale di San Zeno.

[dall’ufficio diocesano di pastorale della sanità-pistoia, federico (diacono)]

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