30 denari. PER COSÌ POCHI (E FALSI) GIUDA CONSEGNÒ CRISTO, MA PER TRADIRE GLI AMICI QUAL È IL COMPENSO RICONOSCIUTO A BENESPERI E CIOTTOLI DAL TRIBUNALE?

Dopo aver belato per almeno un decennio (2009-219) prima con Quarrata/news e successivamente con Linea Libera, trovatisi dinanzi allo scoglio del mai-comandante Alessandro Andrea Nesti (protetto da Pd, sinistra e procura stessa), i due flosci della politica locale aglianese…


“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”


AH, CHI GESÙ TRADÌ CON GRAN DISDORO

FINÌ LA VITA APPESO A UN SICOMORO!


 

Claudio Curreli su Tvl di Luigi Egidio Bardelli. Oltre che capo scout è anche coordinatore della rete Terra Aperta per i clandestini. Con il maxi-processo politico contro Linea Libera  avrà fatto il passo più lungo della gamba…?

 

Papa Francesco: «I 30 denari di Giuda furono la prima tangente», oggi varrebbero 3 mila dollari. Lo abbiamo letto sul Messaggero del 12 aprile 2018.

Ma per soddisfare le brame di vendetta di Luca Benesperi (sindaco indegno di Agliana) e di Maurizio Ciottoli (assessore ignobile dello stesso Comune) quanti euri sono stati destinati loro da un processo-farsa, messo in piedi da un sostituto che insegna agli altri l’arte di essere irreprensibili, mentre lui è il primo a non esserlo?

Claudio Curreli, caotico magistrato, che tutto e il contrario di tutto fa; che non risponde a nessun imperativo morale; che si comporta da dipendente infedele di quel popolo nel cui nome opera; che, al momento del bisogno, abbatte e macella la gente a suo insindacabile punto di vista, dato che non è uso né avvezzo a rispettare le regole del suo mestiere: partito in tromba per difendere un ragionier non-dottor Romolo Perrozzi che è stato, è e resta un favorito dai compagni revisionati di Quarrata e dai loro uffici tecnici; quel Curreli si è poi sbizzarrito, cucendo insieme una ventina di querele, al fine di perseguitare Linea Libera e i suoi uomini con la peggiore delle armi possibili: la violenza dello stalking giudiziario, di cui – a nostro avviso – è un indegno e pericoloso possessore.

Molti altri lo hanno iniquamente assecondato nella sua opera confusoria travestita da braccio armato della legge.

Sapete tutti che non ho timori dinanzi alla verità. Molti altri lo hanno aiutato, in questa storia di rastrellamento di hitleriana memoria: il luogotenente Salvatore Maricchiolo (oggi in difficoltà, si dice, anche per indagini “ad mentulam canis”, e che non tornano, nella storia degli arresti delle due vigilesse di Agliana, la Turelli e la Vilucchi); poi, la Gip Patrizia Martucci; indi, il sostituto Giuseppe Grieco; dopo, alcuni dello staff procurale, da Coletta a Linda Gambassi, a Luisa Serranti; infine, le «autorità costituite» locali, per gran parte indegnità in carne e ossa della dis-amministrazione italiana.

Dopo aver belato per almeno un decennio (2009-219) prima con Quarrata/news e successivamente con Linea Libera, trovatisi dinanzi allo scoglio del mai-comandante Alessandro Andrea Nesti (protetto da Pd, sinistra e procura stessa), questi due flosci della politica locale, Benesperi e Ciottoli, impostarono una campagna elettorale sulla rimoralizzazione del Comune fatto marcire da 75 anni di sinistra debosciata e corrotta.

Ma nel momento di prendere decisioni, i due personaggetti preferirono denunciare chi scrive e Alessandro Romiti per reati di ogni genere. E sono stati guai per noi solo per avere detto e sostenuto che il buco nero dell’amministrazione di Agliana, dal 2000 al 2015, è stato proprio colui che Rino Fragai definiva “ottimo comandante” dei vigili; quell’Andrea Alessandro Nesti che non aveva vinto il concorso da comandante, ma era stato tenuto al suo posto illegalmente da partiti, amministratori, colleghi, segretari comunali e ex-colleghi togati della procura pistoiese. Non lo toccarono neppure quando costui ammise in aula di essere l’autore di un esposto anonimo: era solo una Caramella Mou…

La dottoressa Paola Aveta avvertita del «caso Nesti» e dei relativi problemi, ha finto di non vedere niente e ha finito con il proteggere e favorire anche lei il mai-comandante molto benvisto anche dalla procura pistoiese

Su quella piaga d’Egitto, il caso Nesti segnalato da noi a fine 2019 alla neo-segretaria Paola Aveta, i due Giuda di FdI (ecco perché non mi sono mai iscritto a quel partito, caro sostituto Giuseppe Grieco!), virarono di bordo e ci consegnarono ai Ponzi Pilati di Pistoia con i seguenti risultati:

  1. Luca Benesperi, sindaco indegno, deve riscuotere – scrive l’avvocata Vittoria Zeru – 5.328,87 € come corrispettivo dei 30 denari falsi per il tradimento degli amici che li fecero eleggere;

  2. Maurizio Ciottoli, assessore indegno e aggressivo, deve riscuotere – scrive l’avvocata Vittoria Zeru – 3.328,87 € come corrispettivo dei 30 denari falsi per il tradimento degli amici che li fecero eleggere.

Nella mia testa (giudicata fasulla) di spregiato da tutti coloro che vogliono fare gli affaracci loro (politici, amministratori e magistrati, che dir si voglia) ho sempre pensato, e ne sono più che mai convinto oggi, che a creare i mostri, non di rado è proprio la cosiddetta giustizia.

Infatti, pur di perseguitare Linea Libera, il suo direttore e il suo redattore Alessandro Romiti, il potere locale, che può tranquillamente contare sul fulcro di vari magistrati in corso legale, ha fatto finta di credere:

  1. alle calunnie di Benesperi, il sindaco-cacaiola che è sempre stato sofferente di quella sua patologia graveolente, certificata da facili referti senza fondamento alcuno;

  2. alle false testimonianze di Ciottoli, cui il giudice Luca Gaspari ha prestato orecchio senza alcun supporto di verifica di sorta.

Ecco che Pistoia si è così arricchita di altri due preziosissimi Koh-i-Noor creati da una magistratura in metafora simile a un dottor Moreau operante in piazza Duomo 6.

Che altro dire? Che nessuno dei magistrati che hanno messo mano al mio cellulare ha letto più di qualche riga stravagante dalla trascrizione della copia forense fatta fare da Gaspari.

Prove di giustizia su misura. Nesti non fu toccato neppure quando dovette ammettere in aula di aver presentato una denuncia anonima. Se non è protezione questa, cos’è la protezione?

Non lo ha fatto Curreli (troppo impegnato nei campi scout e a piantare gelsi-moro al Forteguerri); né la Gip Martucci, che non legge e per questo contraddice se stessa; né Giuseppe Grieco, che mente in aula («ho letto tutto», ha detto – vedi verbali di udienza), ma si capisce che non ha letto che un paio di stupidaggini legate a suoi personali nemici e finalizzate a insultare chi scrive e suoi familiari; non lo ha fatto, infine, Gaspari o altrimenti avrebbe fatto arrestare in aula il Ciottoli, e denunciato per calunnia quella sorta di piccione del Benesperi.

Forse l’unico a fare davvero incursione nel mio cellulare, è stato il frettoloso Leonardo De Gaudio, aiutatovi, in spregio di ogni norma e regola, da Curreli e da Maricchiolo.

Ma questo, se mai, lo vedremo in seguito. Per ora a quando la croce per il “disonor del Golgota” non a chilometro zero ma a… Vittoria Zeru?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Rubando a Striscia la notizia: «Se qualcuno ha qualcosa da dire, noi siamo qua!»


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