31 dicembre. AUGURI DI FINE ANNO ALL’ASSESSORE CIOTTTOLI, SAN FIOCCHINO DELLA FERRUCCIA, PRONTO PER IL CENONE

Nel canto XXXIII dell’Inferno, IX cerchio, Dante sistema a modìno i traditori della patria, degli amici e degli ospiti


Mentre danza, al ballerino gli si sciolga il bel fiocchino!


BUON PATRONO, SANTO E GIUSTO,

SU, PUNISCILO DI GUSTO!


Rivisto il January 01, 2023 • 9:45:16 AM

Quel giorno in due fecero più danno della grandine

 

Maurizio Ciottoli con la denuncia presentata insieme alla segretaria Paola Aveta (vedi foto), «manifestando inequivoca volontà di proporre querela nei confronti di chiunque risulti l’autore o concorrente per i fatti che di seguito espone», sapeva benissimo che stava pugnalando alle spalle la comandante Lara Turelli. Ma la sua mano non ebbe neppure un trèmito.

Né Pedrito-Bimbominkia si ricordò di quando, prima delle elezioni, la Turelli gli portava le medicine a casa per una patologia coprorròica che costui aveva molto prima che noi gli facessimo venire le calunniose sue ruminazioni.

La denuncia, di cui si parla, era una lettera anonima, ma abbastanza indicativa, per come strutturata, di una situazione abnorme, generata solo da chi poteva avere accesso – ovviamente illecito, in quanto anonimo – all’archivio informatico della posta dell’Ente, che fu violata. Sulla lettera anonima che minacciava l’Aveta, si facevano due nomi e cognomi. E il figlio di buonadonna che la aveva scritta rubando illecitamente le mail dal sistema-posta? Era San Galdino con un pipi piccolino?

San Fiocchino della Ferruccia, con il suo finissimo fiuto politico-amministrativo, pensò bene di disfarsi di chi gli impediva di fare i suoi comodi richiamandolo al dovere di procedere nei confronti di Andrea Alessandro Nesti (Linea Libera, per chiarezza); anche sacrificando chi, come la comandante Lara Turelli, era sempre stato corretto e leale sostenitore della politica dell’assessore Bottarga-Agnellone-Segatura.

L’essenziale era liberarsi del Bianchini e del Romiti. Sapevano troppo: chiedevano il rispetto delle promesse elettorali. Poi questa operazione di pulizia etica/etnica la fecero fare – fra tutti – dal tribunale di Pistoia.

Così iniziò il valzer:

Step 1: denuncia, con la dottoressa Aveta, contro chiunque (la Turelli) etc.;

Step 2: denuncia con Benesperi-Bimbominkia-Pedrito contro Bianchini e Romiti quali stalker e persecutori; indi falsa testimonianza a Luca Gaspari; calunnia documentale etc. e conseguente appoggio dell’onnipresente sostituto Claudio Curreli, Pm di stato e, in contemporanea, smistatore di clandestini contro lo stato con Terra Aperta;

Step 3: persecuzione (104 giorni di arresti domiciliari a Bianchini) e stalking giudiziario – anche a Romiti; tentativo (fallito) di fiaccarli in ogni modo;

Step 4: condanna ai danni di Linea Libera (Bianchini/Romiti) decisa dal giudice Luca Gaspari sostanzialmente non solo senza prove, ma perfino dinanzi a inconfutabili prove documentali e testimoniali.

 

Crediamo – opinione ex art. 21 Cost. – che il cittadino non debba fidarsi né punto né poco della giustizia, se la giustizia, amministrata in nome del popolo italiano, è questa di cui vi stiamo parlando.

Poi i tre dello spirito santo aglianese (Benesperi-Aveta-Ciottoli) si accordarono con il Nesti perché cessassero le guerre e iniziasse la pace comprata pur rinunciando al dovere del buon amministratore di salvare il suo popolo dai danni erariali causati dal mai-comandante in 15 anni di favoreggiamento da parte della sinistra e, in séguito, anche da parte della destra che se lo è tenuto stretto e buono.

Tuttavia, siccome l’anno sta finendo e bisogna essere ancora buoni fino alla festa della Befana, obbedienti alla parola del PM Coletta, che voleva lavorare per la «gente comune», e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: «San Silvestro che perseguiti Titti, sii benevolo con l’Agnellone; venga il tuo perdono, ma sia fatta la tua punizione, come in cielo così in terra, sicché il Ciottolo ruzzoli, come deve, lungo l’Ombrone. Amen».

Inno per l’assessore

San Silvestro t’accompagni,
contro i mal di cui ti lagni,
a smacchiare le tue colpe
per l’immondo e ingiusto golpe
che ti fece pugnalare
alle spalle (che giullare!)
chi ti aveva un dì sorretto,
Agnellone, ahimè, scorretto!

Tre Pietre, Ave e Pira per la giunta che trema e poi spira…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


IL 31 SE NE VA

CHISSÀ COSA ARRIVERÀ

 

 

Nell’ultima querela – la numero N, tante sono state finora – scatenataci contro dal mai-comandante Nesti; una querela che sta andando in aula il prossimo gennaio, pare che il suo Cicerone (l’avvocato Andrea Niccolai) si sia dimenticato di costituirsi parte civile a suo favore, facendo saltare i nervi al («abist iniuria verbis») querelomane.

Peccato, quindi, anche per l’avvocata Annalisa Lucarelli, che stavolta non potrà interrogarci e tormentarci, per l’ennesima volta, al fine di chiederci spiegazioni di cose e fatti che sa già a memoria, perché sentiti almeno 365 volte in aula davanti a Gaspari e ad altri giudici di Pistoia.

Di positivo: l’avvocata non scorderà, in aula, la sveglia del cellulare accesa nella sua borsa, sì da turbare – come avvenne con Gaspari – la concentrazione dei difensori delle vittime del processo politico inventato, senza accurate indagini, dal sostituto Curreli.


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