Un anno fa, di brutto, il signor Claudio Curreli si svegliò e, lancia in resta a difesa del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi Ctu del tribunale (probabilmente a lui ben noto, anche se si avvale della facoltà di non rispondere…) iniziò un’opera di vero e proprio stalking-accanimento giudiziario nei confronti miei e di Alessandro Romiti.
Io stavo chiedendo semplicemente che la procura di Pistoia intervenisse in difesa della legalità negli uffici muffosi del Comune di Quarrata-Okkiònia, ma la Gip, Patrizia Martucci, pretese di impartirmi una “lezione di vita” perché non avevo rispetto – scrisse – delle «autorità costituite».
Aveva perfettamente ragione: nessun rispetto si può avere di chi esercita il potere per fini propri e/o altri (Comune di Quarrata, ma anche la procura di Pistoia), e non per fini di giustizia e legalità come dovrebbe essere. Èccovene un’ulteriore inoppugnabile prova documentale…
CARI MIEI, CHI NON INTENDE
FA CASINO E IN PIÙ S’OFFENDE
1. In questi giorni il Comune di Quarrata, per la seconda volta, si fa avanti e reclama 203,50 € dal sottoscritto, che non avrebbe pagato le cifre richieste.
2. Non vorrei essere polemico, ma l’ufficio Entrate del Comune di Okkióne non riesce a fare distinzione fra «contribuenti» e «fornitori». E tuttavia, pur con questa approssimazione non da poco, i CC della polizia giudiziaria, incaricati di indagini dalla procura, non rifiatano dinanzi a questa deficienza logico-cognitiva, e la procura di Pistoia (che, per Tommaso Coletta dovrebbe lavorare per la «gente comune») non batte ciglio, convinta anch’essa, addirittura, che fra pagare e riscuotere non ci sia differenza.
Come al solito, signora Gip Martucci, “c’ho” le prove documentali e posso dire non solo di non potermi, ma addirittura di non dovermi fidare delle sue beneamate «autorità costituite».
3. Non sto a spiegarvi né come né perché non devo un bel niente al Comune delle stanze muffose: glielo avevo già scritto un bel pezzo fa (esattamente con una Pec del 27.11.2019). Purtroppo, nonostante tutte le lauree che si sprecano nella pubblica amministrazione del paese del Bunga Bunga, il mono-neurone piddìno che vegeta negli uffici, non afferra un’emerita minchia: sa solo che il potere è suo e che lui, neurone del potere, non sbaglia mai. I cittadini sono delle semplici «merde secche» e come tali vanno pestati e sfarinati.
4. Il Comune di Quarrata, che dà sempre più l’impressione di essere un ricettacolo di quadrupedi «autorità costituite», pretende di ragionare con logica staliniana: loro sì, il cittadino no.
5. Per minacciarmi, l’ufficio Entrate (che ignora, come dicevo, cosa siano le uscite; e si confonde…) cita: 1. una legge (la 147 del 27 dicembre 2015 etc.); 2. un regolamento comunale; 3. due delibere del consiglio comunale e della giunta municipale: e ordina, comanda e vuol riscuotere. Stando ai richiami citati: il Comune ha ragione.
6. Io, sulla questione delle strade vicinali/interpoderali fatte chiudere – con tanto di benedizione dell’ufficio tecnico ingegner-architettico-geometrico (Gelli, Biagiotti & C.), ho citato: 1. una legge nazionale; 2. due regolamenti urbanistici comunali (il secondo dei quali porta anche la firma dell’ing. Iuri Gelli, cognato del Pd sen. Dario Parrini); 3. la costante giurisprudenza amministrativa (TAR etc.). Eppure ho torto, sono uno stalker, sono un pericoloso aggressivo di ragionieri e vecchietti nonché infanti, nipoti della ragioneria nota al tribunale come Ctu.
7. Eh no, eh no…. Non è questione di cellule, cantava Battisti. È questione di intelligenza e di cervello, di logica e rispetto dei doveri: che qui non vedo da nessuna parte; né in Comune né in procura. Mi sono spiegato?
8. E non crederà mica che io, testa durissima, lasci cadere nel nulla questa faccenda, gentile sostituto PM, signor Giuseppe Grieco, perché voi siete bianchi e io sono come Calimero, piccolo e nero?
9. Avete sbagliato tutto perché non siete infallibili in quanto PM, più facilmente e più spesso siete solo superbi. State facendo un danno alla vita di un sacco di persone stalkerizzate da chi – come il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, da voi sostenuto (attenti: ci sono le prove nei documenti…) – non sono poi così irreprensibili come vogliono far credere.
10. Avvocato Giovanna Madera, protetta dall’ordine degli avvocati; avvocato Elena Giunti (entrambe per il ragionier non-dottor Ctu Perrozzi); avvocati Elena Augustin e Cristina Meoni (rispettivamente per Luca Benesperi e l’assessore Maurizio Ciottoli, che aggredisce i giornalisti in Comune ad Agliana): in tutta questa vicenda dell’assurdo legale e giudiziario, sapete per chi davvero la vita è cambiata? Un piccolo sforzo, su! Spremetevi le meningine, se potete. O… non expedit come disse Pio VII ai francesi?
11. La vita è cambiata per me, Edoardo Bianchini (inascoltato da Okkióne e dai suoi impiegati e tecnici falsificatori, ma anche da tutto il consiglio comunale, ganzi di sinistra e no). Un Bianchini che non può fare la solita vita che faceva fino a quando non arrivarono a Lecceto il Perrozzi e la Trimurti Mara Alberti, Sergio Luciano Giuseppe Meoni, Margherita Ferri.
È cambiata per diverse persone della mia famiglia (mia madre non è potuta mai più tornare a casa sua dal 2008 fino alla sua morte, avvenuta il 6 dicembre 2016) ed è cambiata anche per Alessandro Romiti, aggredito in Comune da un assessore che voi definite parte offesa, Maurizio Ciottoli.
13. E tutto questo grazie a chi, se non ad una sciocca e immotivata comprensione della procura di Pistoia nei confronti degli “illuminati del potere”, alias «autorità costituite»? Un accanimento che si vede a occhio nudo semplicemente leggendo le mille pagine (è un’ipèrbole, chiariamolo) delle persone offese con la quarantina – se non di più – querele e aggiunte del Perrozzi. Persone probabilmente offese ma solo nella loro insopportabile arroganza.
14. La libera critica è stata abolita con l’Art. 21 della Costituzione o è ancora possibile pensare seppùr non si abbia e non si voglia avere la mente “omogeneizzata al Green Pass”?
PS – Che fine hanno fatto i 4 verbali compilati dal tenente-colonnello Stefano Nencioni, ora a Gerusalemme, che ci aveva sentito come persone informate dei fatti? Si sono forse smarriti per strada nel tragitto tra viale Italia e piazza Duomo piano terzo?
Pace e bene, come mi dicono che scrive sul suo Facebook, don Piergiorgio Baronti. Che però, quando assiste a partite di pallavolo, devono intervenire i CC del 112 perché lui, francescanamente, cede all’ira e inizia a spargere “pece e péne” – pur se si sente offeso nel decoro della sua persona morale, secondo la versione interpretativa del signor Claudio Curreli…
Edoardo Bianchini
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