L’ambiente agrumiése è particolarmente connotato da una forte circolazione di lettere anonime inqualificabili per dei fedelissimi, emancipati cultori di sinistra della Costituzione, i quali, in occasione delle feste della Liberazione, hanno potuto contare perfino sulla presenza di personaggi notissimi, non ultimi pure illustri magistrati di Cassazione
“POLITICALLY CORRECT” ED ORSETTI:
L’IMPORTANTE È SEMBRÀR D’ESSER PERFETTI
AGLIANA o AGRÙMIA
Comune italiano di 18.119 abitanti della provincia di Pistoia in Toscana. Il suo territorio è delimitato a nord dal torrente Bure, ad est dal torrente Calice, a sud dal torrente Ombrone Pistoiese ed è attraversato, da nord ovest a sud est, dal torrente Brana. Si trova sull’asse viario che collega tra loro alcune delle maggiori città d’arte e turistiche della Toscana, ovvero Firenze, Prato, Pistoia e Lucca.
È un Comune famoso per le sue padellate di pesci fritti in piazza durante il Giugno Aglianese reclamizzato, per 36 mila euro circa, dai TG 60 di Tvl-Luigione.
POLITICA E AMMINISTRAZIONE
Distintasi per una più che consistente presenza fascista durante il glorioso ventennio, dalla Liberazione in poi Agrùmia è stata accuratamente sanificata e coltivata dalla sinistra a partire dal Pci e fino alle sue ultime propaggini piddìne o criptocomuniste.
Nel 2019 una giunta di destra FdI-Lega, aiutata (purtroppo) anche da questo quotidiano, ha sbaragliato le sinistre con l’intento di cambiare radicalmente tutto. Alla fine ha però vinto una pigra idea di consociativismo vetero-diccì, da spartizione della torta, cosicché anche le ferree convinzioni della Lega si sono squagliate in una “mozzarella d’inciucio” attraverso un politicamente corretto – auspicato anche dal senatore Fratello d’Italia La Pietra –, che prelude al tonfo inevitabile della prossima tornata elettorale – e sempre ammesso che la giunta Benesperi ce la faccia (con la faccia che si ritrova) ad arrivare a dama, senza prima finire nella Brana o nel Calice… amaro della passione di Cristo.
Sotto il profilo amministrativo il Comune ha tutte le caratteristiche di una falsa democrazia della trasparenza e dell’apparente legalità istituzionalizzate ad hoc per le «autorità costituite», al giorno d’oggi perlopiù fasulle.
L’ambiente agrumiése è particolarmente connotato da una forte circolazione di lettere anonime inqualificabili per dei fedelissimi, emancipati cultori di sinistra della Costituzione, i quali, in occasione delle feste della Liberazione, hanno potuto contare perfino sulla presenza di personaggi notissimi, non ultimi pure illustri magistrati di Cassazione.
In alcune occasioni la Procura della Repubblica di Pistoia non ha voluto rilevare responsabilità ben precise archiviando rifiuti di atti dovuti, abusi d’ufficio e declassando certi anonimi a casi banali di “levis culpa” per salvare personaggi presumibilmente noti e benvisti.
È notizia certa che ad Agrùmia un assessore picchia cittadini e aggredisce giornalisti direttamente in Comune, ma è come se nessuno vedesse o, meglio, non volesse vedere. Sintomo di omertà da parte delle graziose «autorità costituite»?
Eclatante, infine. La Procura ha aperto un’inchiesta con ben due sostituti – Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti – dietro una semplice denuncia di presunto furto di chiave dell’auto di proprietà della vigilA Traversi. Un anno di intercettazioni e spulciamenti vari (anche di altre cose) per un reato quantomeno improbabile.
Eppure la stessa Procura è passata all’archiviazione diretta, a razzo, sul fatto che il sindaco Benesperi, l’assessore Ciottoli e la segretaria generale, Paola Aveta, non abbiano mai voluto rilasciare a chi scrive, dal giugno 2020 ad oggi, la copia di una lettera anonima, minatorio-estorsiva-mafioso-camorristica, con cui sarebbe stata intimidita la segretaria perché prendesse provvedimenti contro certi dipendenti del Comune.
Sulle vere estorsioni, sulle vere violenze private, sulle vere minacce, Comune e Procura fanno orecchio da mercante. Chiediamo: per proteggere chi? Per danneggiare chi?
È probabile, però, che la colpa di tutto questo sia solo di Matteo Salvini e dei no-vax.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]