Rifondazione Comunista appoggia lo sciopero e aderisce alle manifestazioni con il proprio contributo autonomo al movimento delle donne
PISTOIA. L’8 marzo non è più – se mai lo è stato – un giorno di festa. L’8 marzo è un giorno di lotta. Per questo è un nostro giorno. Lo è ancora di più perché quest’anno ci sarà sciopero generale indetto da vari sindacati (dalla CGIL federazioni FILCAMS, FLC E FP fino ai sindacati di base per lavoro pubblico e privato) e sarà uno sciopero anche politico.
Contro questo governo che tratta la violenza maschile sulle donne e di genere solo come problema securitario. L’irrigidimento del Codice Rosso è un’operazione che ripropone un approccio emergenziale senza agire sullo scardinamento dei meccanismi che riproducono la società patriarcale.
Scioperare l’8 marzo significa mostrare come l’ascesa delle destre in Italia e a livello globale abbiano reso ancora più dure le politiche familiste, razziste e nazionaliste che alimentano sfruttamento e violenza. Lo vediamo nelle misure del Governo che estende i contratti precari, in un paese in cui gli stipendi medi riferiti all’inflazione non aumentano da 20 anni.
Lo vediamo nell’erosione del welfare e nello smantellamento e privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, nella chiusura dei consultori pubblici e nello sgombero di quelli autogestiti, nella cancellazione del reddito di cittadinanza la cui platea era a maggioranza femminile, nella costante precarizzazione abitativa, nella difficoltà di accesso ai servizi e nel sovraccarico del lavoro di cura gratuito e malpagato che pesa soprattutto sulle donne. Rifiutiamo il compromesso raggiunto da Consiglio e Parlamento europei sulla direttiva contro la violenza sulle donne, in cui si è recepito il principio per cui un rapporto sessuale senza consenso è stupro, ma senza l’indicazione di reato europeo.
Non può esistere lotta di liberazione dei popoli senza la liberazione delle donne e di tutte le soggettività oppresse e dei corpi non conformi.
Per il diritto delle donne al lavoro, un lavoro che non sia recintato tra le mura domestiche, lavoro che non sia solo di cura e accudimento della prole. Lavoro come espressione di sé, realizzazione e socializzazione di tecniche, saperi e creatività. Lavoro delle donne liberato, liberazione dalle catene del capitalismo e dei ruoli fintamente naturali. Per l’autodeterminazione delle donne. E allora, le donne di Rifondazione Comunista (insieme a tutto il Partito, che tutt* si prendano delle responsabilità) aderiamo allo sciopero supportando le manifestazioni sindacali e aderendo alla manifestazione pistoiese convocata da NONUNADIMENO per le ore 17 dell’8 marzo 2024 con partenza da piazza S. Francesco.
Per contatti: prcpistoia@libero.it
La Segreteria provinciale di Rifondazione Comunista – S.E. Pistoia