SAN MARCELLO-MONTAGNA. Per gli amici della Montagna Pistoiese (Pettorine etc.), che sembra siano stati “recuperati” a più miti consigli e a rientrare nell’alveo del conformismo pensante dalla manovra avvolgente della politica ufficiale del Pd montano e non (ma ci torneremo sopra…), pubblichiamo questo stralcio di vita cittadina perché li illumini su come la radiosa sinistra toscana di Rossi abbia ridotto la nostra regione:
FIRENZE. Il Comitato 21 marzo aderisce e partecipa alla giornata di mobilitazione regionale promossa dal Coordinamento Toscano per la difesa del diritto alla salute per l’8 marzo. A Firenze le iniziative partiranno dal mattino con volantinaggi nei quartieri di Gavinana e Rifredi e culmineranno con la partecipazione alla manifestazione che partirà alle 15:30 da piazza Ss. Annunziata a piazza Strozzi.
È la donna uno dei soggetti più colpiti dai tagli sociosanitari, dalla crisi sociale, economica e lavorativa che stiamo vivendo.
In difesa del diritto all’autodeterminazione delle donne
Solo la donna può decidere del proprio corpo e deve avere la possibilità di fare scelte coscienti e responsabili senza pressioni religiose, sociali, economiche, culturali.
Per la piena applicazione della legge 194. Il forte incremento di obbiettori di coscienza e l’accentramento dei servizi, non permette che questo diritto sia assicurato in tutti gli ospedali pubblici, determinando di fatto delle differenze di classe tra “chi può” e chi “non può”, con il rischio per le donne più deboli economicamente di contrarre malattie o morte.
Per la contraccezione gratuita
Affinché i metodi contraccettivi siano accessibili a tutti, anche alle donne che non hanno potere economico.
Contro la chiusura di consultori e punti nascita
E con questi la capillarità di educazione, prevenzione, sostegno a tutte le donne, in ogni sua scelta.
Perché il diritto alla salute sia uguale per tutti contro l’attacco al sistema sociosanitario toscano e nazionale
In Toscana la Giunta Rossi è da anni all’avanguardia nell’indicare la strada migliore per tagliare, dismettere o appaltare la sanità pubblica ai privati: Misericordie, Pubblica Assistenza, Croce Verde, Medici associati e altri soggetti, dove per i servizi resi, anche le persone esenti ticket devono pagare il minimo contributo, oppure accedere a prestazioni gratuite “Misericordiose”, e dove i rimborsi per suddette prestazioni, dalla regione vanno al privato e non al pubblico.
La lista dei tagli in atto nella nostra Regione poi è così lunga e articolata che la ricordiamo solo per titoli: centinaia di posti letto eliminati, chiusura di Punti nascita sotto i 500 parti annuali entro il 2013 e sotto le 1000 nascite antro il 2014, riduzione da 12 a 6 centrali del 118, progressiva eliminazione delle Guardie Mediche, chiusura dei piccoli ospedali e di decine di presidi sanitari territoriali, costruzione di quattro mega ospedali con il meccanismo del “Project Financing”, che regala ai privati la loro gestione per decine di anni. L’aumento dei ticket con l’obbligo di pagarli prima della prestazione e il contributo di digitalizzazione.
Tutti questi motivi inducono “chi può” a rivolgersi al privato e “chi non può” a rinunciare alle cure, a lunghe liste di attesa, a migrazioni nel territorio per avere il servizio erogato pubblicamente
Contro l’impropria messa in carico alle aziende sanitarie e ospedaliere dei costi dell’assistenza religiosa cattolica
Nonostante questi tagli draconiani e il costante aumento dei ticket, la Regione Toscana continua a pagare per l’assistenza religiosa con finanziamenti di milioni di euro a personale cattolico (islamici, ebraici e altri sono presenti, ma senza oneri per le aziende) assunto su indicazione della curia e senza concorso.
- per un sistema statuale laico che garantisca i diritti dell’individuo
- per il rilancio di una sanità pubblica
- per il diritto alla salute uguale e gratuito per tutti
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