PISTOIA. Nell’estate degli addii alla pallavolo femminile agonistica (Verusca Grilli, Melania Mariotti, Alice Vezzosi, Sara Silvestri, tanto per citarne alcuni a Pistoia e in provincia), registriamo anche partenze importanti, che indeboliscono il nostro movimento “gentil sesso”: Eleonora Bruni, ad esempio, 26enne attaccante/opposto d’origine pistoiese, ha lasciato il Pistoia Volley La Fenice (serie D) per accasarsi al Lucca Volley, in C.
Per carità, fa piacere per lei, atleta che nella città del buccellato era già stata 8 anni da adolescente, che torna in categorie più consone ai suoi mezzi, ma certo è un segnale che la nostra pallavolo non è più competitiva e intrigante come una volta. Ma, “una tantum”, lasciamo stare disamine e analisi e salutiamo con un arrivederci Eleonora (nella foto a rete, nel corso del derby della passata stagione con il Volley Aglianese), ragioniera in uno studio commerciale pratese.
Un cambiar casacca che spiega così. “Smettere? No, non ce la farei, starei troppo male: la pallavolo, ormai, è una dipendenza. Finché il fisico regge, andrò avanti. Dopo 8 anni a Lucca, 4 a Quarrata e l’esperienza a Pistoia, tornerò a Lucca, ove sono stata da piccolina. A Lucca mi ci portò proprio Claudio Caramelli, l’allenatore che lascio, impeccabile sul lavoro. Le più grosse soddisfazioni giovanili me le sono tolte con lui: sono state annate fantastiche”.
Prendiamo Eleonora ad esempio per elogiare le numerose bambine e ragazze che praticano il volley, meravigliosa disciplina sportiva di squadra. Anni e anni di sacrifici per emergere, per riuscire a divenire competitive, per entrare in pianta stabile nelle prime squadre, magari per essere convocate nelle varie selezioni, regionali o nazionali. Poi girovagare per la provincia di Pistoia o la Toscana o addirittura il Belpaese, alla ricerca di un’emozione, di una sensazione: un bagher, una schiacciata, un servizio vincente.
Sì, ha proprio ragione Bruni: la pallavolo crea una stupenda dipendenza. Da ora in poi, tiferemo un po’ anche per il Lucca Volley.