IN UN QUALSIASI altro Paese con la P maiuscola non se ne sarebbe mai dovuto parlare: l’ermo colle, quello che ispirò Leopardi a comporre l’Infinito, sarebbe un luogo di culto, meditazione, ma anche e soprattutto tappa obbligata per turisti italiani e no desiderosi di provare a capire, senza riuscirci, naturalmente, cosa sprigionò nel poeta di Recanati quella non-vista maestosa.
Da noi, invece, il quotidiano romano Il Messaggero ha dovuto aprire una campagna di mobilitazione e sottoscrizione affinché nessuno si permetta di cementificare quell’unico colle al mondo. I primi ad esporsi sono stati gli spagnoli degli atenei di Madrid, Granada e Valladolid, seguiti, a ruota, dagli universitari di Città del Messico, posti questi nei quali, probabilmente, si sta male-bene come da noi, ma con un senso di rispetto, sacrale e riconoscente, a chi, in quella terra, ha visto cose che gli altri umani non avrebbero potuto nemmeno immaginare.
fragole & sangue