PRATO-FIRENZE. La Declassata di Prato (e non solo di Prato) torna statale: più precisamente torna strada di importanza nazionale. Così l’Anas potrà procedere al raddoppio del chilometro che ha ancora una sola carreggiata.
Nei prossimi giorni gli enti locali che hanno ciascuno competenza su un tratto della ‘declassata’ firmeranno un protocollo d’intesa che autorizza la Regione a procedere affinché il Ministero si riappropri della strada. Un passaggio apparentemente formale, ma importante.
Proprio in virtù di questo passaggio l’Anas sarà infatti autorizzata ad intervenire e procedere al raddoppio (interrato) dell’unico tratto, tra via Marx e via Nenni, che ancora conta su un’unica carreggiata: un chilometro di strada o poco più, per 31 milioni di spesa prevista. Un ‘opera ritenuta essenziale, per lo sviluppo dell’interporto di Gonfienti e delle attività economiche dell’area metropolitana.
Il protocollo è stato approvato dall’ultima giunta regionale.
“Abbiamo individuato questa strada, in accordo con tutti i soggetti interessati, per poter accelerare e sbloccare un’opera importante e strategica per la città di Prato e non solo per Prato – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi –. Potremo in questo modo contare su un importante finanziamento statale, pronti in ogni caso ad offrire anche il nostro contributo e sostegno”.
«Il riconoscimento della Declassata come infrastruttura viaria strategica per lo sviluppo della Toscana da parte della Regione è un’operazione attesa da tempo a Prato e su cui questa Amministrazione è al lavoro da mesi – commenta il sindaco di Prato Matteo Biffoni –. L’arteria interessa infatti tre province e l’intesa con tutti i soggetti istituzionali coinvolti per la statalizzazione sarà il veicolo per arrivare alla realizzazione del sottopasso che risolverà l’annoso problema della strozzatura all’altezza del Soccorso. L’accordo darà un’accelerazione all’iter. Bene quindi per Prato, che avrà infrastruttura importante per tutta la comunità».
La ‘declassata’ è tale dalla fine degli anni Sessanta, quando il tracciato dell’autostrada Firenze-Mare costruita negli anni Trenta fu modificato e allontanato dal centro della città verso la periferia. Poco meno di ventisei chilometri di ex autostrada, dall’attuale casello di Calenzano-Sesto Fiorentino fino all’innesto nella strada statale 716 a Pistoia, diventarono così viabilità provinciale e comunale.
Ma la ‘declassata’, da allora a Prato conosciuta come tale, non è una strada di città come un ‘altra. Consente l’allacciamento diretto dell’interporto della Toscana centrale; è connessa con autostrade e strade statali. Attraversa a Prato la città, ma è priva di intersezioni a raso ed accessi privati.
Di ventisei chilometri, il Comune di Prato attualmente ha la competenza su cinque e 600 metri: è il tratto interessato in parte dal futuro raddoppio. Poco più di dieci chilometri, ad ovest, sono di proprietà della provincia di Pistoia, mentre i tre chilometri e 700 metri che seguono appartengono alla Provincia di Prato.
Più ad est, nel comune di Campi Bisenzio e Calenzano, ci sono gli ultimi quattro chilometri che fanno parte dei lotti della Mezzana Perfetti Ricasoli già realizzati. Saranno classificati come strada statale anche i successivi lotti da aprire nel comune di Sesto Fiorentino.
[fortini – toscana notizie]