PISTOIA. Vado a fare delle analisi, come ogni anno, in quanto per la professione di odontoiatra mi trovo a contatto col cavo orale (sangue e saliva) di numerosi pazienti, e quindi sottoposto a rischi.
Funziona così la prevenzione sul lavoro della mia categoria, dobbiamo necessariamente fare numerosi controlli, dai markers dell’epatite a quelli dell’Hiv, per essere sotto controllo.
Sorpresa: nel pubblico, cioè al distretto dell’Asl3 in viale Adua spenderei 189 €, da privato 200. Altra sorpresa: solo 80 € sono quelli per la ricetta, perché il mio collega mutualista è obbligato a non scrivere più di 8 esami per ricetta.
Ultima sorpresa: in Viale Adua si può pagare solo con carta di credito, la liquidità non è consentita. Mi chiedo come faccia un anziano o una badante.
È una vergogna, possibile che l’Asl non sia in grado di mettere una macchinetta come quella dei parcheggi, che prende anche le banconote?
Ecco, io mi sono rotto le scatole (per non dire di peggio) di questa scandalosa sanità, che mi chiede di pagare un’enormità solo per la professione che svolgo. Senza considerare che quanto verso come contribuente dovrebbe come minimo garantirmi questi esami cui mi sottopongo, ripeto, solo per svolgere il mio lavoro.
Enrico Rossi ha fallito, come assessore alla sanità e come presidente, il pessimo servizio lo dimostra in maniera conclamata. Paghiamo così tanto, noi utenti, per ripianare il buco dei 420 milioni dell’Asl di Massa, fatto proprio da Enrico Rossi?
Paghiamo cioè per l’incapacità del Pd che crea consenso e potere favorendo gli sprechi e i privilegi su cui si fonda la nostra sanità?
Lo dico agli elettori del Pd: vergognatevi della pessima ed iniqua sanità che i vostri rappresentanti ci obbligano ad avere.
[*] – Cittadino del mondo, ospite
Egregio sig. Fabrizio,
provo a rispondere alla due domande, con estrema probabilità retoriche, che Lei si pone all’interno del Suo intervento, e la risposta, in entrambi i casi, è Sì, soprattutto alla prima.
Noi toscani continuiamo a pagare, e lo faremo per non si sa quanto ancora, per il “buco” di Massa, anche se la velineria ufficiale continua ad orchestrare, sull’argomento, manovre diversive e mistificatorie.
E sarebbe bene che la magistratura per quanto riguarda l’aspetto giudiziario e le forze più sveglie ed attive per quanto riguarda quello politico, si attivassero per capire se anche in altre A.S.L (Pistoia, Siena, ecc) siano in essere altri “buchi”, per il momento abilmente nascosti.
Concludo confermando, come utente del distretto A.S.L di Viale Adua, tutto quanto Lei ha detto riguardo alla natura delle macchine lì presenti ed all’obbligo dell’uso della carta di credito.
Piero Giovannelli