E PER NON RISPONDERE SU “PUBLIACQUA”? ROSSI SCAPPA DA LA7

Le promesse da marinaio di Rossi sulla ripubblicizzazione dell'acqua
Le promesse da marinaio di Rossi sulla ripubblicizzazione dell’acqua: 2013

ROMA-FIRENZE. Ieri mattina su La7 è andata in onda, dalle 11 alle 13, una puntata della trasmissione L’aria d’estate (rivedi qui), l’agorà condotta da Andrea Pancani. Presente in studio anche il Granduca/filosofo Enrico Rossi, bontà sua.

Il palinsesto avrebbe previsto la proiezione di un servizio su Publiacqua: in particolare un’intervista a Ginevra Lombardi, docente di Economia ed Estimo Rurale all’Università di Firenze, e ex Assessore all’ambiente del Comune di Pistoia; un’intervista incentrata sulla lettura del bilancio societario.

L’analisi, registrata in precedenza, evidenziava numeri e cifre della società con le tariffe più alte d’Italia, ma con una qualità del servizio poco convincente, stando ai più di 200 km di tubi in amianto tuttora in servizio, e ai mancati investimenti in fogne e depuratori che causeranno verosimilmente salatissime multe ai toscani, a partire dal 2016, per infrazioni multiple alla normativa europea.
Verso mezzogiorno e mezzo, poco prima della pubblicità, il presentatore ha anticipato genericamente un servizio sulla Toscana, ma, finita la pausa, il Granduca si era dileguato e gli ospiti del programma hanno ripreso a parlare sul caso dei Casamonica a Roma, un argomento che sembrava già concluso nella prima parte della trasmissione.

Ginevra Lombardi
Ginevra Lombardi

Infatti, a un certo punto, il presentatore ha informato i telespettatori che il Presidente della Toscana aveva dovuto abbandonare la trasmissione per importanti impegni istituzionali, e che comunque prossimamente sarebbe stato riproposto il focus sullo scandalo dell’acqua toscana col diretto interessato.
Secondo indiscrezioni fiorentine, lo stesso Rossi d’Asburgo-Lorena-Pd avrebbe inoltrato una nota, a chi lo accusava d’essere scappato dallo studio, per comunicare la necessità di un sopralluogo nei luoghi più colpiti dal nubifragio di domenica notte, specie nel pisano.

Necessità che avrebbe messo in secondo piano tutto il resto degli impegni, trasmissione compresa, sebbene per un’ora e mezzo vi avesse partecipato, invitando tra l’altro Ignazio Marino a tornare a Roma in un momento così e tuonando con impeto in merito all’opportunità che le istituzioni diano un segnale forte in favore della legalità, anche mandando a casa chi doveva prevenire la grottesca manifestazione mafiosa di Roma.

Tuttavia sui problemi sollevati e relativi a Publiacqua, continua la nota, il direttore dell’Ait (Autorità Idrica Toscana) Alessandro Mazzei fornirà le dovute risposte.

Cosa non ci s’inventa, gente, per scaricare il barile e non far figure da scemi…!

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4 thoughts on “E PER NON RISPONDERE SU “PUBLIACQUA”? ROSSI SCAPPA DA LA7

  1. Come può mantenere le promesse sulla ripubblicizzazione quel comunista di Rossi? Se lo fa, perde il sostegno di Renzi e deve smettere di fare il comunista, che a lui piace tanto…
    E siccome Renzi è sostenuto (vedi foto) da Vannoni e, a sua volta, lo sostiene, è tutto un gioco di carte che stanno in piedi sostenendosi l’una con l’altra. E sostenendo un comunista.
    Bravi i toscani! Continuino a votare chi li prende in giro. È la soluzione più logica e furba!
    Vedi anche https://www.linealibera.it/il-granduca-rossi-comunista/

  2. Ecco…buongiorno…mi riallaccio al post di Piero (IL GRANDUCA ROSSI “COMUNISTA”?)…a prescindere dal fatto che il comunismo non esiste e non è mai esistito nella realtà, a prescindere che dove si sono serviti di questo feticcio la gente se l’è passata gran male. A prescindere da questo, noto una costante, nei “comunisti” italiani: un tasso d’ipocrisia enorme, con metodo e sostanza di governo che denotano una volta di più, il disprezzo che mostrano, per gli interessi collettivi, il disprezzo, travestito da condiscendenza, che evidenziano verso la gente più semplice…sopratutto quando sono riuniti nei loro bei salottini letterari-gastronomici, dove fanno sfoggio di una cultura che non hanno e che di solito inizia e finisce con le solite citazioni dei soliti 4-5 letterati organici ai loro interessi (le cui opere peraltro non leggono).
    In ogni caso, come disse non so chi….le peggiori politiche di destra in Italia le ha sempre fatte la sinistra. Sveglia!
    Massimo Scalas

  3. Penso che qui si stia veramente passando il segno.
    Si sta, lasciatemelo dire, in malafede mistificando la realtà. Mi riferisco a Rossi Enrico e a tutto quello che attiene alla sua persona.

    Ovviamente e chiaramente, l’inganno a cui mi riferisco non è in relazione e non attiene alle colpe e alle responsabilità gestionali e politiche che vengono attribuite giustamente, al “Granduca”. (E, volutamente, non sto a dilungarmi sui singoli fatti che lo chiamano direttamente in causa, che mettono a nudo la sua ipocrisia, la sua falsità, il suo essere un fariseo al servizio dei poteri forti).

    No. La mistificazione a cui faccio riferimento è quella di definire “comunista” un personaggio squallido come il Governatore Rossi.
    Capisco che quel termine – con virgolette o senza – possa essere oggi usato e abusato più come aggettivo denigratorio che non come sostantivo (che peraltro sarebbe un improbabile accostamento).
    Ma ogni cosa ha un limite.
    Altrimenti va a finire che anche il Daghini un domani si potrebbe ritenere, indebitamente, una vittima dell’anticomunismo.

    Seriamente. I comunisti (senza virgolette) possono essere e sono combattuti sul piano ideologico – e non solo, purtroppo –, ma hanno una loro dignità che non può essere infangata dai vari Rossi et similia di turno.

    Per favore, trovate un altro aggetttivo per quei personaggi servi del potere.

    Grazie.

    Mario Capecchi

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