FIRENZE. La devastante ondata di maltempo che ieri ha colpito la Toscana ci grida chiaro e forte due messaggi. Il primo, che a Firenze, dove le piogge sono state tutt’altro che straordinarie – tempo di ricorrenza di tre o quattro anni – gli allagamenti sono stati pesantissimi, ancorché ingiustificabili, in numerosi sottopassi e in tutta la zona nord-aeroporto.
Il secondo, che gli eventi che hanno colpito la zona di Pisa – tempo di ricorrenza oltre 150 anni – l’alta Val di Cecina e, ripetutamente, la Val d’Arbia e il bacino dell’Ombrone grossetano, queste ultime con tempi di ricorrenza praticamente incalcolabili e comunque superiori ai 200 anni, non possono che essere legati alle anomalie estreme della temperatura del mare e quindi al riscaldamento globale, prefigurando un salto in avanti del livello strutturale di rischio almeno per tutta la Toscana costiera.
“A Firenze, l’amministrazione comunale si è svelata per quello che è: interessata a tutto eccetto che ai fiorentini – attacca il responsabile regionale di Sovranità, Fabio Barsanti – Evidentemente non è servito nemmeno il campanello d’allarme della tempesta del primo agosto quando di nuovo, se le raffiche di vento furono sicuramente eccezionali, non altrettanto straordinaria fu la pioggia caduta. Oltre allo show patetico e buonista delle inutili ramazze messe in mano a disorientati immigrati clandestini, a uso e consumo delle telecamere, la giunta fiorentina non ha pensato di mettere mano all’unica opera utile, ossia la pulizia e manutenzione delle opere di drenaggio, con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti”.
“Quanto invece agli eventi che ieri hanno veramente sconvolto la Toscana costiera e i bacini del Cecina e dell’Ombrone grossetano, arrecando enormi danni ai beni e al patrimonio architettonico di Buonconvento, Monticiano, Monteroni d’Arbia e altri centri – prosegue l’esponente sovranista – occorre prendere atto, anche alla luce dei tragici eventi calamitosi, tra gli altri, di Carrara nello scorso autunno e della tempesta di vento del marzo di quest’anno, che il clima è cambiato e il rischio estremo è diventato la norma”.
“È proprio alla luce di quest’ultima constatazione – continua Barsanti – che suonano come un’offesa alla decenza le parole pronunciate ieri, nel mezzo dell’emergenza, dall’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile, Federica Fratoni, secondo la quale ‘ difficilmente riusciremo a reperire nuove risorse per riparare i danni’, così come dallo Stato, sempre secondo la Fratoni, sono stati ottenuti appena 12 milioni sugli oltre 500 di danni arrecati dalla tempesta di marzo”.
“Mentre si stima che solo in questo scorcio di 2015 per gli immigrati clandestini ospitati in Toscana siano stati spesi ben oltre 100 milioni di euro, una cifra destinata a crescere esponenzialmente – conclude il responsabile di Sovranità – ai cittadini toscani colpiti da calamità di tale entità viene offerta dalla Regione soltanto la miseria di prestiti a tasso zero con rimborsi in tre anni. I Toscani, come tutti gli Italiani, devono sapere di essere stati abbandonati al loro destino da questi politici incapaci e traditori”.
[sovranità toscana]
Sovranità è un soggetto politico che si propone di aggregare tutti gli italiani che amano la propria Nazione e tutte le comunità politiche di matrice sociale e identitaria, al fine di sostenere le idee e le politiche di Matteo Salvini.
Quasi tutto giusto (si fa per dire) quello che afferma Barsanti. Dimentica però di aggiungere che in Italia, oltre a tanti politicanti inetti (ma vorrei vedere di cosa sarebbero capaci lui e Salvini, qualora avessero il bastone del comando!) ci sono anche tanti delinquenti, mafiosi, evasori fiscali (spesso le tre cose coincidono) che se pagassero anche solo la metà di quanto devono al fisco renderebbero disponibili fior di risorse anche per proteggerci dalle alluvioni.
E, naturalmente, Barsanti dimentica di dirci che molte delle figure sopra citate allignano nella Lega ed in quella Forza Italia a cui, sembra, il sig. Matteo Salvini si sta riavvicinando.
Quanto al discorso profughi, premesso che nella gestione dei medesimi ci sono tantissime cose da migliorare e rivedere, rifletta Barsanti: a questo mondo non si può mai dire. “Una volta corre il cane ed una volta corre la lepre”. afferma un proverbio. O, per esprimersi con le parole che il Signore, nell’Antico Testamento, riserva al popolo ebraico: “Ricordati che anche tu sei stato straniero in Egitto”.
PIero Giovannelli