PISTOIA. [e.b.] Sindaco, come vedi dalla foto (e dal suo titolo consultabile anche per scaricamento dell’immagine), è il 31 agosto 2015, ore 11:07:36. Il luogo è il viale Arcadia: dove esistono due vialetti laterali, su uno dei quali (sulla sinistra di chi legge questa nota) c’è una pista ciclabile inaugurata – pur con tutti i problemi italiani del caso – poco tempo fa.
Ma quando il cittadino non ragiona, l’unica cura sarebbe quella di Kuwait City, dove pare che, se uno passa con il giallo, finisce in gattabuia per giorni sette e la famiglia non sa dove sia.
Ho avuto il tempo di fotografare questa gentile signora anarchica perché la colonna si è fermata: ma sia chiaro che, prima di lei, un’altra gentile dama – con un culo come un’ordinotte – era tranquillamente inserita sulla carreggiata in direzione rotonda di piazza d’Armi. E qualche giorno fa, a pedalare su viale Arcadia, area destinata ai veicoli a motore, c’erano due graziosi partners, omino e donnina in mountain bike con tutta la muta necessaria e sufficiente a fare i fighetti.
Allora – e senza che nessuno si scandalizzi se ci poniamo delle domande – è proprio necessario spendere l’ira di dio per dare spazio alle due ruote se la gente, poi, fa come crede a prescindere?
Senza mettere in gattabuia nessuno, perché il comando di polizia municipale non invia, mattina e pomeriggio, due agenti in borghese a sedere sulle panchine lungo la ciclabile?
Sarebbe molto educativo e, prima di sera, Sindaco, potrebbero certo aver guadagnato la giornata per sé e per te, visto che hai un bisogno spasmodico di ripianare il bilancio a suon di multe (che non è giusto che paghino solo gli automobilisti…).
Che ne dici? Un proverbio ci ricorda che “donne, ciuchi e noci voglion le mani atroci” – e, per favore, non prendiamocela anche con il razzismo dei proverbi, dato che i primi razzisti sono proprio quelli che, da ogni parte, fanno come gli pare!
A mio parere non esiste la categora dei ciclisti o degli automobilisti o motociclisti….esiste l’italiano. Italiano che in quanto italiano pensa che il rispetto delle regole sia di per se indice di chiusura mentale e scarsità intellettuale. Egli da bravo indisciplinato fesso che si crede furbo, passa con disinvoltura dal mancato rispetto di uno stop in auto allo slalom speciale e gigante in moto al contromano in bici. Egli pensa sia giusto così, perchè nessuno gli dice niente. Questo fino a che non causa un incidente. Allora se è povero e non ci sono morti gli levano le mutande (la parte avversa, che ovviamente se non si è fatta niente finge un malore o un colpo di frusta, che il medico, tanto per non evere grane certifica sempre), se ci sono morti e il morto non è lui, dopo un breve, brevissimo periodo di penitenza torna spensieratamente a fare quello che faceva. Se poi il morto è lui, speriamo che i buddisti abbiano torto: pena la rinascita sotto forma di strisca pedonale.
Massimo Scalas
PS. Renzi?….senti maaa…la famosa legge sull’omicidio stradale?…arriva vero?….