FIERA DI CASALGUIDI: 130 ANNI E NON SENTIRLI!

Fiera di Casalguidi
Fiera di Casalguidi

CASALGUIDI. Come ogni anno, nella terza settimana di settembre, a Casalguidi, si svolgerà la tradizionale fiera. Appuntamento importante che estende la sua notorietà anche a livello regionale e nazionale. Le sue origini antiche vanno ricercate nella seconda metà del 1800.

Il 15 settembre 1873 un comitato di commercianti e artigiani organizzarono nella piazza della chiesa a Casalguidi per due giorni (domenica e lunedì) una fiera, essenzialmente di bestiame. L’evento ebbe un inaspettato successo. Il Comune, per questo motivo, decise di dargli una cadenza annuale continuativa.

Il sindaco di Serravalle Pistoiese, cavalier Bindo Peruzzi, con il parere favorevole della giunta, il 9 dicembre 1873 definì i termini dell’istituzione annuale che doveva tenersi il terzo lunedì del mese di settembre. Fu creato un comitato che prese inizialmente il nomedi Società delle feste e successivamente Società delle feste industriali e popolari di Casalguidi.

Dopo i primi anni ci si accorse che lo spazio della piazza della chiesa era troppo piccolo e doveva essere ampliato. L’amministrazione comunale individuò l’area in uno slargo all’inizio della strada che portava in paese (oggi Egidio Pollacci) e con delibera consiliare del 26 giugno 1875 fu espropriato il terreno di proprietà di Raffaello Dori e stanziata la cifra di lire 400 di cui 277,35 per il pagamento del terreno e il resto per la sua sistemazione.

Fiera di Casalguidi
Fiera di Casalguidi

Nell’anno 1877 la fiera del bestiame fu fatta nella nuova piazza, mentre le mostre, le attività artigianali e bancarelle rimasero nella piazza della chiesa. La fiera ne guadagnò in bellezza e importanza. Alla mostra del bestiame fu destinato il giorno del lunedì e rimase nella nuova piazza fino al 1895.

Con l’ampliamento e il completamento della nuova via provinciale nella sua interezza, (collaudata il 4 aprile 1904), furono fatte importanti opere, tra cui il nuovo palazzo comunale di Casalguidi in parte adibito a scuola e terminato nei due piani nel 1902.

Era necessario ampliare lo spazio destinato alla fiera e fu deciso di ampliare la piazza della chiesa e crearne una nuova. Per realizzare ciò furono espropriati ai privati e alla chiesa i terreni per una spesa di lire 7.900, coperta in parte con un mutuo di lire 7.500.

Fiera di Casalguidi
Fiera di Casalguidi

Il 30 novembre 1911 la nuova piazza fu completata; dopo il primo conflitto mondiale si chiamerà Vittorio Veneto. La fiera ebbe così a disposizione più spazio e i giorni, con l’aggiunta del martedì, furono portati a tre. Nell’era fascista accanto alla piazza negli anni 20 fu costruito il nuovo campo sportivo che fu subito adibito a mostra del bestiame. Per l’organizzazione della fiera fu sciolto il comitato e demandato il Dopolavoro Fascista.

Dopo la liberazione, dal 1944 al 1951, non è ben chiaro chi fosse l’ente organizzatore; è pensabile che fossero le stesse persone del Dopolavoro fascista assorbito dall’Enal (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori). Questo fino al 1951, quando si ha notizia di un nuovo comitato che prese il nome Società delle feste industriali e popolari.

Fiera di Casalguidi. Gli immancabili chicchi
Fiera di Casalguidi. Gli immancabili chicchi

Da allora, l’organizzazione della manifestazione è curata dal Comitato Fiera e il programma nel corso degli anni è stato arricchito, con la festa dell’uva, mostre di macchine agricole, artigianali, Luna Park, fuochi artificiali, eventi sportivi, culturali e canori.

Ma il giorno per la mostra del bestiame, come da tradizione, è rimasto, da sempre, il lunedì, mentre la durata è stata portata a sei giorni.

Lo spazio, oggi, oltre alle due piazze, si estende al vecchio campo sportivo e all’ex cinema, alla zona sportiva e anche ad alcuni circoli. La Fiera quest’anno compie 130 anni ma non li dimostra: nonostante le modifiche, lo spirito popolare è rimasto intatto, tutto in barba alla tanto caldeggiata società del fast food e della globalizzazione.

Roberto Daghini

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