- Quando hai bisogno di una visita specialistica, riesci ad avere un appuntamento in tempi ragionevoli?
- Quando finalmente riesci ad avere un appuntamento, il luogo dove il servizio viene erogato si è allontanato dalla tua residenza rispetto al passato?
- Quando hai bisogno di analisi, i costi ed i tempi di un laboratorio privato sono più vantaggiosi del ticket e dei tempi del servizio pubblico?
- Sai che quando ti rivolgi al servizio sanitario pubblico per una semplice radiografia devi pagare (se non esente) tre imposte: la quota ricetta, la quota per la digitalizzazione dell’esame ed il ticket?
- Quando hai avuto bisogno di un ricovero, il posto letto è stato subito disponibile?
- Quanto hai dovuto attendere per un intervento chirurgico programmato?
- Hai avuto bisogno di servizi territoriali per malati cronici? Sono adeguati?
- Ti è stata proposta una polizza assicurativa sanitaria recentemente? Stai iniziando a pensarci?
È in atto un processo di privatizzazione della sanità pubblica che vogliamo fermare. la regione toscana ha accettato i recenti tagli alla sanità da 250/350 milioni di euro imposti dal governo senza protestare approvando in risposta la legge 28/2015 che non farà che peggiorare i servizi.
Il comitato promotore per il referendum abrogativo legge regione toscana 28/2015 chiede:
- ) una sanità pubblica universale
- ) una sanità pubblica efficiente ed efficace
- ) servizi di qualità e gratuiti, avendo già finanziato con le tasse il Ssr
- ) che le risorse pubbliche siano investite nelle strutture pubbliche
- ) personale congruo, costantemente formato e con tecnologia adeguata
- ) di non dover essere costretti a pagare polizze assicurative per ottenere i servizi dovuti
- ) una netta separazione tra erogatori privati, compreso il terzo settore, e la sanità pubblica.
Il comitato promotore per il referendum abrogativo legge Regione Toscana 28/2015
- è contrario alla centralizzazione dei poteri decisionali
- chiede che la programmazione sanitaria e socio-sanitaria metta al centro i bisogni del cittadino.
La Legge della Regione Toscana 28/2015 è quella legge che lo scorso marzo ha riordinato l’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario regionale.
Che cosa significa? Significa che la tua Azienda sanitaria locale non esiste più.
Dal 1° luglio le 12 Asl toscane sono state accorpate in 3, una per area vasta (Toscana centro, Toscana nord-ovest e Toscana sud-est) guidate oggi da commissari e vice-commissari di nomina politica, domani da direttori che accentreranno un enorme potere decisionale.
Desta non poche perplessità la figura del Direttore della Programmazione, diretta emanazione del Presidente della Giunta Regionale, posto al di sopra delle Direzioni delle Aziende sanitarie, in possesso del portafoglio e dispensatore delle risorse.
Questa figura risponderà al Presidente della Regione Toscana, non ai Sindaci o ai cittadini. La Sanità pubblica sarà stretta nelle mani di pochi. Le Unità sanitarie locali (Usl) istituite alla fine degli anni 70, poi diventate Aziende sanitarie locali (Asl) si chiamavano “locali” perché nate “sul” territorio “per” il territorio.
Tutto questo è già un ricordo. I Sindaci ed i Comuni erano protagonisti, avevano peso decisionale. Lentamente ne sono stati privati, fino ad arrivare alla Legge 28/2015 che sancisce lo strapotere della Regione sulla Sanità.
I vice commissari nei prossimi mesi dovranno individuare personale in eccedenza che sarà mandato in pensione senza essere sostituto.
- Si tratta di 1500/2000 operatori sanitari in meno. Ci dicono che questo non influirà sui servizi ma già i pronto soccorso o l’attività chirurgica programmata faticano a rispondere efficacemente, proprio per carenza di personale.
- In Toscana già da alcuni anni non c’è più equità di accesso ai servizi ed uniformità nei livelli di assistenza. I tagli e le “riorganizzazioni” non hanno fatto che accentrare i servizi nei capoluoghi, assaliti ed incapaci di far fronte alle crescenti richieste, svuotando gli ospedali periferici ed i piccoli ospedali che presidiavano le zone disagiate.
- Quale peso avranno i bisogni sanitari e sociali di coloro che vivono nelle zone più periferiche delle aree vaste?
- Chi ascolterà oggi i cittadini ed i Sindaci dei piccoli/medi Comuni?
Esperienze all’estero hanno già visto fallire le mega fusioni delle Asl.
La Legge 28/2015 creerà una struttura gigante e pesantissima, poco trasparente, con bilanci milionari indecifrabili, burocratizzazione, una giungla di dipartimenti aziendali ed interaziendali, lontananza dai territori, indebolirà la conferenza dei Sindaci. È questo quello di cui abbiamo bisogno? È il momento di scegliere!
Firma, per indire il referendum abrogativo legge regionale 28/2015 e riappropriati del tuo diritto alla salute!
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[giuliani]