PISTOIA. Oggi a Pistoia, in commissione consiliare 1, si tratta di baratto amministrativo, in queste stesse ore a Teramo il gruppo del Movimento5Stelle è sul solito tema a chiedere alla Giunta di introdurre questa misura prevista dallo Sblocca Italia mentre a Invorio, provincia di Novara il Comune ha già regolamentato la possibilità di baratto, di scambio tra debiti per tributi locali e attività lavorativa.
Solo due esempi per dire che la proposta di cui all’art.24 del decreto legge 12 settembre 2014 n.133 ha incontrato l’interessamento e il favore dei cittadini e degli amministratori ed anche a Pistoia sia il Consigliere Andrea Betti che il consigliere Massimiliano Sforzi hanno presentato mozioni per “permettere ai cittadini che ne avessero bisogno di barattare i debiti che essi hanno col fisco mettendosi a disposizione del proprio comune di appartenenza effettuando lavori socialmente utili”.
Le attività di cui si tratta sono la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi piazze e strade ovvero interventi di decoro urbano di recupero e riuso di aree e beni immobili inutilizzati e in genere di valorizzazione del territorio.
Sta al consiglio comunale stabilire se adottare questa misura che al primo apparire è di buonsenso, più difficile e complesso sarà comunque stabilire il come. Il Comune che abbiamo preso a riferimento, nella provincia di Novara, ha stabilito che l’attività non può svolgersi per più di quattro ore al giorno e la retribuzione oraria è di 7 euro e 50, chissà se questi parametri potrebbero essere accettati e ritenuti adeguati anche qui o se non si griderebbe allo scandalo per lo sfruttamento della mano d’opera.
Ci sono poi i problemi di sicurezza del lavoro che non si possono ignorare ma anche la qualità degli interventi dovrebbe essere comunque vagliata, verificata.
Del resto sostiene Andrea Betti nella sua mozione “ in questo modo i contribuenti in difficoltà potrebbero assolvere i propri doveri ed il Comune usufruire di questa forza lavoro, il tutto in un periodo in cui scarseggiano risorse, le assunzioni sono bloccate e i risparmi e i tagli nella gestione amministrativa avanzano”. La legge consente ai Comuni di affidare i lavori di interesse pubblico preferibilmente ad associazioni regolarmente costituite ma anche a singoli cittadini, purché ci sia un indicatore Isee basso.
Seguiremo gli sviluppi delle due proposte nei lavori del consiglio comunale, pronti a condividere un buon regolamento pur intravedendo alcune difficoltà di impianto di questo che qualcuno ha chiamato “un ritorno al futuro”, un modo forse troppo semplice di composizione di interessi di soggetti che fanno parte di una società complessa e complicata.