FUSIONE DEI COMUNI: PARLA L’EX CONSIGLIERE REGIONALE VENTURI

Gianfranco Venturi, ex Consigliere Regionale Pd

PISTOIA-MONTAGNA. L’ex presidente della provincia di Pistoia nonché ex consigliere regionale Pd, Gianfranco Venturi, interviene sulla fusione dei Comuni della Montagna Pistoiese con alcune considerazioni pubblicate sul suo profilo facebook:

Leggo che presto si faranno i referendum in montagna per la fusione dei comuni di Abetone e Cutigliano, poi quella per la fusione di Piteglio e San Marcello, al quale forse sarà abbinato anche un quesito sulla possibile fusione di tutti e quattro i comuni.

Ad ogni buon conto il Consigliere Baldi ci fa sapere che in materia gli orientamenti sono chiari: “la sinistra è per l’unione a due, la destra per quella a quattro”.

Questa affermazione desta un qualche interrogativo poiché non si capisce per conto di quale sinistra parli. Fino a prova contraria si dice che nel Comune di San Marcello ci sia una giunta di sinistra che aveva il comune unico come primo punto programmatico sul quale è stata eletta.

Il Sindaco ed il Consiglio Comunale di Piteglio a suo tempo si espressero anch’essi per il comune unico e, per quanto conti, anche il PD sanmarcellino era di questo avviso.

Ora o qualcuno ha capito male o qualcuno ci ha ripensato e sarebbe utile saperlo. Notare poi che Cutigliano ed Abetone, una volta fusi non avranno ancora i numeri per superare la gestione associata alla quale sarà comunque tenuto il futuro comune che li unifica.

Non si capisce poi la logica con la quale la Giunta Regionale si sia espressa a favore di questa ipotesi che taglia fuori Piteglio, quando è proprio la stessa legge regionale 66/2911 che al comma 3 dell’articolo 62 prevede che sia la stessa Giunta a promuovere la unificazione tra tutti i piccoli comuni del medesimo ambito: in questo caso almeno Piteglio/Cutigliano/Abetone, anche in assenza di intesa.

Una volta almeno la Giunta conosceva le proprie leggi ora non ne sarei più così sicuro.

Saranno i cittadini a decidere ma si capisce assai poco quali interessi siano al centro di questo processo e ancora meno la logica che guida i diversi protagonisti.