PROFUGHI, DUE PESI E DUE MISURE

Profughi in protesta
Profughi in protesta

AGLIANA. Nella categoria dei migranti esistono varie sottocategorie, distinte in nomadi, rifugiati, profughi, esiliati e richiedenti asilo politico.

Quest’ultima è quella più tutelata, perché politicamente perseguitata da regimi dittatoriali e – soprattutto in certi Paesi dove c’è la guerra civile – avrebbero vita corta: è per loro che il nostro Paese ha attivato un apposito organismo di protezione che si chiama Sprar.

A questa categoria appartiene il giovane Solomon, che abbiamo conosciuto e intervistato per una inspiegabile esclusione da un oratorio che speriamo venga presto emendata.

Lui ancora non parla bene l’italiano, ma è riuscito a narrarci la prima parte della sua precaria vita a Massawa, poi abbandonata definitivamente per fuggire dal regime oppressivo che vige in Eritrea.

Ci fa piacere (purtroppo) riscontrare come, sull’argomento, siamo stati profetici nella critica espressa in séguito alla notizia di esclusione dal progetto richiesto dalla sua tutor, risalente allo scorso giugno, presso la parrocchia di San Piero Agliana.

Sulla questione, torna alla mente l’articolo di Massimo Scalas, che abbiamo ospitato per una fertile riflessione sul problema dell’immigrazione e che assume sempre più dimensioni bibliche da vero e proprio esodo, senza cenno di esaurimento.

Noi ci limitiamo a sottolineare che, sul tema della “ospitalità” sembrano esistere non poche contraddizioni; e ne proponiamo un esempio eloquente proveniente dalla vicina Val di Pesa: lo stesso problema, viene infatti trattato sul territorio, con diversi pesi e misure.

A San Casciano, altri profughi – ma che, apparentemente, non rientrano nella categoria dei “richiedenti asilo politico” (si ascoltino le loro dichiarazioni audio) – sono stati coinvolti nel compito di volontariato gratuito che non è certo meno impegnativo di quello già previsto – e negato – al nostro Solomon: fare pulizie, il riassetto dei locali e/o la custodia degli zainetti dei ragazzi dell’oratorio.

Il giovane eritreo, che si dichiara cristiano ortodosso, è rimasto un po’ deluso e amareggiato: ci chiede comunque di fare un appello agli uomini di buona volontà per una attenzione al suo caso.

Noi possiamo solo riferire della sua pacatezza, educazione e impegno che ha assicurato che userà nello svolgere qualunque tipo di collaborazione.

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2 thoughts on “PROFUGHI, DUE PESI E DUE MISURE

  1. Buon giorno!…vi interesserà sapere che dopo l’ultima riunione dell’Eurogruppo è stata approvata la redistribuzione dei profughi tra i paesi UE. Ma quello che non viene detto è più importante di ciò che è stato detto…in pratica 40.000 profughi presenti in Italia dovrebbero essere redistribuiti nel resto d’Europa, ma non accadrà: infatti il provvedimento è limitato ai profughi di guerra e non comprende i migranti economici. Ora si da il caso che i profughi di guerra attualmente siano siriani e eritrei (appunto). Bene, dagli ultimissimi dati disponibili, pare che delle decine di migliaia di siriani ed eritrei che arrivano in Europa quasi nessuno si ferma in Italia: al momento pare che si parli di qualche decina di siriani e un paio di centinaia di eritrei!….conclusione: Alfano e soci ci prendono per i fondelli, spacciando il nulla per una loro grande vittoria….
    Ora vado a pranzo, poi mi faccio un caffeino e poi torno e vi scrivo di Volkswagen se vi va…sennò va bene lo stesso.
    Massimo Scalas

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