PISTOIA. Non è ancora ufficiale la data di quando terminerà l’accordo preso tra il Comune di Pistoia e la Caritas Diocesana, per fare fronte all’emergenza “freddo”. Quindi, un gruppo di uomini che finora ha trovato ricovero all’interno delle stanze presso “Il Tempio”, si trova in una situazione di incertezza che va ad aggravare le loro già misere condizioni di vita (vedi).
Come sindacato Unione Inquilini possiamo comprendere che gli accordi presi tra le parti debbano essere rispettati, ma ci rifiutiamo di comprendere come un’amministrazione comunale che si dice “sensibile ai problemi della gente” e la Caritas Diocesiana, la quale ha affermato durante il suo ultimo convegno nazionale: «La miseria è un sintomo, la povertà un metodo, un esercizio di svuotamento di sé e del superfluo per lasciar spazio ad altro e ad altri. Povertà e miseria non coincidono. Si può essere poveri e non miseri. Si può essere ricchi e miseri. Ma se la povertà materiale diventa pesante, la miseria e la perdita di dignità sono in agguato. È facile scivolare dalla prima alla seconda», possano rifiutarsi di affrontare l’imminente problema dei 30 senza tetto in questione.
Se le strutture sono state disponibili fino ad oggi, non vediamo perché non potrebbero essere disponibili anche per i mesi a venire.
Vista la scarsa disponibilità, che l’amministrazione comunale sta dimostrando ogniqualvolta si presentino situazioni d’emergenza (nel voler risolvere i problemi, dialogando con gli interessati o con le parti sociali che li rappresentano), facciamo appello al Vicario Generale del Vescovo, don Paolo Palazzi. Che almeno un uomo di chiesa dimostri alla cittadinanza pistoiese di non essersi “abituato alla tragedia della povertà e al dramma di tante persone senza tetto”.
Come Unione Inquilini, e in rappresentanza di una parte dei “senza tetto”, siamo fiduciosi che si mostrerà disponibile nel cercare una soluzione e nell’usare la sua influenza per far “ravvedere” coloro che potrebbero fin da subito mettere mano a questo problema e risolverlo. Intanto lo ringraziamo per la disponibilità ad incontrarci e a discutere della vicenda.
Siamo comunque molto contenti che questi uomini “senza casa”, non abbiano accettato passivamente la propria condizione ed abbiano deciso di ribellarsi. In un periodo in cui la rassegnazione domina la società, troviamo essere di grande insegnamento il comportamento tenuto da queste persone. La voglia di rivincita, di rifarsi una vita, sta alla base della ricerca di una soluzione dignitosa. Casa, lavoro, scuola, sanità, non sono le rivendicazioni di un gruppo di “senza tetto”, ma sono parole sancite dalla costituzione italiana. Al centro della questione sull’emergenza freddo, ci sta la riappropriazione dei diritti, per tutti.
Come Unione Inquilini riteniamo doveroso che amministrazione comunale e diocesi trovino una soluzione adeguata al problema abitativo (sono molte le case di proprietà della chiesa tutt’oggi tenute vuote), ma siamo altrettanto convinti dell’importanza di sostenere esperienze pratiche di lotta che vadano nella direzione di poter risolvere i problemi di tutti coloro che non hanno un tetto sotto il quale dormire.
Facciamo perciò appello alle forze politiche e a tutti coloro che sono sinceramente interessati, a prendere posizione, a sostenere questa battaglia e a partecipare alle iniziative che verranno messe in campo nei prossimi giorni.
Unione Inquilini Pistoia