PISTOIA. Abbiamo ricevuto e pubblichiamo:
Alla c.a. dei giornalisti con preghiera di pubblicazione.
In qualità di collaboratrici strette di don Alessandro Carmignami in quanto io, Camilla, presente dall’inizio, 31/01/2000, e Santina, presente da circa 10 anni, a seguito delle ultime vicende legate al Centro Giovani Diocesano di Pistoia abbiamo deciso di salutare tutti e restituire le chiavi in occasione della cena di mercoledì.
Perciò lo scorso 14 ottobre è stata per noi l’ultima cena al Centro Giovani, conseguenza dovuta alle decisioni del vescovo che non ha lasciato spazi di manovra e non consente la continuità al progetto Centro Giovani partito 15 anni fa.
Cordiali saluti.
Camilla e Santina
Pistoia 14 ottobre 2015
Siamo Camilla, presente al centro Giovani come collaboratrice sin dall’inizio, e Santina, particolarmente impegnata negli ultimi anni nella organizzazione della cena con i poveri del mercoledì sera.
Con la presente siamo a comunicare la sofferta decisione di lasciare il passo perché il nuovo direttore del Centro Giovani possa avere la libertà di adoperarsi al meglio in vista della prossima chiusura di questa bella iniziativa diocesana.
Abbiamo sperato fin da ultimo che la risposta del vescovo Fausto Tardelli ai rilievi fatti nelle scorse settimane potesse essere di diversa inclinazione. Purtroppo non è stato così.
La partecipazione alle attività del Centro Giovani diocesano anche per noi, collaboratrici corresponsabili, è sostanzialmente conclusa essendone chiuso il progetto che lo ha animato in questi quindici anni.
Infatti, in questa fase vengono portate avanti solamente alcune attività slegate da un progetto, fino a chiusura della struttura in via Nazario Sauro.
Si perde così l’anima di questa iniziativa pastorale: “l’accoglienza” portata avanti da don Alessandro Carmignani.
Accogliere per noi non vuol dire fare un servizio come comunemente si pensa, ma ricevere l’altro, riceverlo nel proprio gruppo e conoscersi, quello cioè che adesso non è più possibile.
Vorremmo in tal senso riportare quanto uno dei poveri che vengono alla cena mercoledì scorso ci ha detto: “Alla fine di tutta questa storia, la famiglia viene separata, uno qua l’altro laà, che dispiacere”.
Rispettando a malincuore, con spirito rimesso le due decisioni: quella del vescovo di chiudere la sede, e quella legittima delle dimissioni di don Alessandro, abbiamo riflettuto, fatto mente locale e pensato alle persone che hanno usufruito e che usufruiscono di questo vasto progetto, guardandole virtualmente tutte negli occhi.
Per queste persone ci siamo dovute scontrare con il legame al nostro direttore don Alessandro e far prevalere invece che lasciarsi trasportare dall’emotività, il buon senso, e responsabilmente abbiamo fatto la scelta di rimanere ancora per coloro che hanno beneficiato del Centro Giovani fino a quando il vescovo Fausto o qualcuno per suo conto si sarebbe preso cura di tutti in questo periodo che precede la chiusura.
Dalle dimissioni di don Alessandro, abbiamo informato il vescovo del disagio sopraggiunto senza più la presenza di un responsabile, esprimendo chiaramente la nostra preoccupazione, facendo richiesta di un nuovo direttore per garantire e affidargli la fine di questo progetto diocesano durato 15 anni.
Abbiamo garantito la nostra presenza fino al 14 ottobre per poi lasciare gli spazi del centro giovani a chi subentrava, dando così quella libertà necessaria senza che con la nostra presenza potesse essere di condizionamento.
Il vescovo ci ha riconfermato che i locali vanno liberati ed è stato nominato per questo Stefano Mazzeschi come direttore “ad interim” che mercoledì 7 ottobre abbiamo incontrato per passare a lui il testimone di questo progetto arrivato a termine. Animate dal bene che abbiamo ricevuto da quest’esperienza, questa decisione è semplicemente la conseguenza inevitabile degli eventi che si sono susseguiti.
E ci viene naturale dire a chi in qualche modo a diverse distanze e nel tempo passato ha fomentato, pilotato e strumentalizzato questa vicenda verso tale conclusione: “Com’è profonda e piena la responsabilità di ognuno di noi”.
Auguriamo a Stefano buon lavoro rimanendo a disposizione per qualsiasi informazione gli fosse necessaria per capire meglio cosa il Centro Giovani è stato.
Dopo 15 anni c’è una realtà molto importante in mezzo a noi ed è la fiducia in Dio e l’amicizia, quell’accoglienza che ci ha sempre fatto mettere “i giovani al centro” (scambiando le parole si trova il senso) che ormai dopo così tanto tempo possediamo nel nostro cuore nella speranza di aver aiutato altri a condividere nella loro vita.
Un grazie a tutti coloro con i quali abbiamo condiviso questo cammino, a partire da quei giovani e poveri che in modo disinteressato abbiamo cercato di servire in questi anni e che ci hanno aiutato a essere quello che oggi siamo, con l’unico rammarico di non essere riuscite ad aver dato continuità a questo progetto così bello e unico a Pistoia.
Camilla e Santina
Vedi anche: https://www.linealibera.it/lultima-cena/