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PISTOIA. Un lettore scrive:
Con la delibera n° 8 del 08.01.2014 il consiglio comunale approvava il Regolamento comunale per la pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale e reddituale dei componenti degli organi di indirizzo politico, ovvero dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo (vedi).
Pertanto a seguito della entrata in vigore di detto regolamento, il sindaco, i componenti del consiglio comunale i componenti della giunta comunale secondo quanto riportato dall’Art 3 (obblighi dei componenti degli organi di indirizzo politico) comma 7 “… ogni anno… sono tenuti a depositare… copia della dichiarazione dei redditi…” e altre dichiarazioni.
Tali dichiarazioni devono essere pubblicate nella loro totalità, nell’apposita sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale del Comune (Art. 4, comma 2).
Interessante è stata la raccomandazione presentata dai consiglieri pentastellati e votata in occasione della stessa seduta, con la quale veniva espressamente richiesto che “… i funzionari incaricati della pubblicizzazione su internet dei dati relativi alla situazione patrimoniale…” si attenessero strettamente alle linee guida Anci del gennaio 2013.
Ora, a meno che la guida Anci (“due tomi”, cita un sito internet) non dica il contrario di quanto riportato nel citato regolamento di poche ma chiare pagine, appare interessante verificare quanto pubblicato sul sito del Comune di Pistoia, alla pagina del Consiglio Comunale – Curricula dei Consiglieri comunali (http://www.comune.pistoia.it/2036/organi%20di%20indirizzo%20politico-amministrativo) e cioè che molti dei consiglieri, compreso due del M5S (che della trasparenza ne fanno un vanto), non sembrano aver ottemperato agli obblighi imposti dal regolamento. Mentre per gli altri, Sindaco compreso, sono pubblicate le dichiarazioni del 2014.
Considerato che l’Ufficio per la Prevenzione della Corruzione del Comune di Pistoia ha istituito un Premio per la trasparenza da assegnare ad un ufficio e o servizio comunale in relazione alle attività svolte nell’anno 2014, probabilmente l’ufficio del Servizio Personale, Informatica e Comunicazione deve essere arrivato “esimo”.
Interessante sarebbe fare il conto, visto il bilancio del Comune, di quanto potrebbe incassare l’amministrazione, se facesse rispettare la norma relativa alle sanzioni (art. 5 comma 5 del citato regolamento). Infatti a carico dell’amministratore inadempiente, è prevista una sanzione da € 500 e fino a € 10.000.
Ci sarebbe da dire qualcosa poi sulla responsabilità dirigenziale per il danno all’immagine dell’amministrazione (art. 6 comma 2) causato dall’inadempimento degli obblighi di pubblicazione, il cui operato, ovvero il mancato rispetto del regolamento citato, dovrebbe condizionare (il condizionale è d’obbligo), la valutazione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.
Come potete verificare di norme ne abbiamo una infinità. Il problema è riuscire a farle rispettare.
Lettera firmata
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