FIRENZE. “Non sono stato eletto in Consiglio Regionale per svolgere un mero esercizio di ginnastica istituzionale. Posso trovarmi in maggioranza o in minoranza, e ne prendo atto con la disciplina consueta dovuta al gruppo ed alla maggioranza, ma non intendo del pari far passare sotto silenzio comportamenti che palesemente si fanno beffa delle decisioni assunte in sede istituzionale. Se il Consiglio e le sue determinazioni non servono meglio scioglierlo e così si assicura anche un consistente risparmio per i contribuenti; se invece conta qualcosa, la Giunta è quella che per prima è chiamata a rispettarne le decisioni, tanto più se unanimi.
E quindi per me del tutto evidente che qualora le decisioni relative alle centrali del 118 non fossero ricondotte al puntuale rispetto dei deliberati del Consiglio, ciò non potrebbe che configurarsi come un vulnus nella credibilità dei deliberati consiliari destinato a ripercuotersi sul complesso della mia attività di consigliere regionale.”.
Lo scrive Gianfranco Venturi, consigliere regionale del Pd, in una lettera inviata oggi al governatore Enrico Rossi e al capogruppo democratico Ivan Ferrucci.
Nella missiva il consigliere pistoiese ricostruisce puntualmente tutti i passaggi della vicenda relativa alle scelte sulle nuove centrali del 118 per la Toscana centrale e parla di “incancrenimento del problema”, si dice non “più disponibile ad andare oltre” e spiega che “il superamento della misura” è dovuto agli ultimi due episodi: la conferma di due sedi (Firenze-Prato e Pistoia-Empoli) in barba alla mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale che chiedeva Firenze da sola; infine, l’inaugurazione della nuova sede di Firenze avvenuta lunedì 14, con la conferma dell’unificazione con Prato.
“Se si vuole – conclude Venturi nella lettera a Rossi e Ferrucci – esiste la possibilità di risolvere questo caso entro le prossime settimane, mettendo ognuno di noi nelle migliori condizioni per portare a compimento gli impegni assunti, e sinceramente auspico che possa essere così.
In caso contrario ne trarrò personalmente le conseguenze sia pur con estremo rammarico.”.
Qui sotto il testo integrale della lettera:
Caro Enrico, Caro Ivan,
Scrivo a voi questa nota alla luce degli ultimi sviluppi assunti dalla vicenda della riorganizzazione delle Centrali 118 che mi inducono oggi ad assumere alcune decisioni che vado a comunicarvi.
Se avete avuto la bontà di prestare ascolto quanto ho più volte sottoposto alla vostra attenzione, vi sono stati in questi mesi tutta una serie di passaggi durante i quali mi sono più volte sforzato di far capire che una serie di sottovalutazioni avrebbero portato ad un incancrenimento del problema con effetti destinati ad andare oltre la sua oggettiva rilevanza.
Ebbene oggi questo è avvenuto ed io non sono più disponibile ad andare oltre!
Il caso lo conoscete, non intendo qui rifare la storia che comunque è tutta riconducibile ad una pervicace volontà della Dirigenza Sanitaria Regionale e non so se anche della Giunta, di voler tergiversare, aggirare e comunque non applicare le decisioni del Consiglio su questa materia: fossero leggi, mozioni o altro.
In particolare, ciò che ha determinato il superamento della misura sta negli ultimi due fatti che vado a sintetizzare.
Il primo, avvenuto giovedì 10 aprile, in sede di commissione incaricata di definire i bacini di riferimento delle future centrali.
Premetto che, non più tardi di una settimana fa, il Consiglio Regionale approvava in modo unanime una mozione con la quale si impegnava sostanzialmente la Giunta a riferire in commissione IV sullo stato dei lavori, a spiegare per quali motivi si era proceduto nei mesi scorsi a spostare la centrale di Prato a Firenze; e si chiedeva di ripristinare un equilibrio tra le due centrali previste nell’area della Toscana Centrale: Firenze e Pistoia.
Tale equilibrio si realizza in un solo modo, sia dal punto di vista territoriale che demografico, vale a dire unendo da un lato le tre centrali aziendali di Pistoia, Prato ed Empoli e dall’altra lasciando così come è’ oggi la centrale di Firenze. Questo chiedeva appunto la citata mozione.
Ebbene, nonostante ciò, e senza che nessuno ne fosse informato né che, a quanto mi risulta, nessuno abbia interessato la commissione IV, nel pomeriggio di giovedì, il Dirigente della Sanità Dott. Giovannini ha portato nella citata commissione la proposta di realizzare due bacini con Pistoia ed Empoli da un lato e Firenze e Prato dall’altro cioè proprio quello che la mozione del Consiglio impegnava esplicitamente la Giunta a voler superare.
Ovviamente gli intervenuti delle organizzazioni della Cri e del Volontariato hanno fatto notare che ciò era diverso dai deliberati del Consiglio, al che il suddetto Dirigente ha fatto chiaramente intendere che lui non si sentiva affatto vincolato da tale documento e dopo un vivace confronto la riunione è stata aggiornata con l’impegno del Dirigente citato a portare prossimamente le motivazioni ed i criteri che giustificherebbero il suo indirizzo.
E qui vengo al secondo fatto avvenuto nella giornata di lunedì 14, quando, senza che nessuno avesse minimamente ripreso un minimo di confronto, tutte le agenzie hanno dato notizia che il Vice Presidente della Regione, assieme all’Assessore Marroni, ha inaugurato la nuova sede di Firenze destinata ad accogliere le centrali 118 di Firenze e Prato: non faccio commenti in merito.
Vorrei tuttavia osservare che non sono stato eletto in Consiglio Regionale per svolgere un mero esercizio di ginnastica istituzionale.
Posso trovarmi in maggioranza o in minoranza, e ne prendo atto con la disciplina consueta dovuta al gruppo ed alla maggioranza, ma non intendo del pari far passare sotto silenzio comportamenti che palesemente si fanno beffa delle decisioni assunte in sede istituzionale.
Se il Consiglio e le sue determinazioni non servono meglio scioglierlo e così si assicura anche un consistente risparmio per i contribuenti; se invece conta qualcosa la Giunta è quella che per prima è chiamata a rispettarne le decisioni, tanto più se unanimi.
E quindi per me del tutto evidente che qualora le decisioni relative alle centrali del 118 non fossero ricondotte al puntuale rispetto dei deliberati del Consiglio, ciò non potrebbe che configurarsi come un vulnus nella credibilità dei deliberati consiliari destinato a ripercuotersi sul complesso della mia attività di consigliere regionale.
Se infatti non posso assicurare ai cittadini che mi hanno votato che la Giunta da me sostenuta applicherà le decisioni del Consiglio, con quale credibilità io potrei portare in Consiglio altri atti della Giunta chiedendo al Consiglio stesso di votarli?
È dunque questo vulnus che, qualora non rapidamente rimosso, mi induce oggi a non poter ulteriormente svolgere il mio ruolo di Presidente di Commissione.
Il calendario dei lavori della VI commissione prevede lo svolgimento di seduta il 23 aprile, successivamente sarò all’estero fino ai primi di maggio.
Se si vuole, esiste la possibilità di risolvere questo caso entro le prossime settimane, mettendo ognuno di noi nelle migliori condizioni per portare a compimento gli impegni assunti, e sinceramente auspico che possa essere così.
In caso contrario al mio rientro ne trarrò personalmente le conseguenze sia pur con estremo rammarico.
Con cordialità vi saluto.
Gianfranco Venturi
[becchimanzi – uff. stampa pd cons. reg. toscana]
Qualcuno finalmente esce dai ranghi e pensa al bene comune?
Per i cittadini la misura è colma già da un po’, già da quando si è riformata l’assistenza sanitaria regionale senza un piano organico alle spalle e senza ascoltare il Consiglio Regionale.
Vediamo quanto tempo ci vorrà ancora per passare dalle parole ai fatti nel risolvere le varie criticità… (non solo 118 nella nostra provincia ma anche ospedale di San Marcello e ospedale della Valdinievole)