PISTOIA. Non c’è pace per i vigilini pistoiesi. Così parrebbe, a leggere gli insulti che si stanno beccando sui social network (che non sono edificanti e che forse meriterebbero qualche intervento, in questo caso giustamente sanzionatorio).
La loro colpa? Fare quello che qualcuno ha detto loro di fare. Ovvero? Un’opera di repressione (in termini volgari: multe). Alt, alt, alt! Ma come, invece di affrontare il problema dalla testa, si inizia sparando alle gambe?
Abbiamo letto, tra i commenti più benevoli, “vigilini infami” e “perché non hanno rinunciato ai loro 1500 euro per vestire questi panni?”. Allora sarà bene ricapitolare, perché qualcuno o non ha capito o ha fatto finta di non capire.
I 38 restanti vigilini pistoiesi si sono battuti, specialmente grazie a un paio di loro in graduatoria (ma poi sono subentrati anche altri), affinché si riconoscesse ciò che gli era stato promesso 3 anni fa da un regolare bando comunale e dalla viva voce dei protagonisti della storia: che sarebbero stati tutti assunti per un periodo di 45 giorni ciascuno.
Questi giovani uomini e donne, all’epoca anche ragazzi, hanno cercato di ottenere quel che sentivano loro (che i soldini a tutte le età non sono mai troppi e sono utili): crediamo che non decidano, poi, come comportarsi.
Così invece di criticare, semmai, la figura del vigilino, impiegata chissà come chissà perché proprio alla fine dell’anno, quando arrivano le feste e c’è più gente a giro per le strade (e quindi ci sono maggiori possibilità sanzionatorie) o le direttive che vengono loro impartite, ci si scaglia sulla parte più debole: i giovani lavoratori.
Più semplice, comporta meno danni… collaterali. Non sarebbe stato più giusto indignarsi perché una figura che potrebbe essere importante se facesse prevenzione, viene utilizzata a fini repressivi?
Non sarebbe educazione civica se il vigilino fosse di supporto all’automobilista, ricordandogli che cosa può o non può fare, invece di multarlo subito? Che, in effetti, sa tanto di voler rimpinguare le casse comunali. Si sa, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Mamma mia quanta ragione aveva quel tizio…
Concordo in pieno con Barni, anche se so benissimo che nella realtà, quando si è incazzati (potrebbe accadere anche a me) ci si prende sempre con il primo che capita a tiro e non con i “mandanti”.
Del resto è chiaro che alla fine, al di là dei bei discorsi di facciata e di regime, al Comune importa incassare…tanto più che per quest’anno sembra abbia iscritto nel bilancio preventivo, alla voce “multe”, uno sproposito di cifra in più rispetto al 2014. Con tanti saluti, però, alle opere di prevenzione: una per tutte, ad es: far capire ai signori automobilisti che le autovetture sono dotate anche di uno strumento, suddiviso in quattro parti, che si chiama “freccia” (una anteriore destra, una posteriore destra, una anteriore sinistra, una posteriore sinistra). Sembra banale e sciocco doverlo ricordare, ma siccome quasi nessuno usa più tale accessorio, talvolta importantissimo e comunque sempre utile, ho voluto farlo scrivendo per esteso.
Quanto alle multe per divieto di sosta, aggiungo, c’è un luogo dove sarebbero essenziali, indispensabili e sacrosante, ma, chissà perché, lì non si vedono mai né vigili, né vigilini. E’ lo spazio posto davanti al negozio denominato “Non solo fumo”, in Via Spartitoio nei pressi dello sbocco di Via Monteverdi e prima del passaggio a livello della Ferrovia Porrettana. Lì, spessissimo regnano il caos e l’anarchia più completi, a causa della miriade di nullafacenti che vanno a giocarsi i loro soldi ad ogni ora del giorno, nell’esercizio sopra citato.
Domenica scorsa, per dirne una sola, sono stato costretto a sostare con la macchina, per un tempo apparentemente lunghissimo, sui binari, prima di poter passare, a causa dell’ostruzione costituita da un megafuoristrada da cafoni arricchiti posteggiato, tra l’altro malissimo, sul lato destro della carreggiata. Roba da mettergli le ganasce e non levargliele per un mese. Ma in questi casi, bada un po’, non arriva mai nessuno.
Piero Giovannelli
Prevenire? La prevenzione risulta utile quando serve per educare, ma l’italiano, in generale, ed il pistoiese, in particolare, vogliono fare quello che gli pare ed in quest’anarchia o assoluta mancanza di senso civico, il metodo del bastone e della carota non serve: è opportuno solo servirsi del bastone
Anni di assoluto permissivismo, da parte soprattutto dell’attuale amministrazione, hanno trasformato centro e periferia in un campo di battaglia dove ogni essere umano veicolodotato (e quindi con deliri di onnipotenza allorquando si trovi alla guida del proprio cavallo meccanico) si sente in diritto di fare di tutto e di più, specialmente in tema di parcheggio.
Basta infatti farsi un giro a piedi entro la terza cerchia di mura per osservare che le auto vengono lasciate in sosta nei punti più improbabili e pericolosi: via della Costituzione e via della Pace ne sono uno specchio autorevole, oppure via Carratica dove i veicoli sono sempre in doppia fila fissa (i famosi “due minutini!”), mentre a 100 metri, dall’intersezione di via Campo Marzio fino in fondo a piazza d’armi ci sono, a qualsiasi ora, almeno venti o trenta stalli blu vuoti (sfido chiunque a provare il contrario ed a giustificare in questo modo la “pressante necessità di parcheggi a sostegno del commercio del centro storico”!).
Considerato ciò, il livore verso gli ausiliari del traffico non può che far parte di un modus vivendi del cittadino che è abituato a fare “quel che cazzo gli pare” e che quindi non trova, al momento il modo di poterlo fare o che si è beccato una giusta sanzione. D’altra parte chi è che che li infama? chi ha preso una multa o anche più di una! Personalmente ho sempre usato l’auto e l’ultima contravvenzione per divieto di sosta l’ho avuta nel 1995 ed ebbero ragione a farmela, quindi non ho assolutamente niente contro di loro
L’altra sera in via Pacinotti ho direttamente assistito ad un fuggi-fuggi di automobilisti incazzati ed auguranti le peggiori sorti e morti ai due vigilini che erano intervenuti perché c’erano almeno sei, sette veicoli in sosta lungo la strada, in pieno divieto, che occupavano tutto il marciapiede, sporgenti su parte della carreggiata a doppio senso di marcia, mentre nell’attiguo parcheggio Coppedè i posti erano semivuoti. Il bello è che tali gentili persone (uomini e donne eeh, senza distinzione di sesso) avevano al seguito anche dei bambini.
Che poi gli ausiliari vengano usati solo per pochi giorni l’anno sotto le feste (e il resto dell’anno? Liberi tutti?) e non siano utilizzati anche per altri compiti di pubblica utilità, è un altro discorso, che attiene però sempre alla volontà dell’amministrazione di non calcare eccessivamente la mano e non scontentare troppa gente, senza però pensare che così facendo ci troviamo a vivere assediati dalle automobili come se fossimo a Il Cairo e che poi qualcuno, alla fin fine, lo scontentano davvero.
Andrea
Buon giorno Gianluca!…sono stato un po assente questa settimana…ma ora torno e questo mi sembra il post giusto: Oh Pistoiesi!…Oh Pistoiesi che vi ritoccate le foto sui social! Oh Pistoiesi cuor di leone che se vi s’incontra di persona probabilmente belate come pecore!….facile così vero? Facile sparare addosso da una tastiera! E se invece la piantaste di parcheggiare in tripla fila, sulle strisce, sui marciapiedi…se la piantaste di zigzagare tra i pedoni sulle strisce pedonali, che non sono birilli….insomma se la piantaste di infrangere le leggi per cui vi multano? Se iniziaste a considerare normale e da paese civile che un vigile anche se ino, faccia il suo dovere anche se non coincide coi vostri desideri? Ci sono parcheggi come Piazza Oplà che sono vuoti!…sono 10 minuti a piedi da Piazza del Duomo…e camminate un pò che vi fa bene alla salute e vi si schiarisce pure la testa!
E da ultimo…ma come vi permettete di dire agli altri che devono rinunciare ad uno stipendio onesto per voi? Dategli il vostro allora e poi potete anche dirlo.
Massimo Scalas
Riallacciandomi all’intervento del sig. Giovannelli, vorrei segnalare un altro luogo dove, stranamente, le sanzioni per divieto di sosta sono estremamente rare. Lungo la via Lucchese a Spazzavento, per alcune serate a settimana, nonostante il chiarissimo divieto di sosta si trovano macchine (e che macchine! Suv e berlinoni vari a non finire) parcheggiate da entrambe le parti, direttamente sul marciapiede, davanti agli sportelli di gas e acqua. Praticamente un pedone è costretto a camminare in mezzo alla carreggiata: non è una situazione civile, per non parlare del pericolo. I vigili però si faranno vedere sì e no un paio di volte l’anno… Perché? Mah, chi lo sa? Forse per carenza di organico? A proposito: la proliferazione periodica di macchine pare collegata alla presenza in zona di un celebre circolo-ristorante, diciamo politicamente non neutrale… Chi vuole ne tragga le sue conclusioni.
Ah, aggiungo una cosa: non mi si venga a dire che la gente “è costretta a parcheggiare in divieto” perché in zona non ci sono altre possibilità. A meno di 400 m dal suddetto circolo, davanti alla sede di TVL, c’è un parcheggio regolarissimo che la sera è sempre semideserto.
Confermo le amnesie di cui parla Andrea Innocenti. Anche nella mia zona c’è stranamente un Circolo ARCI che gode dell’immunità diplomatica (auto parcheggiate in modo invasivo e pericoloso per auto e pedoni….e non si vede mai nessuno….). Casualmente ad ogni elezione ci vanno una capatina elettorale i signori candidati del PD, casualmente questi circoli beneficiano a turno di contributi comunali a fondo perduto….
Vedo con piacere che le segnalazione dei luoghi che godono di “impunità parlamentare” (si fa per dire) riguardo alle visite ed alle multe dei vigili, si moltiplicano. Ed allora, direi intanto che sia il caso di spazzare via le scuse di organici sottodimensionati, di altri impegni, ecc. Se si vuole farla, una visitina con tanto di multe annesse, in Via Spartitoio, a Spazzavento o al circolo ARCI che sta sulla strada di Valdibure (se è a quello che allude Massimo Scalas), il tempo ed il modo si trovano, senza tante discussioni.
Altrimenti, anche se non sarebbe giusto arrivare a questi punti in un Paese civile(?!), sta a noi cittadini muoversi, magari con una bella denuncia-esposto alla Procura della Repubblica n cui ipotizzare, a carico dei vigili e, magari, per esteso, anche del Comune, il reato di omissione di atti.
Non essendo un uomo di legge, potrei avere detto una bischerata; in tal caso, ben vengano eventuali correzioni.
Piero Giovannelli