REFERENDUM ABROGATIVO SANITÀ: QUANDO LA DETERMINAZIONE POPOLARE PAGA!

Le valigie contenenti le firme per il referendum anti-sanità
Le valigie contenenti le firme per il referendum anti-sanità

FIRENZE. Con non poche difficoltà dovute all’atteggiamento tenuto dalla regione del sig. Rossi nei confronti del Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della legge regionale sulla sanità, oggi, mercoledì 4 novembre alle 13:05 dopo due ore di bagarre, sono state depositate ufficialmente quattro valigie rosse contenenti oltre 55.000 firme.

Al di là di quello che è stato detto e diranno, questo primo successo lo si deve solo ed esclusivamente al comportamento del comitato promotore che, visto come si stavano mettendo le cose, ha dovuto minacciare l’occupazione del “palazzo”.

Comitato 21 Marzo Gavinana

Leggi articolo ripreso da www.gonews.it

Il Comitato promotore per il referendem davanti alla Regione
Il Comitato promotore per il referendem davanti alla Regione

«Il comitato promotore del referendum abrogativo della riforma della sanità toscana si è presentato oggi in Consiglio regionale per consegnare le 55 mila firme raccolte ma non gli è stato possibile per l’assenza del Collegio di garanzia. Una quarantina di rappresentanti del comitato ha quindi annunciato che resterà all’interno del palazzo a oltranza, finché non riuscirà a consegnare le firme raccolte: il gruppo si è radunato in una sala al secondo piano del palazzo sede dell’Assemblea, messo a disposizione dai consiglieri di opposizione che sostengono il referendum.

“Non accetteremo giochi di palazzo e non accetteremo – ha detto Giuseppe Ricci, presidente del comitato promotore – nessuna manovra che tenti di vanificare il referendum abrogativo della riforma della sanità Toscana. Perciò non usciremo dalla sede del Consiglio regionale finché non verranno a redigere il verbale di consegna delle 55 mila firme raccolte”.

CrestIl comitato aveva annunciato per oggi la consegna delle firme al Collegio di garanzia regionale ma non gli è stato permesso l’accesso a palazzo Panciatichi, sede del Consiglio toscano, perché, è stato spiegato, l’organo di garanzia ha scelto di riunirsi solo l’11 novembre. I rappresentanti del comitato temono che attraverso i cavilli burocratici si faccia slittare la consegna delle firme e quindi spostare al 2017 l’indizione del referendum».

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