appennino fuso. MATRIMONIO O AMMUCCHIATA?

Comuni in con...fusione?
Comuni in con…fusione?

MONTAGNA. Uno degli aspetti più dibattuti e messi in evidenza da chi propone e promuove qualsivoglia tipo di fusione tra i Comuni è quello legato ai contributi previsti dalla normativa regionale e statale per incoraggiare i piccoli a unirsi.

Il Comitato per il Comune Unico della Montagna Pistoiese, normativa alla mano, ha fatto due conti (vedi La Montagna Pistoiese perde 1,5 milioni di €) e ritiene che l’ipotesi di fusione a due comuni anziché, come da loro proposto a quattro, fa perdere alla Montagna Pistoiese la bellezza di un milione e mezzo di euro.

L’aspetto, di non secondaria importanza, merita un approfondimento.

LA NORMATIVA REGIONALE

La Regione Toscana attraverso la legge 68/2011 Norme sul sistema delle autonomie locali promuovei i processi di fusione tra i Comuni, in particolare di quelli tenuti all’esercizio obbligatorio delle funzioni fondamentali, incentivandoli con appositi contributi di sostegno.

L’articolo 64, Contributi per fusioni e incorporazioni, disciplina gli incentivi riconosciuti ai Comuni che intraprendono la strada della fusione. Al Comune risultante da fusione spetta per un periodo di cinque anni un contributo di 250 mila euro per ogni Comune originario, con un limite di 1 milione di euro annui. Inoltre, per i nuovi Comuni che si costituiranno a seguito di referendum indetti dopo il 30 giugno 2015, i contributi sono aumentati:

  • del 30% se il Comune risultante da fusione supera i 10 mila abitanti ovvero scaturisce dall’accorpamento di almeno quattro comuni di cui almeno uno obbligato alle funzione associate fondamentali
  • del 60% se il Comune risultante da fusione supera i 15 mila abitanti ovvero scaturisce dall’accorpamento di almeno quattro Comuni di cui almeno uno obbligato alle funzione associate fondamentali
  • del 100% se il Comune risultante deriva dalla fusione di tutti i Comuni appartenenti a un medesimo ambito di dimensione territoriale adeguata

Per i nuovi comuni che nasceranno a seguito di referendum dopo il 30 giugno, i contributi previsti saranno dimezzati.

Quanto stabilito può comunque essere ridotto in maniera “democraticamente arbitraria” dalla Regione allorquando le risorse non siano sufficienti a garantire i contributi.La legge regionale non prevede, difatti, un apposito fondo in cui sono vincolate le risorse per le fusioni.

Questa non è comunque l’unica stranezza della legge, dato che per le fusioni di almeno quattro Comuni e rimanendo ad una stretta interpretazione letterale della norma, dove il termine “ovvero” ha in legge il significato di “oppure”, non è ben chiaro, anzi è proprio incerto, se il contributo spettante per le fusioni di almeno 4 comuni è del 30% o addirittura del 60% in più.

È tuttavia l’elemento “popolazione” ad essere il parametro sui cui il legislatore ha calibrato gli incentivi spettanti. Per stabilire o meno la convenienza meramente economica di una soluzione di fusione piuttosto che un’altra, diviene imprescindibile per effettuare dei raffronti.

Dati ISTAT al 1 gennaio 2015
Dati ISTAT al 1 gennaio 2015

CHI VINCE E CHI PERDE

La popolazione residente risultante al 1° gennaio 2015 (dati Istat) è di 648 abitanti per Abetone, 1522 per Cutigliano, 6499 per San Marcello e 1714 per Piteglio:

  • Il contributo spettante sia per la fusione Abetone-Cutigliano sia per San Marcello-Piteglio è pari a 2,5 milioni di euro (250.000 € il contributo annuo x 2 comuni x 5 anni).
  • Il contributo spettante per la fusione a 4 sarebbe invece di 6,5 milioni di euro (250mila € il contributo annuo x 4 comuni x 5 anni + 30%)
  • Il contributo spettante per il Comune di ambito territoriale ottimale n. 28 (Vedi allegato “A” della legge 68/2011) composto dai comuni di: Abetone, Agliana, Cutigliano, Marliana, Montale, Pistoia, Piteglio, Quarrata, Sambuca P.se, San Marcello P.se e Serravalle P.se, sarebbe invece di 10 milioni di euro (1.000.000 € il contributo max annuo x 5 anni x 100%)

L’ipotesi più conveniente da perseguire sarebbe quella di una colossale ammucchiata di tutti i Comuni, poi quella di un ménage a quatre e la meno conveniente quella del classico matrimonio a due. Il matrimonio ha sempre portato guai e basta…

Ma di quanto risulterebbe accresciuta la capacità di spesa derivante dai contributi per la fusione di cui i futuri amministratori potrebbero disporre per ogni cittadino?

  • Per Abetone e Cutigliano il contributo pro-capite sarebbe di 1.152 euro (2.500.000 € / 2.170 abitanti)
  • Per San Marcello e Piteglio il contributo pro-capite sarebbe di 304 euro (2.500.000 € / 8.213 abitanti)
  • Per il Comunone della Montagna Pistoiese il contributo pro-capite sarebbe di 626 euro (6.500.000 € / 10.383 abitanti)
  • Per la grande ammucchiata dell’ambito ottimale 28, sarebbe di 58 euro (10.000.000 € / 171.883 abitanti)

Considerando la popolazione peraltro contemplata dalla stessa legge per determinare gli incrementi di contributi, le cose si ribaltano e la fusione di gran lunga più conveniente risulterebbe quella perseguita dalla due amministrazioni della Montagna Alta: con un valore quasi doppio rispetto a quella del Comune a quattro.

Nei processi di accorpamento gli incentivi economici sono sicuramente determinanti, ma non sono solo gli unici parametri da prendere in considerazione.

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