“GLI AUTOTRENI”, MITO PISTOIESE DAL 1931

Il libro
Il libro

PISTOIA. Una vera festa della città in Sala Maggiore.
Giovanni Antonini ha portato davanti a un gran numero di pistoiesi il suo libro, “Gli autotreni in Porta al Borgo”, edito da Gli Ori.

Devono aver voluto dire molto a tutti, quella trattoria, quel cibo, quelle persone che se ne occupavano e quelle che sedevano ai tavoli “in perfetto ordine casuale”, se in tutta la sala non si trovava un solo posto seduti (e era difficile anche starci in piedi).

Giovanni Antonini
Giovanni Antonini

Prima Nanni e la Chiarina, poi La Mafalda in cucina con Anzio, lo zio cuoco – che, qualcuno ricorda, afferrava il lesso dalla pentola del brodo a bollore –, Alvaro al banco a fare il conto, la Maura a districarsi tra gli ordini e le portate, mentre di là sedevano a pranzo o a cena un po’ tutti, ricchi e poveri, artisti e professionisti, famiglie e “quelli lasciati dalle mogli” (e questa è una notazione bellina della testimonianza portata dal Prof. Alessandro Pagnini).

I bambini, Giovanni e poi i gemelli che capitavano in sala, o si affacciavano dalla porta “in fondo a destra”, del resto ci abitavano.

Sala Maggiore per gli Autotreni
Sala Maggiore per gli Autotreni

Erano tutti lì, Giovanni e i suoi fratelli, a ricordare quel tempo e a ringraziare la città dell’affetto che si poteva quasi toccare, perché agli “Autotreni” ci andavamo tutti, ma proprio tutti e quella cotoletta dorata c’è rimasta nel cuore.

E il pubblico in piedi
E il pubblico in piedi

La trattoria di Porta al Borgo ha lavorato dal 1931 al 1980, tanti anni di cibi buoni e sinceri, tanti anni di incontri au pair tra tutti, gomito a gomito con Alfredo Melani o con Remo Cerini.

Con l’avvento delle complicazioni fiscali la famiglia Antonini ha preferito rinunciare a misurarsi con l’obbligo dello scontrino, Claudio Rosati nella sua presentazione ha notato che sarebbe stato difficile dimostrare con uno scontrino che qualcuno non “doveva” pagare.
Applausi.

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