CALENDARIO DELL‘ARMA, TRADIZIONE E FUTURO

Il colonnello Pica, al centro, mentre presenta il calendario
Il colonnello Pica, al centro, mentre presenta il calendario

PISTOIA. Un calendario ispirato alla pittura classica, con uno slancio futurista, volto all’avvenire.

È il calendario storico dell’Arma presentato stamattina al comando provinciale dei carabinieri di viale Italia, dal comandante provinciale colonnello Lucio Pica, arrivato a Pistoia il 21 settembre scorso.Un calendario che accompagnerà tutto l’anno 2016, con immagini che rievocano un pezzo di storia a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, riprodotte attraverso la tecnica digitale.Monet, Dalì, Magrette, Modigliani, Balla e Carrà, solo per citarne alcuni, con testi elaborati da Mario Calabresi, Aldo Cazzullo e Ferruccio De Bortoli.

“Nel centenario dalla prima guerra mondiale e nel settantesimo dalla liberazione dal nazifascismo, attraverso il calendario riviviamo le vicende di quei tempi – esordisce il colonnello Pica –. Un milione e 200mila copie del calendario testimonia la presenza costante dei carabinieri nelle famiglie e negli ambiti di lavoro. Non solo, il calendario ha una rilevanza importante per le famiglie stesse dell’Arma e rappresenta un momento di coesione in cui si riconoscono tutti i carabinieri. L’annuale presentazione ha raggiunto l’apice del suo fascino ed È emblema di una tradizione che È iniziata nel lontano 1928, data del primo calendario”.

Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera, ha voluto ricordare nel calendario Salvo D’Acquisto, vice brigadiere dei carabinieri, insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria per i fatti del 23 settembre 1943 che lo videro eroico protagonista, ed i carabinieri di Fiesole (Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti) che, al grido di “Viva l’Italia!” si consegnarono ai tedeschi per salvare dieci ostaggi, il 12 agosto del ’44.

Calendario CC 2016 3Sulla copertina, l’immagine della fiamma, simbolo distintivo dei carabinieri, si contorna di tratti futuristici, in un connubio perfetto tra tradizione e futuro. All’interno, il calendario È preceduto da un’agenda in cui vengono ricordati alcuni eventi importanti dell’Arma; all’inizio di ogni mese, invece, si trovano fatti e curiosità avvenute in quello stesso periodo, cent’anni prima. “Il percorso delle tavole, dall’800 nel mese di gennaio alla visione moderna e tecnicistica di dicembre, interpreta l’evoluzione dei carabinieri nel tempo” continua il colonnello.

Le figure esili ed allungate di Modigliani esaltano i valori umani; la figura del maresciallo attento e paterno caratterizza i personaggi di Van Gogh; con Dalì, si sollevano invece i piedi da terra e ci si immerge nel surrealismo. Il calendario è concluso da Carlo Carrà, il più ermetico, ma simbolista: un’opera che guarda al domani. “L’arte È uno strumento comunicativo eccezionale – afferma il colonnello – l’adozione della tecnica digitale rappresenta il futuro e la volontà di guardare al domani”.

Ed il colonnello Pica parla anche del suo arrivo a Pistoia, definendola “Un posto sotto molti aspetti accogliente, in cui ho trovato un’enorme apertura alla collaborazione con le altre forse dell’ordine e con le istituzioni”.

“Il calendario è un’opera da collezione – conclude – rappresenta il tempo che passa e la nostra presenza nel tempo. È un memento e mi auguro che la raccolta di questi calendari sia interminabile”.

[Alessandra Tuci]

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