CAMPO TIZZORO. Pubblichiamo una lettera di Carlo Vivarelli di Maresca, inviata alle redazioni e al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Nelle settimane scorse è stata data la notizia che la Cooperativa Crisalide, operante a Campo Tizzoro, il primo gennaio prossimo chiuderà le proprie attività. Non è stata data nessuna notizia riguardo detta chiusura, dall’azienda.
Mi sembra un fatto davvero grave, che un’azienda che aveva già iniziato la propria attività operativa, in un comparto, quello della produzione di energia ed acqua calda dal cippato, che non dovrebbe, ma deve diventare la spina dorsale del rilancio economico della Montagna Pistoiese, chiuda improvvisamente, apparentemente senza nessun motivo.
Sappiamo che la caldaia a cippato esistente all’interno di detta azienda era in funzione da almeno un anno e mezzo, e sarebbe stato sufficiente collegarla ad una rete di teleriscaldamento per consentire all’impianto di servire sia i capannoni circostanti che le abitazioni private, liberando così parte del territorio da un sistema di riscaldamento basato su gas e petrolio, che notoriamente fanno parte di una filiera che fa capo in gran parte ad imprese straniere.
Faccio notare che l’impianto in questione doveva produrre anche direttamente energia elettrica.
In allegato la lettera che ho inviato prima di questo comunicato stampa al Governatore delle Regione Toscana per chiedere il suo intervento per rendere pubblici i termini della questione e per adoperarsi per il salvataggio dell’impianto in questione, se la ditta che operava con esso non fosse possibilitata, per i più vari motivi, e questo ovviamente ci dispiace molto, a continuare ad operare nella nostra zona.
Egregio Governatore della Toscana,
nelle settimane scorse abbiamo appreso dalla stampa della chiusura dell’impianto a cippato appartenente alla Coop. Crisalide, impianto operante nella frazione di Campo Tizzoro.
L’impianto in questione, la caldaia del quale era già da più di un anno attiva, doveva produrre, ed era in grado di farlo, sia energia elettrica che acqua calda, da distribuirsi nei dintorni sia verso i capannoni delle ditte operanti nella zona artigianale, che negli appartamenti privati.
Ritengo la produzione di energia con la tecnologia del cippato, e Le faccio notare che sia la Piscina di Maresca che le scuole di San Marcello funzionano da anni ed hanno il riscaldamento con questa tecnologia, risparmiando molti fondi, un modo di far risollevare l’economia disastrata della Montagna Pistoiese, tramite la creazione di una filiera produttiva energetica interna al territorio legata appunto all’economia del bosco.
Chi possiede le tecnologie e le materie prime per produrre energia, è indipendente da aziende, multinazionali e paesi stranieri, come ben tutti sappiamo. Considero la chiusura di questo impianto un durissimo colpo alle prospettive economiche della Montagna Pistoiese, ed il fatto che di detta chiusura non sia data spiegazione alcuna, ci sembra inaccettabile.
Le chiedo un suo immediato intervento riguardo alla questione, innanzi tutto per verificare che cosa sia accaduto, affinchè anche la popolazione possa essere informata, e poi per sapere se questa azienda ha ricevuto dei fondi pubblici, e se si in che misura. Inoltre Le chiedo di adoperarsi affinchè tale impianto, Le ripeto del tutto funzionante, possa essere in qualche modo salvato, sia all’interno della stessa azienda (contro l’attività della quale, beninteso, io non ho assolutamente nulla da dire), sia passandolo ad altra.
Mi auguro che Lei voglia attivarsi per far luce sulla vicenda.
Distinti saluti.
Carlo Vivarelli
Candidato Sindaco per il Comune di San Marcello
per Toscana Stato per l’indipendenza della Toscana