LA CHIONCHINA IN VISITA AL MOBILIFICIO MANTELLASSI

La chinchina in visita alla Mantellassi
La Chinchina in visita alla Mantellassi

PISTOIA. Nel rispetto della propria vocazione, di cercare, valorizzare e diffondere quello che di più bello e tipico esiste a Pistoia, il Consiglio Direttivo dell’Accademia della Chionchina ha visitato l’azienda Mantellassi 1926.

Molto più di un mobilificio: Mantellassi, vicina al traguardo dei 90 anni dalla fondazione, e che porta il nome di Pistoia in tutto il mondo, si propone come laboratorio di stile e design che genera una produzione raffinata e di estrema nicchia.

In ciò ha un ruolo determinante la filiera dei maestri artigiani dell’antica scuola toscana: fonditori, patinatori, cesellatori, ebanisti, esperti nell’arte della falegnameria, del ferro battuto, della luce erano mestieri che sembravano perduti, e che qui hanno trovato nuova e potente valorizzazione. Dalle loro mani escono arredi total look, studiati nei minimi particolari che finiscono per essere unici.

Nella visita allo show room, condotta dalla signora Roberta, che guida l’azienda con il marito Nicola, gli “accademici” sono stati avvolti dal gusto sofisticato, ed allo stesso tempo dalla sperimentazione talvolta inaspettata di contaminazione di stili, materie, tecnologie.

Un momento della visita
Un momento della visita

Il Presidente Gian Giacomo Dominici, il Vice Presidente Vicario Luciano Bertini ed i Consiglieri Franco Bardelli e Giampiero Marchesi sono idealmente entrati in una casa dominata dalla raffinatezza italiana; di fatto in un’azienda fortemente orientata all’estero, pronta ad affrontare mercati difficili ed esigenti, che non ti fanno sconti se non sei al top di gamma. Requisiti tutti presenti nella produzione di Mantellassi 1926, che di recente ha aperto in Cina un negozio monomarca.

“Ogni azienda che lavora con entusiasmo e passione – dice Federica Landucci presidente di Confindustria Pistoia, che non ha voluto mancare all’appuntamento – è motivo di orgoglio collettivo: e mi piace che esistano organizzazioni come la Chionchina che, in un ruolo diverso dal mio, valorizzano questo patrimonio di saperi e lavoro. Oggi qui viene reso onore ad un territorio intero e non solo, e meritatamente, a chi ne interpreta la vocazione e la tradizione produttiva”.

[comunicato]

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