PISTOIA. Gestisce tutte le attività diagnostico – terapeutiche che vengono eseguite, i dati legati alla situazione clinica del paziente: esami, referti, terapie, l’eventuale dieta, le possibili allergie, la rilevazione di parametri strumentali e la gestione del dolore, consente di accedere rapidamente a dati di riferimento importanti come il nome del medico di medicina generale e quello delle persone da contattare in caso di necessità. È la cartella clinica elettronica.
Attualmente la ASL3 l’ha introdotta nel percorso di emergenza ed urgenza, in particolare nei pronto soccorso e nelle osservazioni brevi intensive (OBI).
“Da tempo – spiega la dottoressa Lucia Turco – nella nostra azienda sanitaria sono stati introdotti diversi programmi informatici, primo fra tutti il ris pacs con il quale vengono condivisi gli esami radiologi tra ospedali provinciali e regionali e anche molte informazioni relative ai ricoveri ormai sono elettroniche; abbiamo deciso di introdurre la cartella clinica elettronica nel dipartimento di emergenza e urgenza per iniziare dai contesti operativi più critici e delicati: è il primo passo per informatizzare tutta l’attività ospedaliera e ringrazio gli operatori che hanno lavorato a questa importante innovazione nel percorso di cura”.
La cartella clinica elettronica è stata completamente progettata da un gruppo di lavoro interno all’azienda sanitaria composto dal direttore del pronto soccorso dottor Andrea Cai, dal responsabile dell’osservazione breve intensiva dottor Marco Monfardini, dalla coordinatrice infermieristica Nicoletta Corsi e dagli infermieri Walter Pacini , Barbara Venturi e Monica Tesi dell’ospedale San Jacopo di Pistoia, con il supporto della sezione pistoiese del dipartimento informatico di Estav Centro.
Il lavoro è stato svolto partendo da un software già presente in Azienda mediante il quale viene gestita tutta l’area dei pronti soccorsi e che, grazie agli ampi margini di personalizzazione, ha permesso di ottenere il risultato senza costi aggiuntivi, ma solo con l’impegno e soprattutto l’entusiasmo degli operatori che hanno creduto fermamente nel progetto fino alla realizzazione e alla sua messa in opera.
Il gruppo di lavoro ha iniziato ad interessarsi al progetto fin dal 2012, ma il trasferimento nel nuovo ospedale San Jacopo (avvenuto a luglio 2013), con la maggiore disponibilità di tecnologie, ne ha reso possibile la realizzazione in tutti i suoi aspetti.
La cartella clinica elettronica è stata successivamente condivisa e adottata anche nel nuovo pronto soccorso (inaugurato lo scorso ottobre) e soprattutto nell’ osservazione breve intensiva dell’ospedale SS Cosma e Damiano di Pescia, aperta lo scorso dicembre e diretta da dottor Fabio Daviddi.
Su Pc portatili e Tablet al letto del paziente. In pratica già dal territorio inizia la tracciabilità del paziente attraverso l’immissione delle notizie anagrafiche e cliniche nel data base della centrale operativa del 118 (già presente), per proseguire nell’attività di pronto soccorso e completarsi in OBI.
La cartella clinica elettronica si innesta in un percorso di sviluppo tecnologico ed informatico in atto nella ASL3 di Pistoia ed in particolare all’Ospedale San Jacopo dove la disponibilità nell’intero complesso ospedaliero della rete Wi-Fi, permette di portare il formato elettronico (attraverso l’utilizzo di PC portatili e presto anche su Tablet) fino al letto del paziente per poter effettuare e registrare rapidamente quasi tutte le attività clinico – assistenziali , ma soprattutto consultare i tempi rapidissimi tutti i dati clinici relativi al paziente disponibili in rete (esami diagnostici di laboratorio e strumentali recenti e non).
È soprattutto nei reparti di osservazione breve intensiva, che la cartella elettronica rappresenta uno straordinario strumento di gestione dell’attività clinica , grazie al fatto che le informazioni diagnostiche e terapeutiche sono condivise da tutta l’équipe curante, medica ed infermieristica.
All’osservazione breve intensiva di Pistoia ( aperta dal 1997 e implementata al San Jacopo fino a 20 posti letto ) vengono inviati dal pronto soccorso circa 4.000 pazienti all’anno ( 7% di tutti gli accessi in pronto soccorso) e viene svolta una significativa attività di filtro ai ricoveri ospedalieri (85% di dimissioni con una degenza media di 30 ore).
Dal dicembre 2013 a marzo 2014 l’Obi dell’ospedale di Pescia ha invece curato 466 pazienti, di questi 394 sono stati dimessi e 55 sono stati ricoverati in altri reparti ospedalieri.
I medici spiegano che con la cartella clinica elettronica nel periodo che il paziente è ricoverato in OBI (normalmente 24-48 ore,) tutte le attività cliniche vengono costantemente registrate in maniera chiara e comprensibile e in tempo reale. L’aspetto veramente importante e innovativo è che durante la permanenza in Obi le informazioni diventano un patrimonio comune a tutta la struttura ospedaliera (dai reparti agli ambulatori specialistici) disponibili in qualsiasi momento mediante accesso al sistema intranet.
Da non sottovalutare infine l’aspetto della rapidità: alla dimissione o al ricovero tutti i dati del paziente sono riuniti nel formato elettronico permettendo, rispetto al passato, la compilazione di una relazione di degenza chiara e completa di tutte le attività diagnostico terapeutiche svolte (esami di laboratorio, strumentali, consulenze specialistiche ) in tempi brevissimi.
Si può quindi affermare che il dipartimento d’emergenza e urgenza, diretto dal Piero Paolini abbia ricevuto un impulso decisivo al completamento del processo di informatizzazione.
[scritto da daniela ponticelli, mercoledì 23 aprile 2014 – ore 13:00]