PISTOIA. La facciata del vecchio Ceppo è rimasta ingabbiata e incartonata per un bel po’. Poi il miracolo: un pomeriggio di qualche tempo fa (vedi) abbiamo assistito all’epifania. Si sono sciolti i veli e, come una vergine alla prima notte di nozze, una Sheherazade dinanzi al suo califfo spietato, le formelle robbiane hanno mostrato tutta la loro solenne bellezza.
Dopo anche una certa serie di polemiche, “s’è rifatta la calma”, come avrebbe detto il buon Montale. E i pistoiesi hanno potuto di nuovo ammirare uno spettacolo a cui, forse perché troppo abituati da sempre, nessuno faceva più caso. Solo che…
Solo che qualche giorno fa – ci dicono – una signora si ferma con la figlioletta per mano e alza la testa in su. Lo stesso fa la bimba, ma poi – ci raccontano – esclama: «Mamma, ma i colori non sono mica più quelli di prima…!» – come dire, con la favola famosa, “il re è nudo”.
Parte, ci dicono, una segnalazione a un quotidiano cittadino. Arriva, ci dicono, il fotografo e scatta. Ma è passato qualche giorno e non è ancora successo niente. Forse è solo una leggenda metropolitana? O che altro? Spiegatecelo.
Aggiungono – anche persone che abitano per lì – che alcune parti di celeste sono diventate di un blu elettrico e scuro; certi marroni si sono trasformati in beige.
Noi più che di restauri ci intendiamo di pasticci, che ci riescono fin troppo bene. Prendiamola come una curiosità divertente. Ma la domanda, però, resta: è vero che certi colori non tornano, o no?