comuni & psi. RISPETTARE L’ESITO REFERENDARIO

Logo_Partito_Socialista_Italiano_2007PISTOIA. Unificare i comuni di Abetone e Cutigliano era una scelta giusta, una opportunità per i cittadini anche per le prospettive che avrebbero ottenuto, per non parlare degli elementi storici di unitarietà, infatti erano un solo comune prima del 1936.

Alla luce del risultato, non possiamo però non fare alcune riflessioni anche sulle valutazioni date all’esito referendario, in particolare, con il documento a più firme.

La prima. L’affluenza alle urne è stata scarsa, non si può esaltare la percentuale del 52% quando alle precedenti amministrative si era raggiunta la percentuale del 70% dei votanti; l’oggetto del referendum era di fondamentale importanza per le comunità, la percentuale dei votanti doveva essere ben altra; bisogna approfondire e capire le criticità del risultato.

La seconda. Il risultato del referendum è chiaro, Cutigliano ha detto si, Abetone no. Non si può fare la somma dei voti dei due comuni perché questo è offensivo dei cittadini andati a votare.

La terza. Bisogna rispettare la volontà dei votanti, non si può dire che la Regione nel 2016 unificherà: O non si faceva il referendum avendo già deciso, oppure andava detto che l’unificazione si sarebbe fatta indipendentemente dall’esito referendario.

Con questo risultato le forze politiche devono riflettere e trovare altre soluzioni.

Segretario Provinciale Psi
Andrea Andreotti

Scarica: Referendum Abetone – Cutigliano

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One thought on “comuni & psi. RISPETTARE L’ESITO REFERENDARIO

  1. Saluto con piacere Andrea Andreotti, che conosco da una vita per essere stato assessore, vicepresidente e forse altro ancora, nei miei lontani tempi alla Comunità Montana Appennino Pistoiese (quando, certamente, non se ne poteva presagire la brutta e squallida fine che ha fatto).
    Ma, a questo punto, devo anche confessare una cosa: quando ho visto il titolo dell’articolo, che citava il P.S.I, prima ancora di avere letto la firma di Andrea, mi è venuto da ridere. Ma come è possibile che oggi, 10 dicembre 2015, sia ancora tenuta artificiosamente in vita una cosa che si chiama P.S.I ? A chi serve? Che ruolo, che peso, che significato può avere? Quale straccio di programma che lo differenzi, nella sostanza, dal resto che ha intorno, a destra o a sinistra che sia?
    Lo sconcerto è reso anche più profondo, se vogliamo, dal fatto che io, felice pensionato, seguo pressoché tutti i giorni su Rai Tre, la trasmissione “Il Tempo e la Storia”, che nel giro di pochi giorni mi ha fatto rivedere due personaggi, e scusate se è poco, che si chiamavano Pietro Nenni e Sandro Pertini. Due personaggi di cui si poteva anche essere avversari, ma che non si poteva, in ogni caso, non applaudire…magari alzandosi in piedi. Ma ora…che vuoto…che squallore…che pullulare di personaggi piccoli, opportunisti, senza capo né coda.
    Piero Giovannelli

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