PISTOIA. Dopo 48 anni di professione giornalistica di cui 43 con iscrizione all’albo, e 20 di professionismo, sono giunto alla conclusione che gli Ordini andrebbero chiusi tout court e gli iscritti più o meno deportati in ogni parte d’Italia, come gli ebrei dopo la conquista romana di Gerusalemme: forse solo così potrebbero ritrovare – in sé e negli altri che li circondano – quel minimo di forza e rigore in grado di far svolgere un mestiere senza dover cadere in quella sorta di melassa sospesa fra buonismo e senso di colpa che si travasa, alla fine, in interminabili sviolinate deontologico-sociali che, per lo più, almeno per quel che credo, altro non sono che una manifestazione di puro e semplice fumo di Londra.
Si può esprimere un’opinione? E, al tempo stesso, si può criticare liberamente qualcuno o qualcosa che abbia una rilevanza pubblica? O ormai – Papa Francesco docet – se qualcuno scopre il popò di chi opera in pubblico e ne rivela le ambiguità, deve finire necessariamente sotto processo se non impiccato perché… guai a toccare il potere e la facciata del perbenismo del terzo millennio?
Oggi, in questa carrellata della dissoluzione ordinistica, tocca ai signori commercialisti, ma domani toccherà ad altri: chi ci ama e ci segue, vedrà in séguito come, cosa e perché. Il giornalismo è questo, non altro. Senz’altro non genuflessione alle umane convenienze.
Stasera i commercialisti di Pistoia – qualcuno di loro, più o meno irritato di certa sospetta falsità delle apparenze, ci ha inviato la lettera che pubblichiamo – dantescamente parlando purgano il loro “umano spirito” e “di salire a ciel si fanno degni”.
Grande tavolata alla Maic Onlus, come vedrete. Tappi di spumante che saltano e… Viva il vino spumeggiante Nel bicchiere scintillante da Cavalleria pistoiese e non rusticana.
L’Ordine dei commercialisti ha perfino invitato «magistrati, autorità locali, rappresentanti degli uffici finanziari e degli altri Ordini toscani» (non si sa bene, però, quali: se solo commercialisti o tutti gli altri Ordini).
Nessuno di loro – e dei loro graditi ospiti – sembra sapere ciò che è, da anni, di pubblico dominio: che la Maic è solo lo stadio terminale di una toccata e fuga da Aias di Luigi Egidio Bardelli, attraverso un’Apr delegittimata dal Tribunale civile di Roma per ben due volte, con una ordinanza spavaldamente ignorata dal patron di Tvl (Ordinanza Trib. Roma-Luigi Bardelli) e, successivamente, con una sentenza, ugualmente calpestata (Bardelli – Sentenza Roma).
E ai rappresentanti degli uffici finanziari (ma quali? l’Agenzia delle Entrate? La Guardia di Finanza…? andrebbe rammentato – pur se le Enrate pistoiesi lo sanno per esserne state avvisate con raccomandata a suo tempo – che l’Apr continuò imperterrita a riscuotere e maneggiare denaro pubblico, dei cittadini toscani, appropriandosi (le prove sono lì, on line) della partita Iva dell’Aias, associazione sulla quale Luigi Egidio Bardelli aveva sputato dopo aver guidato la rivoluzione proletaria di piazza contro Roma, in un tiepido aprile di tre anni fa, se non ci inganna la mente.
Personalmente inorridisco della disinvoltura con cui Pistoia macina tutta la raccolta indifferenziata che si produce in città. E spesso mi chiedo come potranno, i magistrati invitati stasera, sedersi a mensa in un luogo in cui comportamenti, fatti e atti indicano, inequivocabilmente, che laddove stasera si cena, il rispetto della legalità, è, in buona sostanza, per citare Cecco Angiolieri, “men che un a paglia che gli va tra i piei”.
Voglio ricordare a tutti, a questo proposito, che proprio qualche giorno fa Luigi Egidio Bardelli, in un’aula penale, sotto giuramento, ha esplicitamente ammesso, dinanzi al magistrato, che (cito a mente e sintetizzo, ma il senso è questo) ha ignorato ordinanze e sentenze di tribunale di Roma “per il bene superiore degli assistiti”: che altro potevamo fare? ha aggiunto.
Ma se le giustificazioni dell’irrispetto della legge e dei giudici possono essere queste, perché, allora, pistoiesi, giudici, commercialisti, curia romana e tutti gli altri in fila, non chiudiamo i tribunali e… adiamo comunque tutti a mangiare ogni giorno all’Apr/Maic in allegra brigata? Perché fare tanti inutili discorsi?
E ora leggetevi la lettera. E, soprattutto, riflettete con la vostra testa e non con quella di un qualsiasi vostro interesse e tornaconto!
ADESTE, FIDELES!
Care colleghe e cari colleghi,
il Consiglio dell’Ordine in occasione della tradizionale cena annuale, che quest’anno è stata fissata in prossimità delle festività natalizie, ha promosso e organizzato un incontro con la Fondazione Maic Onlus nella nuova struttura sanitaria, recentemente inaugurata, che costituisce una eccellenza a livello regionale nell’assistenza e nella riabilitazione delle persone diversamente abili.
Come di consueto, abbiamo invitato alla cena di gala, quali nostri graditi ospiti, magistrati, autorità locali, rappresentanti degli uffici finanziari e degli altri Ordini toscani.
La cena, che si terrà venerdì 11 dicembre p.v., dalle ore 20,00 alle ore 23,00 circa, presso la Fondazione Maic Onlus – Via Don Bosco 1 (con accesso da Viale Adua) — Pistoia, sarà l’occasione per dare il benvenuto ai nuovi iscritti nell’albo nel 2014/2015 e per festeggiare coloro che nel 2014 hanno compiuto i 25 anni e i 50 anni di attività professionale.
Per esigenze organizzative, gli iscritti sono pregati di comunicare la loro partecipazione alla serata conviviale entro venerdì 4 dicembre p.v., presso la segreteria dell’Ordine (tel. 0573 27243 – Fax 0573 506922).
Per partecipare alla cena degli auguri, occorre erogare alla Fondazione Maic Onlus un contributo in denaro di almeno euro 50,00 a persona, che potrà essere corrisposto all’arrivo oppure entro il giorno anteriore mediante bonifico alla Fondazione Maic Onlus al seguente Iban IT71L0892213800000000814002 con questa causale “Cognome Nome codice fiscale”.
Confidando in un’ampia partecipazione, il Consiglio dell’Ordine di Pistoia formula i migliori saluti.
Il Presidente
Dott. Franco Michelotti
[Intervento di critica e commento ex artt. 21 Costituzione e 10 della Convention européenne des droits de l’homme]
Il finale è di un “cafoner eccezionale”: “per partecipare ………bisogna erogare”.
E che fa un “invitato” all’ingresso della mensa? Presenta il bonifico?????
Mamma mia, che roba!!
Eccellenze tutte! Siete cortesemente chiamate a sganciare seduta stante per questa Eccellenza Toscana, che tutto il mondo ci invidia….come?…chi ha deciso che è un’eccellenza?….ma che fa, provoca? Sua Eccellenza ha deciso che è un’eccellenza…che diamine.
– Ma…veramente….per anni una logopedista si occupava di minorazione visiva e….-
….E cosa!…cafone! villano! Lo sanno tutti che la logopedia è la scienza medica che studia le carenze visive!…si informi prima di parlare!
– Ma scusi e la dipendente accusata di maltrattamenti?…-
Ambrogioooo….portami un rocher!…e ora vadi che ci ho da fare…vadi, vadi!
…ma prima che Lei vadi…me lo fa un bonifico da 50?….si mangia bene sa?