economia & banche. L’ITALIA DI RENZI? UN “RIMBALZO DEL GATTO MORTO”

Dead cat bounce
Dead cat bounce

PISTOIA. La troika si avvicina, Renzi è nervoso: sa che non avendo fatto le cose che doveva, quando doveva, ovvero durante la finestra, durata due anni, di crescita mondiale, (che alla luce dei dati economici degli ultimi mesi, appare sempre più come una pausa, nella lunga crisi iniziata nel 2008) ora si ritrova con i conti che non tornano.

Il Pil che lui, e non l’Istat (come cerca di accreditare) aveva “immaginato” (parole sue riferite ingenerosamente all’Istat) non sarà dell’1% e nemmeno, probabilmente dello 0,9.

Le 9 maggiori città italiane sono in disinflazione, la creazione dei posti di lavoro è modesta, legata, ormai è chiaro, alla congiuntura internazionale, favorevole fino all’estate: negli ultimi due mesi il saldo è negativo per 74mila unità.

Il nostro omino insomma, assomiglia sempre più al “rimbalzo del gatto morto” come figurativamente si rappresenta in borsa, il rimbalzo di un titolo o valuta in caduta libera quando, toccato il fondo, fa appunto un piccolo rimbalzo dovuto essenzialmente al contatto violento con il “suolo”.

I calcoli sballati di Renzi, ovviamente, rischiano di far saltare tutto l’impianto del delicato rapporto deficit/pil su cui si reggono le nostre speranze di maggiore flessibilità da parte europea.

Il ministro Padoan
Il ministro Padoan

Il nostro prode è riuscito, nelle ultime settimane, nell’impresa di mandare nel pallone anche un economista come Padoan, che un giorno dichiara che l’economia cresce e l’altro dice che lui la vede come Summers e Krugman e cioè che siamo dentro alla cosiddetta “stagnazione secolare”, il che non è proprio bello per una nazione con un debito pubblico di 2mila miliardi di euro.

Renzi, dicevamo, è quindi nervoso, attacca l’Ue, rea di aver ricordato all’Italia i suoi impegni; rea di aver chiesto come mai, ogni tre immigrati, se ne registra solo 1; come mai di 5 centri di identificazione che ci siamo impegnati ad aprire, ne funziona solo 1 e ricordandogli che per ridistribuire gli immigrati è necessario che vengano registrati (gli europei vorrebbero evitare di ritrovarsi cornuti e mazziati, con uno stato italiano che inonda l’Ue di immigrati non registrati e in più pretende di ricollocare in Europa altri 40mila immigrati regolari).

Il nostro ometto, di contro, invece di stare sul punto e rispondere in modo puntuale sul merito, attacca scompostamente la Merkel, imputandogli un salvataggio delle banche germaniche con 240 miliardi di soldi pubblici tedeschi, dimenticando due cose:

  1. sono avvenuti quando le regole erano diverse
  2. cosa fondamentale: la Germania non ha tirato fuori una lira materialmente… ha messo 240 miliardi in garanzie, che è cosa assai diversa
Die Deutsche Demokratische Republik (DDR)
Die Deutsche Demokratische Republik (DDR)

Certo ha ragione quando dice che la Germania non ha donato il sangue all’Europa: peccato che, avendo attaccato in modo così arrogante e scomposto, risaltino solo le fesserie che ha detto.

Renzi è nervoso: la sorveglianza bancaria è ormai in mano alla Bce e non più a “los amigos”. Consob e Bankitalia sempre più prenderanno ordini da Draghi e, come si è visto, è un bene. Ma questo non va giù a quel sistema clientelare fatto dalle medie e piccole banche italiane (e ai loro padrini politici) che per i 2/3 è in sofferenza.

Renzi vuole il completamento dell’unione bancaria europea con la mutualizzazione dei rischi. In teoria ha ragione, ma i tedeschi, dopo aver risanato le loro banche (parzialmente), sanno che ora siamo noi il bubbone, e non ne vogliono sapere.

Per capirci di più ecco un link di Radio 24 sul tema. Ascoltate e aprite i link presenti nella pagina http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/conti-belva/puntate.

[*] – Lettore, ospite

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