QUARRATA. [a.b.] Proposte concrete e prima di tutto un monitoraggio capillare in aiuto di Arpat per superare così i valori virtuali con valori reali.
A proposito di polveri fini e di analisi sul territorio è stata protocollata il 31 dicembre scorso presso il Comune di Quarrata da Daniele Manetti (membro di Legambiente e del gruppo Accademia Regione Toscana) tutta la documentazione relativa al cosidetto polverometro, l’analizzatore di polveri realizzato dal professor Massimo Del Guasta, fisico del Cnr. A Quarrata infatti come noto l’Arpat fino ad oggi non ha fatto nessuna analisi.
“Chiediamo al Comune il supporto logistico e tecnico e ai cittadini e alle associazioni locali di sostenere le spese per la costruzione di altri prototipi di questo rilevatore di polveri fini Pm 2,5 che vorremmo installare oltre che nei pressi della centralina di Montale anche sul territorio quarratino. Il nostro obiettivo infatti è quello di poter utilizzare l’analizzatore del Cnr nella piana per fare un monitoraggio in alcuni punti essenziali”.
Intanto alla richiesta di collaborazione ha già aderito l’Associazione per la tutela del territorio tramite il presidente Niccolò Lucarelli.
“È importante – si legge nel documento protocollato in Comune – per coprire eventuali spese di questa operazione ritrovarsi e parlarne insieme in una riunione per trovare una soluzione. Le spese si limiterebbero a comperare gli elementi necessari per costruire tali analizzatori in collaborazione con il fisico Massimo Del Guasta del Cnr, facendo tutto il resto con il volontariato. Eventuali spese saranno coperte dai cittadini e dalle associazioni che vorranno partecipare a questa iniziativa mentre al Comune di Quarrata e agli altri Enti Pubblici interessati chiediamo solamente un supporto tecnico e logistico e nessun finanziamento in denaro”.
“È ora di smettere di lamentarsi – spiega Manetti – e iniziamo, se troviamo degli elementi giusti, a fare un monitoraggio partecipativo e trasparente del territorio. Chiaramente il piccolo analizzatore non potrà sostituire i costosissimi analizzatori ufficiali ma potrà lavorare in sinergia con essi”.
“Vorremmo lavorare in sinergia con Arpat unendo tutte le forze a disposizione e chiedendo la collaborazione di tutti gli enti pubblici attraverso un percorso partecipato che preveda in piena trasparenza l’intervento degli enti e dei cittadini”.
Vedi: https://www.linealibera.it/?s=polverometro&x=0&y=0.
Nel video sottostante Daniele Manetti e Massimo Del Guasta spiegano il funzionamento degli analizzatori polveri fini.
Siamo perplessi, sono due anni che si parla di questo “polverometro”, li abbiamo visti, ne abbiamo fatto anche un video, per ora solo parole, ci dispiace …
Non un’analisi di questo “ polverometro” è stata resa pubblica, ci siamo offerti di dare il supporto tecnico gratuito, per ulteriori collaudi.
Abbiamo un piano operativo, un “ polverometro” posto accanto ad una centralina delle polveri fini 2,5, una posta in una zona mai controllata ma, strategica.
Si parla solo di trovare soldi, sembra che questo sia l’unico scopo, ce ne scusiamo ma …
Il problema non sono i soldi, i prototipi esistono già, ci dicono già collaudati, quindi dove stà il problema.
Con i risultati del piano operativo la ricerca si può allargare ad altri settori sensibili.
Ripetiamo, dateci domani due “polverometri “ e i finanziamenti vengono se, non lo fate, alzate solo un gran polverone …
La redazione dei FOGLI.