DIVIETO SUI BOTTI: «PER QUEST’ANNO NON CAMBIARE, NIENTE FUOCHI DA SPARARE»

no-botti PISTOIA. Pubblichiamo un intervento di un nostro lettore sul divieto dell’uso dei botti di Capodanno.

“Per quest’anno non cambiare, niente fuochi da sparare” potrebbe essere la rivisitazione della celebre canzone Stessa spiaggia stesso mare dei ruggenti anni 60. A quanto pare anche a Pistoia e anche quest’anno sarà vietato scoppiare petardi e fuochi artificiali durante il periodo che andava dalle 16 del 30 dicembre alle 16 del 6 gennaio.

Per quanto riguarda i motivi di tale scelta, che già ci siamo dovuti sorbire l’anno scorso, oserei direi buio totale. C’è chi millanta spiegazioni riguardanti la salute dei nostri amici a quattro zampe, i cani, e chi invece ritiene sia stata presa tale decisione per salvaguardare la salute della cittadinanza. Il primo motivo è  ingiustificato, poiché non credo che il giovane sindaco Bertinelli si preoccupi di come se la passano i cani pistoiesi durante tutto il resto dell’anno.

Ad esempio se sono sottoposti alle vaccinazioni necessarie, se vengono lavati il numero di volte adatto in un anno o se gli viene somministrato il cibo apposito così da evitare spiacevoli evacuazioni.

Mi pare difatti normale che l’amministrazione di una città non si preoccupi degli animali domestici dei cittadini, a parte quando questi ultimi sono sottoposti a maltrattamenti, e comunque pure in questo caso intervengono le forze dell’ordine, non di certo il sindaco in maniche di camicia. Se invece fosse giusto questo primo motivo, in cui è sicuramente presente lo zampino di qualche animalista, dovremmo forse effettuare una contro-danza della pioggia in caso di temporale così da evitare ai nostri cani il flagello dei tuoni? Suvvia, siamo seri.

La seconda motivazione, consistente nel prendersi cura della salute dei cittadini, è ancor più assurda, perché alla salute di ognuno di noi possiamo e dobbiamo pensare solo noi stessi.

A meno che col nostro comportamento si metta in pericolo non solo la nostra incolumità, ma anche quella altrui. Difatti in ogni luogo civile del mondo sono vietate alcune categorie di petardi, e dall’anno scorso il cerchio di botti acquistabili senza particolari requisiti si è ristretto parecchio: per acquistare i più grossi c’è bisogno del porto d’armi.

L’unico aspetto interessante della vicenda è invece stato lasciato da parte: i soldi che i commercianti guadagnavano vendendo petardi e fuochi d’artificio, dove li prendono adesso dato che nessuno può più scoppiarli? Lo dico per il giovane sindaco Bertinelli, perché non vorrei fosse proprio lui a smentire il giovane premier Renzi quando quest’ultimo spara percentuali sulla crescita del Pil.

[*] – Lettore, ospite

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