BELLITI: «IMPEGNO DEL COMUNE SULLE TARIFFE DELL’ACQUA»

Daniela Belliti, Vicesindaco di Pistoia
Daniela Belliti, Vicesindaco di Pistoia

PISTOIA. Tariffe acqua: ecco l’intervento della Vicesindaco Daniela Belliti.

Il tema delle tariffe dell’acqua è ricorrente e centrale nel dibattito pubblico, almeno da quando, con il referendum del 2011, 27 milioni di italiani indicarono la strada della ripubblicizzazione del servizio idrico – dice Daniela Belliti, vice sindaco Comune di Pistoia –. Ma in realtà questo problema risale al 1994 quando, con l’approvazione della legge Galli, il nostro paese decise di imporre agli enti la razionalizzazione delle modalità di gestione del servizio su ambiti territoriali e di addebitare l’intero costo sulla tariffa.

Quando nel 2001 venne sottoscritta la convenzione tra l’allora Ato 3 Medio Valdarno e Publiacqua, essa prevedeva per l’intera durata della gestione, ovvero venti anni, un aumento medio della tariffa del 6,5% annuo. Esso era collegato ad un piano di investimenti che fino al 2012 era garantito dall’anticipazione dei costi in tariffa di due anni rispetto alla realizzazione dell’intervento. Poiché gli investimenti non erano mai interamente realizzati, la convenzione prevedeva che ogni due anni si accertasse la somma non spesa da rimborsare agli utenti: un accertamento sempre assai complicato, e che si sovrapponeva alle anticipazioni dei costi d’investimento degli anni successivi.

Questo meccanismo perverso avrebbe potuto essere corretto dopo il referendum del 2011 con una adeguata iniziativa legislativa, che in primo luogo riconducesse gli investimenti alla fiscalità generale e in secondo luogo riconoscesse all’acqua uno statuto del tutto diverso da quello del servizio pubblico locale a rilevanza industriale: lo statuto del bene comune.

Ma il legislatore non ha assunto alcuna iniziativa, mentre ha affidato all’autorità nazionale per l’energia elettrica e il gas il compito di ridefinire il nuovo metodo tariffario. La conclusione è stata che la remunerazione del capitale abolita dal referendum non è stata cancellata, ma solo ridotta, e che il vincolo del ricavo garantito ha continuato a gravare sulle bollette. L’unica novità positiva è stata l’aver posticipato a opera realizzata il costo dell’investimento in bolletta.

Davanti a questo quadro, l’amministrazione comunale di Pistoia ha operato in coerenza con il suo programma di mandato: relativamente all’uso e alla gestione dell’acqua dobbiamo rispettare il dettato referendario. Nel rispetto di quanto previsto dalla nuova legge regionale, il Comune si impegnerà in ogni sede, a partire dall’assemblea dei Comuni delle conferenze territoriali, a sostenere un percorso chiaro, da condividere con la Regione e gli altri Comuni toscani, per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, in tempi certi e comunque non oltre la scadenza del contratto in essere. È importante poi che il Comune si impegni a sostenere, anche con investimenti adeguati, un uso più efficiente di questa risorsa, e si adoperi per una rimodulazione delle tariffe, nel senso di una loro maggiore commisurazione ai nuclei familiari anziché alle sole persone fisiche, e a favore delle persone meno agiate.

Infatti, gli atti documentati dimostrano che il comune di Pistoia si è opposto all’aumento delle tariffe, votando contro il piano economico e finanziario del 2013 (assemblea Ait del 17 ottobre 2013); proponendo nel 2014 una sostanziale neutralizzazione della crescita delle bollette, attraverso una revisione del piano degli investimenti e la definizione dei rimborsi da partite pregresse per investimenti non realizzati (assemblea Ait del 24 aprile 2014); portando all’approvazione nell’assemblea di approvazione del bilancio 2013 di Publiacqua il raddoppio da uno a due milioni del fondo per le agevolazioni alle utenze deboli; proponendo in sede di Ait criteri per la rimodulazione della tariffa che preveda la garanzia del minimo vitale di 50 litri e lo sgravio per le famiglie più numerose, e nell’arco di pochi mesi approveremo il nuovo sistema dei corrispettivi.

In ogni sede, infine, abbiamo sostenuto la volontà di rispettare l’esito referendario per la ripubblicizzazione del servizio, e ci stiamo impegnando nel rapporto con gli altri enti soci di Publiacqua per rendere possibile questa strada e dimostrarne la praticabilità al momento della conclusione della convenzione nel 2021: con le posizioni a verbale espresse nelle assemblee e nel piano di razionalizzazione delle aziende partecipate inviato alla Corte dei Conti nel 2015.

Qualità del servizio, tariffe e forma di gestione sono temi collegati tra loro. In questi anni il Comune di Pistoia li ha affrontati insieme e in coerenza con l’obiettivo del diritto all’acqua bene comune. Se tutti gli attori istituzionali avessero fatto altrettanto, forse i nostri sforzi avrebbero dato maggiori frutti. L’importante è continuare a crederci, come abbiamo fatto fin qui.

[puggelli – comune pistoia]

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