PISTOIA. Domenica 27 dicembre mi è capitato tra le mani l’editoriale della Nazione, a firma di P.F. De Robertis, titolato “I nemici del futuro” con oggetto la Variante di Valico Firenze-Bologna.
Ho letto con sgomento il pezzo del direttore, in quanto, anziché giornalismo, si è trattato di una celebrazione dai toni propagandistici (compare la parola “stupenda” tre volte) e mistificatori: si dipingono i Verdi intenti a piangere per il “taglio dei castagni” e qualche “zolla di terra spostata” mentre si glorifica il progresso derivante dall’ “economizzare denaro” e “consumare meno carburante”.
Come ex segretario ed ex consigliere comunale dei Verdi mi sento autorizzato a scrivere a De Robertis, a direttore@lanazione.net, per far presente che chi fa informazione, se davvero intende rendere consapevole l’opinione pubblica, dovrebbe invece dare notizie vere con dati e numeri oggettivi.
Nel caso in questione della Variante di Valico parliamo di un’opera che doveva costare 3,5 miliardi ma è salita a sette: in questo senso sì, un record europeo di spreco e cialtroneria tipica italiana.
Infatti l’opera prima è stata costruita e solo dopo è stato studiato il rischio geologico: dal 2010 gli scavi hanno fatto muovere (franare) il paese appenninico di Ripoli, con famiglie sgomberate, una chiesa sbarrata, crepe sui muri, espropri e un viadotto ancora in movimento. Insomma questa storia di inefficienza è finita anche al cinema, per denunciare, come noi Verdi a suo tempo, l’ottusità dei politici e della pubblica amministrazione italiana stile Incalza, bravissimi ancora una volta a far esplodere il debito pubblico e a dividersi la torta.
Parlo dei soldi ricevuti dai partiti dai concessionari di autostrade, soldi che i Verdi hanno restituito: la Gabanelli, giornalista con la G maiuscola, lo ha anche ricostruito in una puntata di Report.
Per fortuna esistono anche professionisti capaci di portare luce sui fatti con oggettività, non solo crocerossine della carta stampata asservita al potere di turno (renzusconiano e da sempre trasversale), funzionali agli interessi delle lobby (tipo gli autotrasportatori che sono ingiustamente sussidiati).
Pertanto invito il direttore De Robertis, se non è in malafede, a cercare fonti sul web utili ad una visione veritiera e obiettiva della questione Variante di Valico; segnalo qui alcuni articoli:
- http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/06/variante-valico-ecco-i-cedimenti-della-galleria-costruita-sulla-frana-nuova-perizia-autostrade-non-ha-considerato-il-rischio/2189683/
- http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/23/storie-sospese-la-vicenda-della-frana-di-ripoli-arriva-al-festival-del-cinema-di-venezia/1977704/
- http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/23/a1-variante-di-valico-dentro-i-tunnel-che-crollano-e-i-paesi-che-sprofondano/923211/
Pur censurato dalla cronaca locale della Nazione in altre circostanze, confido che il direttore mi dia spazio. Sarebbe anche l’occasione per aprire una riflessione sulla necessità di una moderna politica del trasporto merci che, a differenza dei Paesi europei, da noi ancora manca.
Investire in portualità, vie d’acqua e ferro sarebbe la vera soluzione sostenibile, economicamente, ambientalmente e socialmente, per risparmiare tempo e carburante (anche alla luce del recente record italiano di morti premature per inquinamento).
Una soluzione di buon senso e progressista, che politica e lobby italiane cercano di procrastinare il più possibile.
[*] – Lettore, ospite
Sa quando giornali come la nazione le daranno spazio? Quando lo Stato smetterà di finanziare la carta stampata e quando i giornali torneranno nelle mani di editori puri. Dunque mai. Si rassegni screanzato e scriva qua che secondo me viene letto da più gente (io con la Nazione che a volte mi regalano ci accendo il camino e devo dire che assolve molto bene a tale funzione…si si…lo so che poteva essere riciclata…ma poi rischia nuovamente di trasformarsi in Nazione…)
Notte!
PS. ci sono passato anche io dalla variante e devo dire che dal punto di vista superficiale di un’automobilista ignaro ha alcuni perchè, molti dubbi sulla reale necessità e molti cattivi pensieri sui costi lievitati.