VALDINIEVOLE. Ci è pervenuta una segnalazione riguardo una collaborazione non andata a buon fine, fra una azienda valdinievolina ed una persona appena maggiorenne che vorrebbe affacciarsi al mondo del lavoro ed avrebbe il sogno di vedere realizzata una propria indipendenza dalla famiglia.
Evidentemente anche il nostro bel territorio presenta alcune lacune riguardo il diritto al lavoro, il valore del lavoro stesso, ed il diritto ad una propria autonomia proveniente da una collaborazione lavorativa.
Essendo un partito nato per la tutela dei lavoratori, il Psi, non può far altro che chiedere a chi di competenza un maggiore controllo riguardo le assunzioni ed il valore della retribuzione della prestazione; perché, a quanto ci è stato riferito, chi si lamenta giustamente di un trattamento assolutamente da assimilare ad uno sfruttamento, è un giovane che ha lavorato (per fortuna per poco tempo) per una azienda ad una paga oraria di 1,75 euro.
Appare possibile in un mondo moderno con controlli incrociati su tutto e tutti arrivare a ciò?
Appare logico in una società che necessita di introdurre i giovani nel suo meccanismo sociale attivo, dare allo stesso giovane un segnale così negativo, magari da farlo scoraggiare della ricerca di un nuovo lavoro e farlo diventare inattivo con conseguenze emotive disastrose?
Qui stiamo parlando della dignità di una persona e del suo diritto di veder retribuito con un giusto prezzo il suo operato.
Invitare un giovane a lavorare in prova facendogli dimostrare la propria capacità e volontà, che è giusto, ma promettendo un contratto mai arrivato fino a farlo rinunciare al lavoro, inoltre è una ulteriore piaga che crea uno stato di minoranza da parte di chi vuole lavorare, ed immette lo stesso in un circuito che si chiama lavoro nero. Ma la nostra società vuole questo?
Dovrebbe esserci magari maggiore attenzione da parte degli organi preposti per vedere se esistono giovani lavoratori e come sono inquadrati; stessa cosa per chi è uscito dal lavoro a metà della sua vita e pur di lavorare accetta qualsiasi retribuzione.
Vorremmo poter dire “buon lavoro” ma purtroppo non sempre è così. Facciamo che questo (forse) rimanga un caso isolato.
Si parla di diritti semplici, si parla di vita e dignità. Facciamole rispettare.
[morucci – psi monsummano]